EA Trax: intervista con Junkie XL

EA Trax: intervista con Junkie XL


Grazie a Jenny, bbiamo intervistato per voi Junkie Xl, prolifico compositore di colonne sonore per videogiochi che lavora per l’etichetta di EA, Artwerk. Vedete le sue pagine personali (sito, myspace, wikipedia italiana) oppure proseguite con il post. Ci sono in palio anche quattro DVD per PC di Need for Speed Prostreet: nelle prossime ore, il commentatore che si avvicinerà di più all’ora esatta, riceverà alla mail del suo account una richiesta per l’indirizzo cui spediremo il gioco. Buona fortuna!

Come è iniziata la tua collaborazione con il mondo dei videogames?

Ho iniziato nel 94-95 con Junkie XL e Music for videogames, col tempo si è sviluppato tutto dalla semplice consegna di brani per un gioco fino alla prima colonna sonora completa del 1999, il primo gioco per cui ho anche composto musica in maniera interattiva. Poi nel 2003 mi son trasferito a Los Angeles e il coinvolgimento è aumentato: oggi la cosa migliore è che tutta quanta la musica è scritta sulla base dell’interazione del gioco, è molto divertente cercare di far combaciare i pezzi, come in un puzzle.

Com’è il mercato della musica per videogiochi oggi? I giochi possono aiutare la musica?

Penso che sia un mercato molto importante ed è interessante vedere che, per esempio, EA è molto avanti con la propria musica e con le licenze: molta roba che prendono è sconosciuta, non si limitano ai pezzoni che conoscono tutti quanti. E’ una nuova piattaforma, come una nuova radio, per molte band che cercano di farsi conoscere: per certi giochi si parla di 6-8 milioni di copie vendute, è una bella situazione per conoscere gruppi nuovi.

Expanding Limits è la sigla del tuo nome d’arte: pensi che queste innovazioni possano aiutare anche le persone ad avvicinarsi alla musica e sviluppare una sensibilità musicale?

E’ tutta roba aperta, oggigiorno anche quando comperi un computer Apple hai già di serie Garage Band e iDVD e la gente può farsi i propri progetti da sola. Son tutte cose che scatenano la creatività e quando la gente si diverte a far qualcosa, finisce poi per procurarsi hardware e software specializzato, per continuare a lavorare. E’ un’ottima maniera per capire come funziona la composizione e la musica.

Cosa vedi nel futuro come musical gameplay, come interazione e gioco musicale?

Le possibilità sono infinite, non sappiamo dove si arriverà: se pensi cosa avremmo potuto immaginare dieci anni fa… nulla di quello che ora esiste, le cose si muovono veramente veloce. La realtà interessante è che tutti i produttori di videogiochi sanno bene cosa si può fare tecnicamente, e staranno avanti sulla curva dell’innovazione, non penso che ripeteranno lo stesso errore delle case discografiche. Il futuro è splendido, non sappiamo immaginare dove si arriverà, ma io personalmente non vedo l’ora di sapere cosa ci aspetta tra 5 o 15 anni.

Peculiarità e differenze nella composizione di musica per videogiochi

Completamente diverso, per prima cosa devi sapere come funziona il gioco in particolare, come si sviluppa il lato tecnologico. Devi comporre suoni e pezzettini di musica che sottolineano le emozioni del gioco. Di solito devi essere un pò navigato, saper lavorare bene in un ambiente di squadra: non si tratta di te come artista, lavori con cinque o sei persone diverse che hanno tutte grosse responsabilità nello sviluppo del gioco, è molto importante saper giocare in squadra.

E’ una nuova forma d’arte?

Sì sicuramente

Quali sono i capolavori nel genere?

Penso che ce ne siano un paio di auto, Need for Speed e Grand Theft Auto 4, è fantastico vedere le cose che ci sono dentro. Ma è solo un inizio di quello che avremo tra 5 o 10 anni, sia come concezione del gioco sia come potenzialità della tecnologia.

Puoi citare una colonna sonora che ami e non hai composto tu stesso?

Splinter Cell di Amon Tobin

Sei anche tu un Gamer?

Sì lo ero, ma a questo punto non ho quasi tempo per giocare: gioco con i titoli che sto sviluppando, per vedere se la musica funziona e quale dovrebbero essere le atmosfere. Ma lavoro 16 ore al giorno e non mi rimane molto tempo.

Torniamo agli inizi, quali sono i tuoi primi ricordi di gioco?

Ho 40 anni: ho visto uscire i primi giochi, ho gicato a Pong, Pac Man, i primi Mario Bros, i vecchi Test Drive, Battlerstar Galactica, la prima roba quando usciva.

Prima console tv?

Non ne ho mai avuta una, ho smesso di giocare quando sono uscite Play Station e Xbox. Ho una Play Station e una Xbox 3 ma ho smesso un pò dopo l’era del PC, quando sono arrivate sul mercato le nuove console.

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