Videogiochi e animali


Tutti sappiamo che i videogiochi per quanto possano essere a struttura aperta, variabile, per quante possibilità possano offrire al giocatore, sono e saranno sempre limitati, sopratutto dalla mente del programmatore. Nessun personaggio di nessun videogioco farà mai qualcosa che non era già stato immaginato da chi ha creato il gioco e le intelligenze artificiali sono ancora ben lontane dall’essere una valida alternativa, le uniche possibilità si hanno nel campo del multiplay, ciò comporta il fatto che dopo qualche sessione di gioco qualsiasi giocatore di una certa esperienza sa anticipare le mosse del computer e batterlo facilmente, avete presente quando vi dicevano “per uccidere quel boss fai così e così”?

Ma cosa succederebbe se fosse possibile unire i movimenti imprevedibili di una intelligenza animale con i videogiochi? Cosa succederebbe se a comandare i fantasmini di PacMan fossero dei grilli?

Questa è la domanda che si è posto Wim van Eck il giorno che ha deciso di laurearsi in un master di Media Technology all’università di Leiden ed i risultati del suo esperimento sono stati decisamente sorprendenti.

Il concetto di base è molto semplice, in un piccolo labirinto uguale al quello di PacMan vengono messi 4 grilli, questo labirinto viene filmato con una telecamera collegata ad un computer che provvede a sovrapporre sullo schermo i fantasmini ai grilli.

Un’idea semplice che ha portato ad uno sviluppo complesso, visto che i grilli hanno velocità variabili, si fermano, si raggruppano e danno al gioco un tocco di imprevedibilità irraggiungibile anche con la simulazione più estrema.

Se volete saperne di più e magari volete guardarvi anche qualche video, trovate tutto qua

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