Dalla Germania una proposta shock: vietare la produzione e la vendita di videogiochi violenti. Crytek a rischio


Apprediamo quest’oggi da Gamepolitics che 16 rappresentanti locali dell’esecutivo tedesco hanno presentato una proposta di legge che, se venisse approvata dal Bundestag (il Parlamento tedesco) così com’è, bloccherebbe completamente sia la vendita che la produzione di videogiochi ritenuti “violenti”.

Nonostante l’industria videoludica sia uno dei pochissimi settori economici che in Germania (così come nel resto del mondo) ha subito marginalmente il contraccolpo dovuto alla crisi finanziaria, la proposta di legge presentata in queste ore ha molti margini per essere approvata: dimostrando in passato di poter vietare la vendita di Gears of War 2, il processo di “demonizzazione” dei videogiochi da parte della politica tedesca ha subito una veloce accelerazione dopo la sparatoria in una scuola presso Winnenden, avvenuta lo scorso 11 marzo. Naturale, quindi, reiniziare la moderna caccia alle streghe partendo proprio dai videogiochi.

Le ricadute di una legge del genere sarebbero imprevedibili e devastanti: la famosa casa di produzione Crytek, ad esempio, per continuare a supportare Crysis e a sviluppare Crysis 2 sarebbe costretta a trasferire la sua sede fuori dai confini tedeschi, cambiando addirittura continente qualora la nuova legge venisse recepita dal Parlamento Europeo e, di conseguenza, da tutti gli Stati membri, Italia compresa. Perchè le idee, soprattutto se sono stupide e fondate sulla paura e l’incomprensione, non conoscono confini.

via | Gamepolitics

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