The King of Fighters XIII: la recensione

Con un pizzico di ritardo vi proponiamo la recensione di The King of Fighters XIII, uno dei giochi di combattimento più belli attualmente in circolazione.
Con un pizzico di ritardo vi proponiamo la recensione di The King of Fighters XIII, uno dei giochi di combattimento più belli attualmente in circolazione.

La recensione di The King of Fighters XIII non era mai andata online a casa di un disguido tecnico. Ora, anche se in ritardo, abbiamo deciso di pubblicarla comunque per rendere giustizia a uno dei migliori picchiaduro 2D attualmente in circolazione.

A meno di un mese dall’arrivo di Street Fighter X Tekken, titolo che promette di avere le caratteristiche adatte per conquistare sia i giocatori occasionali che i professionisti dell’arcade stick, questa perla di SNK Playmore merita di essere presa seriamente in considerazione dalla vecchia guardia, visto che rispetto all’imperdonabile capitolo precedente questa volta ci troviamo di fronte a qualcosa di squisitamente old school.

Se siete appassionati di picchiaduro bidimensionali privi di fronzoli superflui (come i repentini cambi di inquadratura e i costumini scaricabili, giusto per fare un paio di esempi), vi consigliamo di continuare a leggere questa recensione. Questo potrebbe davvero essere il gioco che stavate aspettando.

Nel nome della nostalgia

Dopo essersi resi conto di aver commesso un errore imperdonabile con The King of Fighters XII, giustamente considerato da molti una vera e propria beta incompleta , i programmatori di SNK Playmore hanno riordinato le idee per non fallire ancora nella nuova età dell’oro dei giochi di combattimento.

Fortunatamente per tutti gli appassionati, questo nuovo tentativo è nettamente migliore del precedente, non solo dal punto di vista dei contenuti (indubbiamente corposi e gratificanti) ma, soprattutto, da quello del gameplay vero e proprio, così raffinato e soddisfacente da far sembrare alcuni dei concorrenti attualmente sul mercato inferiori sotto ogni punto di vista.

Cercando di offrire ai fan di vecchia data tutto ciò che avrebbero voluto vedere in The King of Fighters XII, i ragazzi di SNK Playmore hanno rievocato alcuni dei team classici più amati della serie e raddoppiato il numero di lottatori rispetto al precedente episodio, pescando dal fornitissimo catalogo della saga. Il risultato? La rosa dei combattenti è ricca, variegata e capace di offrire stili di combattimento per tutti i gusti.

Le immagini della recensione di The King of Fighters XIII

La miglior difesa è l’attacco

Riprendendo l’anima dei passati capitoli della saga (escludendo fortunatamente gli striker degli utlimi episodi), The King of Fighters XIII garantisce un gameplay veloce, frenetico e pensato per premiare un approccio aggressivo. Pur mantenendo un’impostazione orizzontale come Street Fighter (ignorando, quindi, le interminabili combo aeree di altri picchiaduro bidimensionali), le differenze tra questo gioco e la celebre serie Capcom sono evidenti fin dalla prima partita.

Non solo la struttura a squadre degli incontri (a meno che non si selezioni la modalità 1 contro 1) richiede una gestione attenta delle barre per le Super e le mosse EX, ma la presenza della corsa e di ben quattro tipi di salto (più o meno alti e profondi, a seconda delle necessità), rende gli incontri ben più veloci e imprevedibili di quelli dei diretti rivali.

Il notevole dinamismo di ogni personaggio rende la vita davvero problematica a coloro che amano chiudersi in difesa aspettando la mossa dell’avversario, soprattutto a causa del famigerato “hop”, un piccolo balzo veloce, difficile da prevedere e che permette di portare a segno attacchi capaci di ignorare la parata bassa.

Gli ingredienti per la vittoria

Il sistema di combattimento di The King of Fighters XIII si basa interamente su due indicatori posti nella parte bassa dello schermo che, in pratica, regolano l’utilizzo delle tecniche più complesse. A differenza di quanto accade nella maggior parte dei picchiaduro attualmente in circolazione, in questo gioco le barre non si riempiono subendo i colpi, ma attaccando il proprio rivale, incoraggiando ulteriormente un approccio aggressivo.

La prima è la barra, chiamata semplicemente Power, è fondamentale per eseguire le versioni EX delle mosse speciali (caratterizzate da effetti diversi rispetto a quelle classiche) oppure, quando si viene costretti a chiudersi in difesa, per cercare di uscire dalla pressione dell’avversario con una schivata repentina o con un violento contrattacco.

