Mass Effect 3: i vincitori della Space Edition nei guai per crimini federali?

Brutte notizie per i due ragazzi che hanno ritrovato una delle copie di Mass Effect 3 lanciate in atmosfera con palloni-sonda, ora rischiano la prigione per aver messo in palio la copia con una lotteria illegale.
Brutte notizie per i due ragazzi che hanno ritrovato una delle copie di Mass Effect 3 lanciate in atmosfera con palloni-sonda, ora rischiano la prigione per aver messo in palio la copia con una lotteria illegale.


Ricordate la manovra pubblicitaria di EA che ha visto il lancio nella bassa atmosfera della Space Edition di Mass Effect 3? Le copie del gioco sono decollate la scorsa settimana con dei palloni-sonda meteorologici da San Francisco, Las Vegas, New York, Londra e Parigi (ma presto anche Berlino), armate di sensore GPS con lo scopo di scatenare una vera e propria caccia alla sonda, programmata per atterrare in un luogo casuale dopo la permanenza in atmosfera.

Bene, una delle copie è finita nel deserto dell’Arizona ed è stata recuperata da due videomaker, Michael Davis e Miguel Droz, che hanno però deciso di non tenere per loro la preziosa copia, ma di metterla in palio con una lotteria su internet.

Ogni biglietto costa 5$ e una parte del ricavato finirà in beneficenza (30% andrà a Child’s Play), mentre il resto servirà a “finanziare la software house che sperano di fondare”. Manovra sicuramente furba ma non molto intelligente, perchè dalle dichiarazioni dell’avvocato Mark Methenitis apparse oggi su Kotaku, si apprende che i due ragazzi sono in seri guai per aver violato leggi statali e federali in materia di lotterie non autorizzate. Secondo le leggi del Nevada infatti (lo stato natale dei due), le “lotterie sono legali solo se tutto il guadagno viene devoluto in beneficenza”. L’articolo continua dopo la pausa.

Il problema cresce esponenzialmente se si considera che Davis e Droz hanno venduto i biglietti “elettronici” via internet in tutto il territorio degli Stati Uniti, incappando nel ben più serio problema di una violazione federale, non solo statale.

Arrivati a conoscenza della questioni legali, i due ragazzi hanno deciso di devolvere interamente i ricavati a Child’s Play, ma questo potrebbe non bastare a placare le violazioni commesse, che potrebbero portare a sanzioni che variano da una salata multa fino a 10 anni di prigione.

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