Activision: i capi di Infinity Ward non volevano lavorare con Treyarch

A distanza di mesi torniamo a parlare della diatriba tra gli ex dipendenti Infinity Ward e Activision, scatenata come ricorderete dal licenziamento dei fondatori di IW Jason West e Vince Zampella, a loro volta già accasatisi ormai da tempo tra le braccia di Electronic Arts dando vita a Respawn Entertainment.

Dalla causa legale in corso emergono nuove accuse da parte di Activision nei confronti dei due ex capi di Infinity Ward, che al publisher chiedono invece il pagamento di royalty non saldate. Secondo Activision, incoraggiati dalla loro alleanza segreta con Ea, West e Zampella avrebbero rifiutato di aderire alle regole comportamentali degli impiegati, rifiutando in particolare di lavorare insieme a Treyarch per la creazione di un unico brand.

Quella tra Infinity Ward e Treyarch sarebbe stata una vera e propria guerra voluta da West e Zampella, raccontata anche in uno specifico episodio:

“Nello stesso giorno in cui Treyarch pubblicava un trailer promuovendo un map pack o contenuti aggiuntivi per Call of Duty: World at War, West e Zampella pubblicavano a loro volta un video di marketing per Modern Warfare 2 con l’intento di disturbare le operazioni di marketing di Treyarch e Activision.

Ben lontano dal pentirsi, West tentava di giustificare le proprie azioni affermando che Treyarch si era coordinata in modo insufficiente con Infinity Ward.”

La testimonianza prosegue poi con alcuni scambi di messaggi che inchioderebbero lo stesso West, che informato della pubblicazione del video da parte di Treyarch, avrebbe deliberatamente chiesto di “distruggerli con il nostro trailer”. Non mancano altri dettagli sull’intera vicenda: la causa dei 38 ex dipendenti contro Activision sarebbe stata scatenata proprio da West e Zampella, che secondo il publisher avrebbero bloccato i compensi che spettavano alle persone, mettendo così l’intero gruppo contro l’azienda madre.

Via | CVG

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