The Last of Us: Neil Druckmann spiega la scelta di far controllare Sarah all'inizio

La scelta di far iniziare The Last of Us nei panni di Sarah spiegata da Neil Druckmann.
La scelta di far iniziare The Last of Us nei panni di Sarah spiegata da Neil Druckmann.

Se avete giocato a The Last of Us, inevitabilmente l’introduzione vi sarà rimasta impressa come uno dei momenti più commoventi vissuti grazie a un videogioco. Il modo in cui Naughty Dog racconta l’inizio della storia di Joel è praticamente perfetto, poggiandosi anche su una fase iniziale in cui si controlla la piccola Sarah, figlia del protagonista.

Parlando nuovamente del gioco uscito nel 2013, il Creative Director Neil Druckmann ha spiegato la decisione di calare i giocatori nei panni della bambina, piuttosto che immediatamente in quelli del padre, come in realtà era stato inizialmente previsto. L’idea arrivò da un membro del team, convinto di poter aggiungere coinvolgimento con questa mossa:

“Improvvisamente, divenne tutto più intrigante. Ci permise di creare la paura di vedere l’apocalisse dalla prospettiva di un bambino piuttosto che da un adulto. E come bambino, ti dicono bugie e provano a proteggerti. Credo che attraverso l’interazione permetta di connettersi con Sarah molto velocemente. In un film sarebbe molto difficile farlo a questo livello. Ma in qualche modo, guardandosi muoverla con lo stick, credo sia la magia dei videogiochi. Credo che s’inizi a pensare come Sarah, a guardare la situazione come la vede lei.”

Secondo Druckmann, inoltre, la scelta avrebbe dato benefici anche per al personaggio di Joel, permettendo ai giocatori di sentirsi più vicini a lui nel suo dolore. Per quanto ci riguarda, possiamo dire che è stata completamente indovinata.

Via | PlayStationlifestyle.net

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