La barra dell’Hyperdrive, invece, è fondamentale per costruire le combo più articolate, visto che deve essere utilizzata per collegare tra loro due mosse speciali, per cancellare una special in una Super o, una volta entrati nello stato chiamato Chain Combo, per eseguire devastanti combinazioni personalizzate fino all’esaurimento dell’indicatore in questione.


Il prezzo della profondità

Un sistema di combattimento tanto profondo e preciso, naturalmente, richiede una certa devozione per poter essere appreso pienamente. Non solo per eseguire le combo più complesse è necessario passare diverso tempo nella modalità Allenamento, ma l’inserimento stesso degli input deve essere molto più accurato di quello richiesto da altri esponenti del genere.

Coloro che si sono avvicinati ai giochi di combattimento con Street Fighter IV, letteralmente pieno di shortcut estreme e di aiuti più o meno spinti per favorire l’esecuzione delle combo, inizialmente faticheranno non poco a sfruttare perfino le tecniche più elementari di The King of Fighters XIII, proprio a causa delle cattive abitudini acquisite con il titolo Capcom.

Basta un po’ di impegno, tuttavia, per veder arrivare i risultati sperati, con la conseguente esaltazione derivata da ogni più piccolo passo avanti. The King of Fighters XIII è un picchiaduro che premia coloro che decidono di dedicargli tempo e passione, creando una netta divisione fra i giocatori occasionali e gli esperti. Il fatto stesso che fra le mosse speciali e le Super dei vari personaggi ce ne siano davvero poche caratterizzate da finestre di invincibilità, inoltre, impedisce di trovarsi di fronte alle imbarazzanti strategie che tanto pagano in altri titoli del genere.

Una tecnica impeccabile

Un altro elemento che non può passare inosservato nel confronto diretto con Street Fighter è la grande qualità artistica dell’intero progetto. Al di là delle fantastiche illustrazioni presenti nel disco (tutte sbloccabili attraverso l’apposita Galleria Immagini), a lasciare a bocca aperta sono gli splendidi sprite dei combattenti, realizzati rigorosamente in 2D partendo da modelli poligonali per velocizzare il processo di animazione generale.

Ai superbi sprite dei lottatori si affiancano arene altrettanto gloriose, realizzate con una tecnica mista capace di integrare perfettamente elementi poligonali e disegni tradizionali, per un risultato finale da applauso. Anche le ambientazioni a prima vista più banali, una volta analizzate con maggior attenzione stupiscono con dettagli a dir poco squisiti, difficili da trovare in altri picchiaduro moderni.

Se il comparto visivo fa letteralmente brillare gli occhi, quello sonoro non è da meno, garantendo la possibilità di scegliere fra le musiche riarrangiate o quelle originali superbamente rimasterizzate, ad ulteriore dimostrazione del desiderio dei programmatori di creare un’esperienza espressamente dedicata ai fan.


Il fallimento dell’online

Al momento del lancio di The Kingo of Fighters XIII la modalità online era il vero punto debole del titolo SNK Playmore. La penuria di opzioni per la ricerca delle partite, infatti, portava spesso a dover affrontare giocatori con connessioni scandalose, con conseguenti fenomeni di lag che avrebbero fatto saltare i nervi anche agli utenti più pazienti.

Dopo una lunga attesa, tuttavia, è finalmente stata rilasciata una patch che risolve almeno in parte questo problema, mettendo finalmente a disposizione dei giocatori un numero soddisfacente di opzioni di ricerca e aggiustando definitivamente l’indicatore della connessione, permettendo di fatto di giudicare con maggior precisione la qualità della linea del proprio rivale.

Sfortunatamente, però, nonostante l’intervento dei programmatori l’online di The King of Fighters XIII non è ancora in grado di competere con quello dei rivali più diretti. Il maggior dinamismo del gameplay, infatti, rende molto più difficile adattarsi al lag, in particolar modo quando si deve passare rapidamente dalla parata alta a quella bassa per difendersi dai mix-up più aggressivi.

Commento finale

Se amate i giochi di combattimento a incontri, The King of Fighters XIII non può mancare nella vostra collezione. Dopo il fallimento del capitolo precedente SNK Playmore si è data da fare per tirare fuori dal cilindro un picchiaduro tecnico, profondo e dai ritmi incalzanti, che gli appassionati non possono non apprezzare. Considerando che stiamo anche parlando di un disco che viene venduto a prezzo ridotto rispetto alla media del mercato, saremmo folli se non lo consigliassimo senza riserve.

Cosa ci piace

Cosa non ci piace

  • Sistema di combattimento eccellente
  • Artisticamente splendido
  • Tante opzioni e modalità
  • Mancano le scenette storiche
  • Online zoppicante
  • Alcune assenze importanti nel cast

Le immagini della recensione di The King of Fighters XIII

Le immagini della recensione di The King of Fighters XIII
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