Sviluppatori Arma 3 arrestati: "Erano in vacanza, non raccoglievano materiale"

Bohemia Interactive ha diffuso un comunicato sulla brutta vicenda dei due giovani sviluppatori arrestati in Grecia, con la pesantissima accusa di spionaggio militare.
Bohemia Interactive ha diffuso un comunicato sulla brutta vicenda dei due giovani sviluppatori arrestati in Grecia, con la pesantissima accusa di spionaggio militare.

Ricordate la brutta storia dei due sviluppatori di Bohemia Interactive arrestati nell’isola greca per presunto spionaggio? Ora arriva un secondo comunicato ufficiale della casa di Arma 3, che esclude categoricamente che i due giovani siano arrivati sull’Isola di Lemnos per raccogliere materiale fotografico delle istallazioni militari (una pratica illegale un po’ ovunque, anche da noi), necessario allo sviluppo del nuovo titolo della serie.

“Possiamo assicurarvi che le insinuazioni [comparse sui media] sono completamente false e prive di sostanza. — scrive Bohemia — Ivan Buchta e Martin Pezlar, impiegati e nostri amici, hanno visitato l’isola come turisti. La loro vacanza è stato il risultato del loro interesse per l’isola, scaturita dal loro lavoro per Arma 3 negli ultimi due anni di sviluppo.”

“Hanno raccolto video e fotografie delle aree pubbliche, così come innumerevoli altri turisti hanno fatto. Questo includeva un breve video filmato sulla strada che conduce all’aeroporto, compresi alcuni hangar distanti e altri edifici del complesso visibile da quell’area”. Continua dopo la pausa.

Bohemia ne approfitta anche per placare le polemiche sulla presenza del gioco di una replica fedele dell’isola, comprese le istallazioni militari delle forze greche, un potenziale fattore di vulnerabilità per la difesa del paese.

“La versione 3D di Limnos è quasi completa, ma è lontana dall’essere una replica reale del luogo”, dichiara Bohemia, che precisa di aver plasmato gli scenari sulle necessità della storia del gioco, ambientata nel 2035. L’isola dunque non comprende alcuna ricostruzione reale delle istallazioni ed è stata ridimensionata al 75% delle dimensioni originali.

Un tragico fraintendimento o una correzione del tiro per contenere i danni? Cercheremo di capirlo anche noi non appena arriveranno altri aggiornamenti sulla vicenda. Bohemia chiude il comunicato con alcune frasi arrivate dai due ragazzi, attualmente detenuti nell’Isola di Mytilene, che parlano di “condizioni dure”, ma di un trattamento umano e corretto.

Via | Bohemia Interactive

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti