Resistance: Retribution - la recensione

Dopo aver deliziato i nostri occhi su PlayStation 3, la serie Resistance approda anche su PSP, tentando insieme a Patapon 2 di risollevarne le sorti rispetto alla concorrenza sempre più acchiappatutto di Nintendo DS. Il compito affidato a Sony Bend non è stato per niente semplice: da un lato portare un titolo dalle meccaniche difficili come un FPS sulla console portatile Sony, mentre dall’altro tentare di riprodurre l’esperienza di gioco egregiamente realizzata da Insomniac nei due titoli precedenti.

Proprio con gli sviluppatori dei due capitoli apparsi sulla console casalinga Sony Bend ha collaborato inizialmente per preparare un progetto che potesse fare da ponte tra Resistance: Fall of Man e Resistance 2, dimostrandosi solido al loro stesso livello sia in termini di trama che di meccaniche di gioco, offrendo finalmente una killer application di cui andare fieri ai possessori di PSP.

Dato che il risultato di tutto ciò è finalmente sotto i nostri occhi, non ci resta che farci coraggio e affrontare ancora una volta la “Seconda Guerra Mondiale” contro gli alieni, tornando per l’occasione in Europa dopo il soggiorno americano vissuto in Resistance 2.

Di nuovo in Europa

La trama di Resistance: Retribution si colloca esattamente a metà tra i due giochi usciti su PS3, riportando quindi il conflitto tra razza umana e Chimera nel nostro continente dopo le battaglie oltreoceano viste in Resistance 2. Nel gioco ci troviamo a impersonare il marine britannico James Greyson, caduto in disgrazia dopo aver personalmente vissuto il dramma di dover eliminare il proprio fratello contagiato dal virus alieno: dopo l’accaduto Greyson inizia a distruggere qualsiasi centro di conversione gli capiti davanti, finendo per essere condannato a morte per la propria insubordinazione.

In pieno conflitto egli viene ripescato dalla cella per unirsi ai Maquis, forza di resistenza europea in lotta contro la rinnovata minaccia Chimera, in missione proprio per distruggere i nuovi centri di conversione e indagare su quanto sta succedendo nell’intero continente: Greyson non chiederà di meglio, partecipando alla battaglia per placare la propria sete di vendetta.

Come ormai siamo stati abituati dalle due produzioni Insomniac, anche Resistance: Retribution ci porta in degli ipotetici anni a cavallo tra i ’40 e i ’50 dove la minaccia non è costituita dal nazismo ma dall’invasione Chimera, con tanto di armi dell’epoca mischiate con altre più futuristiche di provenienza aliena, ma soprattutto città devastate dalla guerra, come ad esempio la prima in cui ci ritroveremo a muovere i nostri passi: Rotterdam, alla quale seguiranno poi altri importanti centri urbani europei come Parigi, Varsavia e Bonn.

Resistance: Retribution

FPS no problem

Uno dei principali dubbi che ha avvolto il genere FPS al suo approdo su console era legato al sistema di controllo via joypad: dubbio che se abbiamo visto fugare nel corso degli anni sulle piattaforme casalinghe resta più che lecito su una console portatile come la PSP, anche se come vedremo più avanti esiste il trucco (e che trucco) per giocarsi Resistance: Retribution con il proprio controller DualShock 3. A ogni modo, il sistema di controllo offerto da RR si rivela subito familiare per chi ha già avuto modo di provare Syphon Filter su PSP, mentre tutti gli altri avranno bisogno di un adattamento iniziale comunque abbastanza breve, passato il quale le cose inizieranno ad andare lisce come l’olio anche grazie al tutorial disponibile all’inizio della campagna singola.

Chi dovesse trovarsi in difficoltà può comunque contare sulla possibilità di attivare la mira assistita, mentre per il resto i comandi non fanno mancare praticamente niente: tra i liberi movimenti in stile WASD manca solo un tasto per saltare, anche se questa assenza non viene praticamente avvertita grazie all’apposito tasto azione col quale scavalcare ostacoli o effettuare altri movimenti particolari.

