The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited - la recensione

Blogo recensisce per voi la nuova versione dell'ambizioso MMORPG di Bethesda e ZeniMax ambientato nella dimensione ruolistica di The Elder Scrolls
Blogo recensisce per voi la nuova versione dell'ambizioso MMORPG di Bethesda e ZeniMax ambientato nella dimensione ruolistica di The Elder Scrolls

Nelle infuocate manifestazioni di settore che hanno preparato il terreno per l’uscita di Xbox One e PlayStation 4, gli spettacolari filmati dimostrativi di The Elder Scrolls Online hanno alimentato le speranze dei futuri acquirenti delle nuove piattaforme casalinghe di Sony e Microsoft fino a farle coincidere col ricordo delle lunghe nottate spese ad esplorare i dungeon di Oblivion e Skyrim (senza dimenticare chi, come il sottoscritto, decise di acquistare la prima Xbox con il solo scopo di giocare a Morrowind).

Le aspettative nutrite dai fan dell’iconica serie ruolistica di Bethesda furono però tradite da una serie inenarrabile di posticipi e, successivamente, da un problematico approdo “in solitaria” su PC condito da disconnessioni, bug e reclami legati sia all’oggettiva pochezza dell’offerta di lancio che, soprattutto, alla necessità di sottoscrivere un abbonamento mensile per poter proseguire l’avventura.

I gravi “errori di gioventù” commessi dal team di ZeniMax Online hanno avuto delle pesanti ripercussioni sull’intero progetto, al punto tale da indurre i vertici di Bethesda ad attivarsi in prima persona per favorire il rilascio continuo di corpose patch correttive e, infine, ad abbracciare un modello economico più flessibile (e rischioso, dal loro punto di vista) che preveda il completo abbandono degli abbonamenti.

Forti dell’esperienza maturata nella dimensione digitale dell’originaria versione PC in abbonamento e nell’universo “consolaro” dell’edizione Tamriel Unlimited di The Elder Scrolls Online, quindi, cercheremo di scoprire assieme a voi fino a che punto sono riusciti a spingersi gli autori statunitensi per evolvere il concept iniziale e dare modo agli appassionati di giochi di ruolo di non rimpiangere le ore passate a combattere draghi nelle lande ghiacciate di Skyrim.

COSA CI PIACE

Tantissime cose da fare

Come era logico attendersi da un titolo perfezionato da un anno di update, di patch correttive e di aggiornamenti più o meno corposi, la versione Tamriel Unlimited di TESO si presenta al grande pubblico delle console current-gen con una mole spropositata di contenuti da fruire sia da soli che in compagnia dei propri amici online. I dubbi pre-lancio derivanti dal passaggio al modello semi-freemium e dalla concreta possibilità di veder trasferita una porzione dell’universo di gioco preesistente nella “gabbia dorata” dei contenuti a pagamento, infatti, si sciolgono come neve al sole dalla consapevolezza del fatto che tutto, ma proprio tutto quello che veniva proposto agli utenti della versione originaria di The Elder Scrolls Online continua a fare parte dell’offerta “base” dell’edizione Tamriel Unlimited.

La coraggiosa scelta operata dagli sviluppatori americani dà agli utenti la possibilità di creare un massimo di otto eroi per portare avanti tre linee narrative ambientate in tre regioni distinte del continente di Tamriel: nonostante le quest principali e le missioni secondarie siano rimaste praticamente immutate rispetto all’MMORPG originario per PC e Mac OS, ciascuna linea narrativa permette al giocatore di approfondire la conoscenza dell’universo della saga, di esplorare zone altrimenti inaccessibili ed evolvere il proprio alter-ego utilizzando oggetti ed elementi di equipaggiamenti specifici per ogni classe. Non c’è da sorprendersi, quindi, se per fruire di tutti i contenuti offerti dalle tre campagne principali dell’edizione Tamriel Unlimited di TESO e sciscerare ogni singolo aspetto dell’opera bisogna armarsi della pazienza necessaria a “sopportare” un’esperienza di gameplay capace di protrarsi per più di 150 ore di gioco.

L’abbandono del sistema di abbonamento da parte di Bethesda e la conseguente introduzione del Crown Store e dei pacchetti aggiuntivi di ESO Plus, insomma, non ha inficiato negativamente sull’offerta complessiva confezionata dai ragazzi di ZeniMax Online per fare la felicità dei cultori di giochi di rulo online e, ovviamente, degli appassionati di lungo corso della serie ruolistica di Bethesda.

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Menù intuitivo

Il rilancio del progetto con l’edizione Tamriel Unlimited e il (quasi) concomitante approdo su console di The Elder Scrolls Online ha dato ai programmatori e ai designer statunitensi le giuste motivazioni per riprogettare da zero l’interfaccia utente del titolo primigenio. Tenendo conto delle richieste pervenutegli in questi mesi dall’utenza PC e da coloro che attendevano con ansia di impugnare il controller della propria console per unirsi alla battaglia per il controllo delle provincie più ricche del continente di Tamriel, dalle parti di ZeniMax Online hanno saggiamente deciso di trarre ispirazione da Skyrim per rifarsi ai menù di pausa, all’interfaccia e all’HUD del capolavoro ruolistico di Bethesda Softworks.

