FIFA 15: la recensione

FIFA 15 mette alcuni piccoli mattoncini, su una struttura che è ormai a prova di bomba.
FIFA 15 mette alcuni piccoli mattoncini, su una struttura che è ormai a prova di bomba.

Con un meteo così, la parte iniziale dell’autunno ci ha lasciato ben poche certezze, tra le quali la caduta delle castagne e dei capelli, ma soprattutto l’arrivo di un nuovo FIFA. Come ogni anno, anche stavolta l’appuntamento con FIFA 15 si è rinnovato a fine settembre, per dare a tutti gli amanti del pallone – già in visibilio per l’inizio dei vari campionati – una valvola di sfogo videoludica.

Così come FIFA 14, anche il successore ha intrapreso la doppia strada delle due generazioni di console casalinghe attualmente presenti sul mercato, insieme alla versione PC. Fortunatamente, in quest’ultimo caso EA Sports ha deciso di rimettere il gioco al passo con la versione vista su PlayStation 4 e Xbox One, rendendo quindi FIFA 15 praticamente identico su queste tre piattaforme: le novità non sono mancate neanche su PlayStation 4 e Xbox 360, anche se in forma ridotta.

Dopo un bel po’ di ore passate insieme alla versione current-gen della simulazione calcistica, tiriamo dunque le somme su questa nuova iterazione di FIFA, chiamata a confermare se possibile il successo delle edizioni precedenti: un compito ovviamente non facile, anche alla luce della concorrenza di un PES 2015 per il quale Konami sta lavorando duramente in modo da colmare il gap creatosi nel corso degli ultimi anni.

[img src=”https://media.gamesblog.it/f/fif/fifa-15-la-premier-league-in-alcuni-screenshot/fifa-15-premier-league-01.jpg” alt=”FIFA 15: la Premier League in alcuni screenshot” height=”348″ title=”FIFA 15: la Premier League in alcuni screenshot” class=”post centered”]

FIFA 15: gli screenshot della Premier League

Cosa ci piace

Spettacolarità ai massimi livelli
Se FIFA 14 aveva portato su PlayStation 4 e Xbox One uno stadio in grado di mostrare tutta la sua vitalità, FIFA 15 fa naturalmente ulteriori passi avanti. L’esperienza di gioco per quello che riguarda il contorno della partita è sicuramente il fiore all’occhiello di questa edizione, all’interno della quale è possibile vedere gran parte degli elementi che troviamo ogni volta che accendiamo la televisione per assistere a un match reale.

Relegati alla old-gen i bruschi salti tra l’uscita della palla e la successiva rimessa, FIFA 15 dà alla partita una rinnovata continuità, che va a beneficiare nell’esperienza complessiva di gioco. Anche se non riguarda direttamente le meccaniche di gameplay, vedere un raccattapalle correre per prendere il pallone o i cameraman muoversi rende tutto più immersivo, così come la nuova serie di animazioni creata per i giocatori durante le fasi a palla ferma: dopo una serie di falli che coinvolgono gli stessi calciatori è per esempio possibile vederli beccarsi in modo più verosimile che in passato, così come i membri di una stessa squadra possono lasciarsi andare a complimenti o rimproveri nei confronti di un proprio compagno.

L’attenzione nei confronti a tutto ciò che fa da sfondo al match è testimoniata anche dal cambio alla guardia dei commentatori per la versione italiana, dove da quest’anno troviamo Pierluigi Pardo e Stefano Nava. Per anni sulla sponda della serie Pro Evolution Soccer, Pardo si dimostra ormai decisamente esperto nella “finta” cronaca dedicata al videogioco, dove può addirittura godere ormai di qualche cavallo di battaglia come il famoso “giallo, giallo!”. Un po’ più impacciato è invece Nava nel pronunciare le sue frasi, che in alcune occasioni sembrano un po’ troppo corte lasciando il giocatore in attesa di altre parole che alla fine non arrivano.

Nel complesso, l’operazione di cambio dalla vecchia coppia Caressa-Bergomi dimostra di giovare a FIFA 15, riuscendo a dare alla telecronaca qualche bollicina in più che prima mancava. Passi in avanti sono stati fatti anche sulla capacità dei commenti di adattarsi alle situazioni in campo, anche se capita sempre di sentir definire un gran tiro quello che è magari un tentativo telefonato da fuori area.

