Warhawk: la recensione

Warhawk è il remake dell’omonimo sparatutto in terza persona uscito nel 1995 per PlayStation, con la differenza fondamentale che in questa nuova incarnazione esso è esclusivamente basato sul multiplayer online. Vera e propria sorpresa di questo periodo, Warhawk è distribuito sia su PlayStation Store al prezzo di 29,90€ che nella classica confezione Blu-Ray con headset incluso, reperibile nei negozi a 59,90€. Ma questi soldi li vale? Andiamo a scoprirlo insieme.

EUCADIA E CHERNOVA NON SI POSSONO PROPRIO VEDERE

Il mondo di Warhawk è costituito da due fazioni avversarie chiamate Eucadia e Chernova, cinque vaste mappe, quattro modalità di gioco (Deathmatch, Team Deathmatch, Capture the Flag, Nodes play.) e 32 giocatori in contemporanea sul server. Detto così potrebbe sembrare nulla di speciale, ma è ben noto di come l’apparenza possa facilmente ingannare.
Basilarmente, Warhawk è azione pura, immediata, selvaggia, che non necessita di particolari pianificazioni strategiche ma che nei meandri delle sue meccaniche si rivela un’esperienza profonda e appagante. La caratteristica cardine di Warhawk è data dalla possibilità di utilizzare in qualsiasi momento veicoli terrestri e aerei: jeep 4×4 agili e veloci, tank lenti ma letali e, dulcis in fundo, il Warhawk, particolare velivolo che potete ammirare sulla copertina del gioco. Il continuo mix di azione pedestre e a bordo di veicoli contribuisce a rendere le partite molto varie e interessanti, ma la parte del leone la fanno le meccaniche.


Già, perché il vero e proprio capolavoro degli sviluppatori Incognito è stato il bilanciamento, ad un passo dallo straordinario, di tutte le varie armi e mezzi di trasporto: sulla carta sembra quasi il gioco degli scacchi, con ogni arma/veicolo più forte contro certi bersagli e più debole contro altri, e con pregi e difetti ben calibrati per ogni singolo oggetto utilizzabile. Se usate propriamente e contro i giusti bersagli, anche le armi meno potenti possono risultare una validissima scelta. Appena avvenuto il “respawn” il giocatore si ritrova con pistola di ordinanza, pugnale e due granate, ma sparse per le mappe si trovano facilmente un totale di sette armi di tipo aereo, nove di tipo terrestre, e tre diversi tipi di torretta. I controlli in versione classica rispondono velocemente e non lasciano nulla al caso, mentre attivando l’opzione del sensore di movimento qualche bel dubbio affiora in superficie.
Le partite online sono sempre solide (e lo saranno ancora di più con la nuova patch) e la latenza è quasi sempre ottimale, a patto di scegliere i server giusti.


GRAFICA E SONORO

Tecnicamente non vi aspettate che Warhawk imposti nuovi standard o si distingua fra i migliori esponenti della next-gen, perché rimarreste delusi. Ma allo stesso modo state attenti a non sottovalutarlo. La veste grafica è comunque buona, e riesce a regalare gradevolissimi paesaggi, nonché effetti di luce e ombre assolutamente degni di nota. E’ però l’attenzione per i dettagli a sorprendere, e supplire a dovere la mancanza di quella prepotenza tecnica che un gioco del genere avrebbe meritato.
Gli effetti sonori delle armi, così come delle varie esplosioni, sono convincenti e realistici, e la colonna sonora riesce a sottolineare l’atmosfera bellica senza essere troppo invadente. E’ facilissimo riconoscere un’arma addirittura dal suono che emette in fase di ricarica. Cose che fanno piacere.

COMMENTO FINALE

In definitiva, Warhawk ha tutte le carte in regola per diventare un vero e proprio classico del multiplayer online, grazie soprattutto a meccaniche bilanciate e immediatezza di gioco. Unici piccoli scotti da pagare, una curva d’apprendimento che inizialmente potrebbe risultare piuttosto ripida agli utenti meno esperti e un numero di mappe limitato (ma le espansioni non sono certo così inusuali al giorno d’oggi). Divertimento assicurato.

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