In tal senso, gli interventi compiuti dalla casa di sviluppo americana per non farci rimpiangere l’assenza del mouse e della tastiera sono davvero importanti e spaziano dall’adozione di un nuovo menù radiale per gli oggetti consumabili all’introduzione di un intuitivo sistema di slot “veloci” per le abilità magiche e gli attacchi all’arma bianca, e questo senza considerare il lavoro svolto nell’implementare “con discrezione” la scheda di ESO Plus con gli oggetti da acquistare spendendo la valuta virtuale del Crown Store. Le uniche critiche che possiamo muovere alla nuova interfaccia “simil-Skyrim” di Tamriel Unlimited riguardano una certa lentezza nel caricamento di alcune schede, la necessità di accedere a una slide apposita per comunicare con gli altri utenti online tramite emoticon e frasi preimpostate e, ultima ma decisamente non per ordine di importanza, l’oggettiva difficoltà incontrata nello scorrere i pannelli di tutorial e gli approfondimenti testuali alle azioni per il crafting di armi e armature.

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Niente più abbonamento

Senza nulla togliere al lavoro svolto dai ragazzi di ZeniMax Online nell’impegnativo percorso intrapreso per ridisegnare l’interfaccia e integrare i contenuti e le patch della versione PC, la novità più significativa dell’edizione console di The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited non può che essere quella dell’abbandono del modello di abbonamento precedentemente utilizzato da Bethesda.

In ragione di questo importante cambiamento, l’accesso ai megaserver europei e nordamericani non è più subordinato alla sottoscrizione supplementare a un piano di abbonamento mensile o trimestrale accessorio a quello di Xbox Live Gold o PlayStation Plus ma diviene “eterno” e richiede solo ed esclusivamente l’acquisto del titolo (per la versione in digital delivery) e il possesso del disco di gioco (per coloro che, invece, decidono di optare per la versione retail).

Abbracciando la formula semi-freemium per ampliare la base di utenti e allungarne il tempo di permanenza sui propri server, i vertici di Bethesda scommettono così sui pacchetti facoltativi di ESO Plus, un esteso programma di espansioni poco “invasive” che consente ai fan più entusiasti di personalizzare ulteriormente la propria esperienza di gioco con monete digitali da spendere in pozioni, animali da compagnia, elementi di equipaggiamento, boost per il crafting e sconti per i DLC “maggiori” nell’apposito negozio interno per le microtransazioni (il Crown Store) accessibile dal nuovo menù o dal sito web.

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COSA NON CI PIACE

Combat system piatto

Anche tenendo conto della specifica natura “social” di un sistema di combattimento studiato per essere fruito in un ambiente di gioco condiviso, con nemici comuni per ogni dungeon/istanza e sessioni multiplayer competitive dominate da attacchi ad area come vuole la tradizione dei MOBA più popolari, ci troviamo comunque di fronte a delle pesanti semplificazioni alla formula action che tante soddisfazioni ha regalato ai milioni di utenti di Skyrim.

Chi non è avvezzo ai giochi di ruolo online e ha deciso di accettare la chiamata di Bethesda solo per il viscerale attaccamento alla serie di The Elder Scrolls, purtroppo, rischia di rimanere spiazzato dal sistema di gioco offerto da un titolo come TESO che fa della lenta progressione del personaggio il suo unico mantra. Il respawn automatico delle creature e il monotono pattern di mosse eseguite da queste ultime, ad esempio, da una parte rende decisamente più equa e appagante l’esperienza vissuta nelle missioni di squadra ma, dall’altra parte, deprime le aspettative di chi cerca delle sfide impegnative in un combattimento magico o all’arma bianca contro un mostro guidato dalla CPU.

Le differenze rispetto alla versione originaria di The Elder Scrolls Online, dal punto di vista delle meccaniche di gioco spicciole, sono minime e riguardano quasi esclusivamente la velocità di esecuzione degli attacchi e delle abilità di classe accessibili dagli slot “veloci” mappati sui trigger dorsali e sui tasti principali dei joypad di PlayStation 4 e Xbox One. Un po’ poco, se consideriamo che la stragrande maggioranza del tempo di gioco della campagna principale lo si passa da soli, immersi in una dimensione virtuale popolata da eroi che incrociano la nostra strada per brevi frangenti delle missioni o, peggio ancora, interpretando il ruolo inconsapevole di “disturbatori occasionali” delle nostre sessioni free-roaming.