[img src=”https://media.gamesblog.it/f/fif/fifa-15-la-super-lig-turca/fifa-15-turkish-1.jpg” alt=”FIFA 15: la Süper Lig turca” height=”348″ title=”FIFA 15: la Süper Lig turca” class=”post centered”]

Le migliorie al gameplay
Continuando sulla scia di quanto realizzato negli ultimi anni, FIFA 15 non introduce particolari novità all’interno delle dinamiche di gioco, continuando a mettere mattoncini su un impianto ormai decisamente collaudato. A molti farà particolarmente piacere leggere di un generale abbassamento d’efficacia per il filtrante alto, troppo spesso abusato nelle partite online nel corso delle precedenti edizioni della simulazione. Allo stesso modo, sembra un po’ più difficile riuscire a segnare di testa in occasione di un cross, rendendo necessario un migliore posizionamento per non essere anticipati o disturbati da parte del difensore avversario.

Pur rimanendo sempre uguali nella loro essenza, tutti i calci piazzati introducono novità nella loro gestione, dove ora è possibile scegliere di controllare chi riceve la palla piuttosto che chi batte l’angolo o la punizione. Il portiere ha la facoltà di chiedere alla squadra di innalzare il proprio baricentro in occasione di una rimessa dal fondo, mentre in caso di corner si può chiedere ai giocatori presenti in area di adattare i propri movimenti ad alcuni schemi predefiniti.

EA Sports ha inoltre lavorato anche sulla componente d’intelligenza artificiale dei giocatori, che ora sembrano essere un po’ più partecipi all’azione rispetto al passato. Grazie alle nuove animazioni introdotte dagli sviluppatori, i controlli danno una risposta migliorata agli input inviati dal joypad, permettendo al giocatore un maggiore controllo sui movimenti effettuati dal calciatore controllato.

Piccoli miglioramenti, infine, anche in ambito tattico, dove è ora possibile definire con maggior precisione i ruoli che i nostri undici devono adottare in campo, attraverso quella che è anche un’interfaccia pre-partita sensibilmente riveduta, dove l’anteprima dello schieramento va a sostituire la fredda lista di nomi che abbiamo visto per tanti anni.

[img src=”https://media.gamesblog.it/f/fif/fifa-15-modulo-per-la-gestione-della-squadra-12-08-2014/fifa-15-modulo-per-la-gestione-della-squadra-3.jpg” alt=”FIFA 15: modulo per la gestione della squadra – galleria immagini” height=”348″ title=”FIFA 15: modulo per la gestione della squadra – galleria immagini” class=”post centered”]

Ultimate Team: impossibile stare senza
Molte delle persone che comprano FIFA lo fanno solo per una modalità: l’Ultimate Team. A ragion veduta diremmo, visto che la gallina dalle uova d’oro di EA Sports è ufficialmente riconoscibile come un qualcosa che dà dipendenza. Trattandosi della modalità regina del gioco, Ultimate Team ha potuto godere di un trattamento di favore, con diverse novità che faranno sicuramente piacere ai fan.

La prima di queste è costituita dalla possibilità di prendere giocatori in prestito: per avere il vostro beniamino in squadra, non è più necessario aspettare che esca magicamente dall’interno di un pacchetto, visto che spendendo alcuni crediti viene ora offerta la facoltà di includerlo nel proprio team per un numero determinato di partite. Ad affiancare questo nuovo elemento, troviamo anche una sezione in cui il giocatore può provare a simulare la costruzione del proprio dream team, verificandone fattibilità e affiatamento per programmare meglio i passi successivi.

Chi cerca particolari novità nelle varie modalità troverà poco altro: se l’elenco di possibilità resta sempre uguale (tranne su old-gen, dove è stata zappata la modalità Pro Clubs), qualche piccola novità riguarda la modalità Carriera, dove gli scout sono ora più collaborativi nella nostra ricerca di nuovi talenti, e le Stagioni online, dove ora è diventato possibile accedere direttamente alla prossima partita senza dovere necessariamente ripassare dal menu principale.

