La produttrice di Dead Space 3, Yara Khoury, nel corso di un’intervista rilasciata di fresco ai colleghi di AusGamers ha descritto l’ultima opera fanta-horror dei Visceral Games come una vera e propria cornucopia stracolma di missioni secondarie e di “azioni accessorie” a supporto della campagna principale:
“Penso che Dead Space 3 sia diverso dal suo predecessore, ha delle ambientazioni decisamente più variegate e una struttura di gioco più ricca. Adesso gli utenti hanno la possibilità di esplorare nuove aree opzionali e possono intraprendere percorsi secondari per andare a caccia di oggetti speciali, e questo perchè gli elementi sandbox della giocabilità si ricollegano al sistema di creazione delle armi che abbiamo introdotto: chi vorrà trovare le risorse più utili e le componenti più rare dovrà necessariamente lanciarsi all’avventura e cercare questi materiali in zone non collegate direttamente alla trama principale.
Il sistema di crafting delle armi è stato studiato per legarsi indissolubilmente al gameplay, non per essere un’aggiunta fine a se stessa. Se ci si appassiona al sistema di creazione delle armi, ci si possono spendere anche 100 ore di gioco ad eplorare ogni ambiente nella speranza di ritracciare l’elemento necessario per creare l’arma dei propri sogni, e questo senza contare le ore e le forze necessarie per portare a termine gli obiettivi secondari, le missioni cooperative e tutto ciò che avrà a che fare con la trama principale. Per questo sono convinta che Dead Space 3 saprà dimostrare di essere un titolo davvero molto profondo e dalla grande rigiocabilità.”
Scremate le dichiarazioni di Yara Khoury dalla logica enfasi pubblicitaria dei produttori, speriamo perciò che le sue parole trovino conferma quando Dead Space 3 sarà finalmente disponibile su PC, PlayStation 3 e Xbox 360 per il mese di febbraio del prossimo anno.
Dead Space 3: galleria immagini
