Lik-Sang: controreplica

Come era facile aspettarsi, data la delicatezza della vicenda, la diatriba fra Lik-Sang e Sony continua, questa volta a voce di Clarysse, una dipendente del rivenditore cinese, che scrive direttamente a Joystiq. Come ormai ben sapete Lik-Sang aveva accusato il colosso nipponico di aver ostacolato la sua attività, costringendolo alla chiusura, data la portata delle spese legali derivanti dal contenzioso. Sony aveva prontamente replicato non più tardi di due giorni fa, dicendo che Lik-Sang avevo liberamente deciso di chiudere prima ancora di andare in tribunale, pertanto la responsabilità non poteva ricadere su altri che sullo stesso Lik-Sang. Clarysse ci rammenta invece che c’era già una causa in corso presso la London High Court, per l’importazione di PSP destinate al mercato orientale; sebbene Lik-Sang non abbia contestato il fatto di fronte alla corte, ha dovuto comunque sostenere le proprie spese pre-processuali, alle quali si sono poi aggiunte quelle di Sony, pari a 100,000 GBP, ossia circa 180.000 euro da pagare entro l’1 Novembre. A questo si aggiungono le spese legali ulteriori, sostenute per far fronte agli attacchi simultanei di Sony presso altri tribunali europei, e che Clarysse ci dice ammontino a 700 euro al giorno! Infine, Clarysse si accomiata dicendo che non rilascerà ulteriori dichiarazioni in quanto non è più impiegata di Lik-Sang. Stessa sorte è toccata ai suoi colleghi. Quel che mi fa storcere ancor più il naso, oltre al delicato caso umano ed economico, è il venire a sapere che alla Sony si accorsero del commercio di Lik-Sang quando tre suoi direttori furono trovati in possesso di PSP di importazione, lo scorso Marzo 2005. Indovinate dove le avevano acquistate?

[via Joystiq]

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