La Cina ha aperto al mercato console e sia Nintendo sia Sony sia Microsoft potranno beneficiarne, non soltanto in termini di vendite in senso stretto – maggiori sono i consumatori maggiori sono gli acquisti – ma anche in termini borsistici: è quanto accaduto proprio alla Grande N, subito dopo l’annuncio della notizia, visto che la compagnia di Mario e Zelda ha guadagnato undici punti percentuali, per un aumento che ha portato il valore delle azioni a ¥15.850.
Non sappiamo quali saranno gli sviluppi del mercato videoludico nei territori cinesi, anche se è facile prevedere un miglioramento generale delle performance aziendali per tutti e tre i competitor di oggi, che comunque dovranno adattarsi alle richieste della nuova utenza, non sempre disposta a sborsare fior fior di quattrini per un solo gioco (ma il problema non dovrebbe riguardare Sony con PS4), come accade, invece, in Occidente.
Tutto avverrà – almeno per il momento – in quella che è una “zona libera per lo scambio“, vale a dire a Shangai, ma non è chiaro se le aziende dovranno fabbricare lì le console oppure se questo via libera riguarda le dinamiche import-export (comunque necessarie per la compravendita dei videogiochi). Sony, Microsoft e Nintendo hanno già firmato contratti importanti con alcuni prodotturi, ma non è stato ancora annunciato alcun impianto: si tratta, perciò, di un ingresso a trecentosessanta gradi in un mondo – quello delle console – che la Cina aveva sostituito con il gaming per PC (più facilmente controllabile).
Per il momento, solo le azioni Nintendo sembrano averne giovato; dubitiamo, però, che Microsoft e Sony resteranno a bocca asciutta… Pronostici per quest’anno?