Ron Gilbert: Monkey Island nato perché LucasArts non poteva lavorare a Star Wars

Le limitazioni a volte possono essere una forza: la testimonianza di Ron Gilbert, padre di Monkey Island e fan di Guerre Stellari.
Le limitazioni a volte possono essere una forza: la testimonianza di Ron Gilbert, padre di Monkey Island e fan di Guerre Stellari.

Tutti quanti i videogiocatori conoscono Monkey Island, dai più vecchi, che hanno avuto modo di giocarlo a suo tempo, ai più giovani, che forse non hanno mai conosciuto Guybrush Threepwood di persona, ma ne hanno sicuramente sentito parlare.

E pensare che se fosse stato per Ron Gilbert, creatore di Monkey Island, tutto ciò che avremmo visto anche negli anni ’90 sarebbero stati giochi su Guerre Stellari. Ne ha parlato lo stesso game designer in occasione di PAX Australia, dove Gilbert ha dato merito a suo padre per averlo avviato allo studio della programmazione portando a casa una calcolatrice TI-59 Calculator, su cui da grande fan di Guerre Stellari creò i suoi primi “giochi” a tema.

Particolarmente curiosa la situazione in cui Ron Gilbert si ritrovò dopo essere entrato a far parte di Lusasfilm, praticamente il sogno di una vita:

“Eravamo tutti grandi fan di Star Wars, ed eravamo lì, lavoravamo per Lucasfilm e per George Lucas, con la Industrial Light and Magic dall’altro lato della strada, ma non potevamo fare giochi su Star Wars. La licenza per i giochi era stata venduta ad altre società prima che Lucasfilm creasse una divisione videoludica, quindi non c’era modo per una parte della società di usare quella proprietà intellettuale.

Avessimo potuto fare giochi su Star Wars, sono sicuro che sarebbero stati tutto ciò che avremmo fatto. Non avere questa possibilità ci ha dato una libertà creativa che non credo capissimo all’epoca. Senza questa libertà, non ci sarebbero stati Maniac Mansion, Grim Fandango, Monkey Island o Loom.”

Un livello di libertà scatenato dunque dall’impossibilità di lavorare sulla proprietà intellettuale di George Lucas, in grado di arrivare ad apici (per molti ancora ineguagliati) come quelli toccati dai giochi citati da Ron Gilbert:

“Vincoli e limitazioni a volte possono essere una guida verso l’innovazione e l’ispirazione. Quando il cervello non può fare ciò che vuole, ha la meravigliosa capacità di pensare a qualcos’altro, spesso migliore. Dovremmo sempre accettare le limitazioni e studiare modi per farle diventare una forza.

Rimpianti per non avere avuto modo di lavorare col brand Guerre Stellari? Niente affatto:

“Al giorno d’oggi, sono grato di non aver potuto fare giochi su Star Wars.”

Anche noi, caro Ron, anche noi.

Via | Shacknews.com

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