Resonance of Fate: rilascio in contemporanea per Europa e USA (e considerazioni a margine)

Resonance of Fate (End of Eternity in Sol Levante), jRPG sviluppato da tri-Ace, uscirà contemporaneamente sia in Europa che in America. Fin qui la cronaca. Onde evitare sbattimenti da parte dei nostri lettori, il periodo di rilascio dovrebbe collocarsi nei primi mesi del 2010. O almeno, così dice SEGA.

Ed è proprio quest’ultima colei alla quale vorremmo idealmente rivolgere qualche domanda, che implica in sostanza un’innocente richiesta, da “vecchio” videogiocatore quale sono. Prima però, è giusto evidenziare come Jun Yoshino – che si occupa della sezione dedita alla localizzazione in SEGA Europe – abbia motivato questa loro scelta.

A suo dire, infatti, un rilascio eccessivamente postumo indurrebbe l’utenza europea a perdere interesse verso questo progetto. Così si è optato, in maniera del tutto fondata, per un rilascio simultaneo che vada a scongiurare questo pericolo.

Inoltre, lo stesso Yoshino ha dichiarato che da parte loro c’è tutta l’intenzione di accorciare i tempi tra l’uscita giapponese (prevista entro fine 2009) e quella occidentale. Non a caso i lavori sono attualmente serrati, visto e considerato anche il genere al quale il gioco appartiene, ossia RPG. Dopo la pausa troverete un filmato.

La nostra perplessità è un’altra e verte sostanzialmente su un punto. Pur consapevoli delle varie motivazioni addotte in relazione al mancato rilascio di Ryu Ga Gotoku 3 in Occidente, perché queste due politiche contrapposte? Voglio dire, va bene le scadenti vendite dei predecessori, ma la “mancanza di appeal” ventilata da alcuni in merito a questa serie non regge più.

Valkyria Chronicles è un altro gran bel titolo che, però, suppongo non rientri in questi famosi “canoni” imposti per il nostro mercato. Anch’esso è un gioco spiccatamente orientale, eppure (grazie al cielo!) una localizzazione arrivò – anche se in anglosassone idioma.

Resonance of Fate è a sua volta una scommessa, poiché franchise indedito, ma questo non sta giustamente impedendo SEGA di procedere allo stesso modo. Insomma, comprendiamo bene quanto possa aver poco gratificato la risposta commerciale del primo Yakuza, ma è evidente lo stuolo di estimatori di cui gode allo stato attuale questa serie, e non è tutto.

Yakuza 2 non ci sembra che vada preso in considerazione in tal senso, dato che qui da noi fu rilasciato l’anno scorso (dopo due anni dall’uscita giapponese) e per di più in inglese – come dire “non ti arrendere!”; se non avete venduto bene con una tempistica decente ed un localizzazione in più lingue, come sperare che con queste premesse il secondo vada meglio?

A onor del vero, e questo va riconosciuto a SEGA, entrambi i titoli furono venduti ad un prezzo davvero stracciato considerate le proposte di altri concorrenti. Ma il prezzo suggerito di 40 euro non indusse molti all’acquisto in ogni caso, difatti i due giochi furono purtroppo snobbati anche qui da noi.

Ma la situazione ora è diversa. Quando uscì il primo si era in un periodo di transizione tra l’allora “vecchia” e la “nuova” generazione, quando molti (troppi!) erano già proiettati alla grafica super-pompata in alta definizione. Il secondo, beh, lasciamo perdere: diciamo solo che siamo grati a SEGA giusto per averlo portato qualche tempo prima in America.

Oggi un possibile Yakuza 3 fa gola a tutti, e servirebbe come il pane alla softeca PS3. Sia chiaro, onde evitare i classici latrati da bar di second’ordine: Yakuza 3 starebbe bene dovunque, anche su WonderSwan. Ma è innegabile che la PS2, a suo tempo, fosse decisamente più colma di titoloni rispetto alla sua sorella maggiore.

Con un minimo di pubblicità (niente di trascendentale, non ci sarebbe mica bisogno di ingaggiare la controparte nipponica della stupenda Jade Raymond), un po’ di buona volontà e qualche bella parola giusto per alimentare il già considerevole hype, e il gioco sarebbe fatto. E sia chiaro, mi riferisco al mercato americano, dato che la lingua inglese in qualche paese europeo potrebbe ancora costituire uno scoglio (in Italia, senza dubbio).

E invece no. Noi possiamo tutt’al più limitarci ad osservare un Ryu Ga Gotoku 3 che alla prima settimana si piazza giusto dopo MGS 4 quanto a vendite, mangiandoci le mani perché di giapponese conosciamo a stento le parole sushi e sake. E a coloro i quali non fossero ancora convinti, chiarisco io la situazione: sì, è uno sfogo il mio; e no, non mi sono dimenticato di Ryu Ga Gotoku Kenzan, solo che avrei preferito evitare questo eccesso di autolesionismo. Ma concedetelo a questo povero videogiocatore dal cuore infranto. Ogni tanto dicono faccia bene. E poi chissà, magari un giorno, ripensando a queste righe, mi farò quattro risate mentre starò giocando con la versione import americana di Yakuza 3. Un giorno magari…

via | Videogamer

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