Il passaggio alle console current-gen poteva essere un’ottima opportunità per evolvere il sistema di combattimento, dare maggiore vivacità all’IA dei nemici e rivedere da zero il sistema di collisioni del titolo originario: considerando il grande sforzo profuso dagli sviluppatori nell’integrare i moduli Justice e Champion al codice di gioco iniziale attraverso una massiccia iniezione di patch e di aggiornamenti gratuiti, comunque, non possiamo dare per scontato il fatto che i vertici di ZeniMax Online decidano, prima o poi, di intervenire in tal senso per superare le criticità del gameplay.

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Elementi “social” poco evoluti

L’esperienza di gioco di The Elder Scrolls Online affonda le sue radici nella struttura narrativa e videoludica dei capitoli in singolo: quasi tutte le missioni della campagna principale possono essere affrontate e superate in completa solitudine, il sistema di crafting consente agli utenti di far raggiungere il livello più alto al proprio eroe senza dover affidarsi ai mercatini delle gilde per dotarlo dell’equipaggiamento più potente e gli hub somigliano più a delle basi commerciali che a delle piazze virtuali in cui conoscere gente e organizzare party per le sfide più impegnative.

La gestione della comunicazione tra i giocatori è l’emblema delle contraddizioni “social” della versione console di Tamriel Unlimited: su Xbox One e PlayStation 4, infatti, i messaggi testuali vengono quasi del tutto soppressi in favore dell’utilizzo delle emoticon e di una chat vocale “a rilevamento ambientale”, legata cioè all’effettiva distanza sussistente tra il nostro eroe e il proprio interlocutore diretto. Una scelta a dir poco discutibile, se pensiamo all’evoluto sistema di text messaging elaborato sia da Microsoft che da Sony per consentire ai propri utenti di comunicare sia all’interno che all’esterno di un ambiente di gioco condiviso.

Al brusio indistinto degli affollati hub della campagna “singleplayer” preferiamo le urla di battaglia del comparto multigiocatore competitivo: le Guerre di Cyrodiil, infatti, danno al sistema di comunicazione di TESO una collocazione decisamente più consona, permettendo alle squadre più affiatate di organizzarsi sul campo di battaglia digitale senza dover perdere del tempo prezioso tra schede e messaggi preimpostati.

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Tecnicamente datato

Il comparto grafico della versione console di The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited, come era logico attendersi in ragione del faticoso processo di sviluppo e ottimizzazione compiuto da ZeniMax Online, tradisce la natura cross-generazionale del progetto e non riesce a raggiungere gli standard qualitativi delle produzioni ruolistiche più moderne.

A fronte di un lavoro egregio nella realizzazione delle diverse regioni geografiche del continente di Tamriel e del vero e proprio miracolo compiuto da chi si è occupato del riarrangiamento degli storici brani strumentali della saga utilizzati per dare forma alla colonna sonora di questo MMORPG, su Xbox One e PlayStation 4 la duttilità garantita dall’impiego di un motore grafico come l’HeroEngine si paga con un downgrade che priva l’utente di importanti effetti grafici, particellari e di illuminazione ambientale senza però scongiurare dei fastidiosi fenomeni di lag, specie durante i frangenti all’interno dei villaggi/hub.

L’unica consolazione di natura tecnica è data dalla possibilità di passare fluidamente dalla prima alla terza persona mantenendo il medesimo pattern di mosse e le stesse capacità di looting, un aspetto che consente all’utente di spezzare la monotonia dei combattimenti e delle sessioni free-roaming più estenuanti. Certo è che senza una traduzione in italiano per i dialoghi e per le singole voci che compongono il diario e l’interfaccia, diventa ancora più difficile apprezzare appieno il comparto grafico e artistico di un gioco di ruolo online come Tamriel Unlimited che riesce, alle volte, a sorprenderci con scorci pittoreschi, scenari bucolici e dungeon labirintici.

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CONSIDERAZIONI FINALI

La versione console di The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited è il risultato di un faticoso percorso di sviluppo che ha spinto gli autori di ZeniMax Online a ritornare più volte sui loro passi per superare le contraddizioni del titolo originario e avvicinarsi il più possibile alle richieste pervenute in questi mesi dalla sconfinata platea di appassionati della saga ruolistica di Bethesda.

A dispetto delle difficoltà incontrate dagli sviluppatori americani nel far confluire l’esperienza singleplayer di Skyrim, Oblivion e Morrowind nella dimensione di gioco condivisa di un moderno MMORPG a mondo aperto, i rischi corsi dagli studi ZeniMax vengono però ripagati da un titolo che, grazie anche all’integrazione con le patch e gli update della versione PC, riesce ad adattarsi perfettamente al nuovo ambiente “consolaro”.

La possibilità di proseguire l’avventura importando gratuitamente l’eroe interpretato su PC, l’oggettiva assenza di concorrenti su piattaforme current-gen e l’abbandono del precedente sistema di abbonamento, inoltre, fanno di The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited il perfetto strumento che consente ai cultori del genere di ingannare l’attesa per l’uscita di Fallout 4.

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