La varietà dei nemici e delle armi si pone anch’essa a metà tra Fall of Men e Resistance 2, non senza qualche novità che farà sicuramente piacere a tutti quanti, ulteriore segno di come i ragazzi di Sony Bend si siano dedicati alla creazione di un capitolo che con le dovute proporzioni possa avere nulla da invidiare ai suoi predecessori. Anche con l’intelligenza artificiale dei nostri avversari possiamo dire che ci siamo: nonostante questi non siano proprio delle cime di strategia nel combattimento non mancheranno di darci filo da torcere.

Resistance: Retribution

Multiplayer

Un titolo per console portatile che voglia definirsi paragonabile a quelli delle piattaforma casalinghe non può escludere una parte importante come la modalità multigiocatore, cosa che Resistance: Retribution non fa, offrendo anzi una varietà in grado di fare invidia a molti altri FPS, forte anche della straordinaria modalità online dei suoi due predecessori. Per un totale di otto giocatori che possono scontrarsi online, RR offre tipologie di gioco che vanno dal caro vecchio deathmatch in singolo o in squadra, cattura la bandiera e un’altra molto interessante in cui inizialmente ci si ritrova con un giocatore nelle vesti di un Cloven e tutti gli altri in quelle dei Maquis con l’obiettivo di sopravvivere: ognuno di loro ucciso dal Cloven diventerà un mostro a sua volta.

Resistance: Retribution

Tecnicamente parlando

Passando al lato squisitamente tecnico, Resistance: Retribution si presenta su PSP con un dettaglio grafico di altissimo livello, offrendo degli scenari pienamente in linea con Fall of Men e Resistance 2, ovviamente con le dovute proporzioni viste le differenze di hardware che intercorrono tra le console di cui si sta parlando. Anche dal punto di vista del sonoro la produzione Sony Bend non ha nulla da invidiare agli altri due capitoli, compreso l’ottimo doppiaggio interamente nella nostra lingua, elemento in più insieme a un’ottima colonna sonora e a dei filmati d’intermezzo in linea con quanto siamo abituati.

Una vera chicca è costituita dalla possibilità di connettere la propria PSP con RR a una PlayStation 3 dove far girare Resistance 2, dando così il via alla modalità Infected, in cui diversi elementi di gioco cambiano: gli occhi di Greyson diventano arancioni, la sua salute si rigenera ma non può contare sulla mira assistita e addirittura alcuni dialoghi nelle scene d’intermezzo vanno a modificarsi, dando così vita a una longevità tutt’altro che breve per questo titolo. Come dicevamo in precedenza inoltre è possibile utilizzare la connessione per controllare i movimenti nel gioco con il proprio DualShock 3.

Resistance: Retribution

Commento finale

Resistance: Retribution è uno shooter solido e appagante, che porta finalmente su PSP un titolo appartenente a un brand di sicuro successo in grado di soddisfare pienamente i suoi acquirenti. Il lavoro di Sony Bend non ha nulla da invidiare, con le dovute proporzioni, a quello realizzato da Insomniac: pur non eccellendo la trama di RR contribuisce comunque ad approfondire alcune tematiche del mondo di Resistance, tenendo il giocatore sufficientemente in tensione verso l’epilogo, mentre la longevità è garantita dalla presenza di una modalità singola che può diventare “Infected” e un multiplayer semplicemente affascinante.

Un acquisto obbligato quindi per tutti quanti, sia che ci si cataloghi tra i fan di Resistance, sia che invece ci si riconosca semplicemente nei panni degli amanti degli FPS, visto che Retribution non ha davvero nulla da invidiare a molte delle produzioni che vediamo su console e PC casalinghi e sicuramente non farà pentire nessuno di aver puntato su di lui per i propri acquisti.

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