[img src=”https://media.gamesblog.it/f/fif/fifa-15-17-06-2014/fifa-15-4.jpg” alt=”FIFA 15: galleria immagini” height=”348″ title=”FIFA 15: galleria immagini” class=”post centered”]

Cosa non ci piace

Nessun elemento di rottura
Pretendere una rivoluzione in un gameplay pressoché perfetto è quasi troppo, ma FIFA 15 costituisce forse il primo vero momento di rallentamento da parte di EA Sports nel migliorare la propria serie. Segnali di rottura come la difesa tattica di FIFA 12 non se ne vedono, eppure con una concorrenza che sembra tornata ad avanzare a grandi passi ce ne sarebbe forse bisogno: l’impressione è che, almeno per quest’anno, gli sviluppatori abbiano voluto dedicare maggiore attenzione alla componente didascalica del gioco, presentandolo nel modo (stupendo) descritto poco sopra.

Le meccaniche di gioco, in realtà, sembrano offrire qualche spunto di riflessione in più, facendo un mezzo passo indietro rispetto a FIFA 14, dove al ragionamento a centrocampo e al possesso palla era stata data maggiore importanza rispetto al passato: sarà forse stata la fine(?) del tiki-taka a contribuire a tutto ciò, ma fatto sta che in FIFA 15 l’azione sembra essere tornata a privilegiare un po’ di più i movimenti più veloci, aprendo allo stesso tempo maggiormente le difese.

Qualche lungaggine di troppo
Le fasi d’intermezzo del gioco sono sicuramente spettacolari, ma in alcuni casi finiscono per spezzare un po’ troppo il ritmo: pur restando di ottima qualità, per la prossima edizione la regia dovrà essere un po’ riveduta per accorciare alcuni tempi, dove altrimenti la continuità rischia di diventare fastidio. Per fortuna, il giocatore può sempre scegliere di saltare le varie scene, ma non è questo il modo in cui ci aspetteremmo di vedere risolta la questione.

[img src=”https://media.gamesblog.it/f/fif/fifa-15-17-06-2014/fifa-15-2.jpg” alt=”FIFA 15: galleria immagini” height=”348″ title=”FIFA 15: galleria immagini” class=”post centered”]

Portieri ancora così così
Nonostante le dichiarazioni dei mesi passati sul lavoro svolto sulla figura dei portieri, gli estremi difensori restano ancora da rivedere. Le nuove animazioni di cui essi possono godere danno loro la possibilità di compiere parate spettacolari e diverse tra loro, ma alcune delle papere che i giocatori assidui hanno avuto modo di conoscere restano ancora lì.

Senza contare l’ormai famoso bug dei tiri da lontano, sul quale ormai da settimane si dibatte online: a noi è sembrato che i portieri abbiano effettivamente un po’ troppo il vizio di avanzare verso la linea dell’area piccola, lasciandosi sorprendere in alcuni casi. Tuttavia, alla luce del lavoro aggiuntivo svolto da EA Sports non possiamo di certo dire di aver trovato un modo fisso per riuscire a segnare da 40 metri.

Considerazioni finali

FIFA 15 resta il meglio di quanto si possa trovare sul mercato delle simulazioni calcistiche, questo va detto. L’assenza di novità reali pone però i fan meno sfegatati nella condizione di decidere se valga o meno la pena spendere una discreta somma per ritrovarsi in mano quei mattoncini di cui abbiamo già parlato, anche se posti su una casa stupenda.

Non sarà forse questo l’anno in cui PES riuscirà a tornare agli antichi fasti, ma l’impressione è che EA Sports debba riuscire in futuro a dare ulteriori segnali di rottura, per non rischiare di fare la stessa fine di Konami, che dal canto suo ha già dimostrato ampiamente cosa può succedere nell’adagiarsi troppo sugli allori.

Detto questo, pur senza novità eclatanti FIFA 15 continuerà ad allietare la vostra annata calcistica in tutti i modi possibili, offrendo un livello di spettacolo attualmente pareggiato solo dalla serie NBA 2K, ritenuta da molti la simulazione sportiva per eccellenza. Non a caso, la riuscita di un titolo del genere passa anche per il coinvolgimento e la possibilità del giocatore, e col suo feel the game l’opera di EA Sports ci riesce sicuramente.

[img src=”https://media.gamesblog.it/7/795/FIFA-15-recensione-scheda-voto.jpg” alt=”FIFA-15-recensione-scheda-voto” height=”389″ title=”FIFA-15-recensione-scheda-voto” class=”alignleft size-full wp-image-233384″]

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