Bastion: la recensione

Leggi su Gamesblog la recensione di Bastion, action-RPG sviluppato da Supergiant Games per Xbox 360.
Leggi su Gamesblog la recensione di Bastion, action-RPG sviluppato da Supergiant Games per Xbox 360.

Quello con la Summer of Arcade è un appuntamento che i possessori di Xbox 360 fanno bene ad attendere ogni anno, al contrario di chi può pensare che in questo periodo non ci possano essere arrivi interessanti sul mercato: basti pensare alle precedenti edizioni, in grado di regalarci titoli come Shadow Complex nel 2009 e Limbo nel 2010, solo per citare alcuni degli ottimi giochi arrivati sulla piattaforma Xbox Live Arcade nel periodo estivo.

Legittimo quindi aspettarsi grandi cose anche per questo 2011, nel quale la Summer of Arcade vedrà il proprio via con l’arrivo di Bastion, gioco sviluppato da Supergiant Games sul quale molte perole d’elogio si sono spese nel corso dei mesi passati, contribuendo così a creare un discreto livello d’attesa intorno a esso. Come saprete, ormai siamo in dirittura d’arrivo visto che la data d’uscita di Bastion è fissata proprio per domani 20 luglio (al prezzo di 1200 Microsoft Points): anticipando l’arrivo del titolo sulla piattaforma XBLA, noi di Gamesblog abbiamo fatto un giro per scoprire cosa ci aspetta.

Siete ancora lì? Seguiteci dopo il break.

Bastion ci mette nei panni di The Kid, un ragazzino senza nome sopravvissuto a una disgrazia conosciuta con il nome di Calamità, in grado di causare la fine del mondo lasciando il protagonista del gioco come unico apparente superstite. Il nostro compito sarà quindi quello di scoprire prima di tutto se siamo rimasti davvero i soli a essere ancora in vita, tentando allo stesso tempo di porre rimedio in qualche modo alla tremenda catastrofe che si è portata via tutto quanto.

Anche se la trama di Bastion non brilla certo per originalità, la scelta indovinata dagli sviluppatori è stata quella di fare in modo che la storia fosse raccontata un po’ alla volta, grazie alla presenza costante della figura di un narratore, pronto a spiegarci quanto accade sullo schermo con un modo di raccontare la vicenda coinvolgente e stimolante ad andare avanti, che rende l’intera esperienza di gioco un flusso continuo quasi come se stessimo leggendo un libro.

La storia si forma quindi passo dopo passo, così come il mondo dove The Kid si ritrova a compiere le proprie azioni: il design dei livelli prevede infatti che partendo da un’area prestabilita (dove il protagonista “atterra”) si vada poi a scoprire le varie aree che si formano con l’avanzare del giocatore.

Bastion: la recensione

Il Bastion per amico

Anche per le meccaniche di gioco può valere probabilmente il discorso appena fatto per la trama di Bastion, dato che a conti fatti si tratta di un mix tra azione e gioco di ruolo che sicuramente sa di già visto, ma che non per questo risulta poco interessante: potremmo parlare di un titolo in stile Diablo, dove la componente d’azione ha sicuramente il sopravvento rispetto a quella ruolistica. The Kid ha a disposizione due tipi di armi, da combattimento ravvicinato e a distanza, più una serie di abilità speciali utilizzabili solo una alla volta, e non in quantità infinita.

Le armi possono essere potenziate raccogliendo oggetti sparsi in giro per il mondo da portare poi all’interno dell’apposita struttura esistente nel gioco: le varie abilità del protagonista possono infatti essere scelte e configurate solo visitando tali edifici, presenti in giro per il mondo e con l’avanzare del gioco anche nel cosiddetto Bastion. Quest’ultimo costituisce la base vera e propria di The Kid, una sorta di quartier generale dove portare i nuclei raccolti, usati per ricostruire il mondo e come dicevamo per dare vita alle strutture che servono al giocatore per potenziare il personaggio. Dal Bastion è possibile anche scegliere quali luoghi visitare, portando avanti la storia principale o dedicandosi ad alcune aree di addestramento che hanno il duplice scopo di far acquisire domestichezza al giocatore e allo stesso tempo fargli ottenere qualche bonus in seguito al successo nelle sfide proposte.

Bastion: la recensione

La completezza e la cura del design sono quindi il vero e proprio punto di forza di Bastion: lo confermano anche i nemici, delle strane creature concepite dai ragazzi di Supergiant Games che mettono The Kid in varie situazioni di gioco, da affrontare con oculatezza senza quindi girare per lo schermo tirando semplicemente colpi all’impazzata. Si va dal gruppo nutrito di piccoli esseri che provano ad accerchiarlo a nemici particolarmente pericolosi dalla distanza, passando dal solito esseraccio grande e grosso che picchia qualsiasi cosa gli si pari davanti. Ovviamente, i vari tipi di nemici ci attaccheranno anche allo stesso tempo, rendendo necessaria una strategia di sopravvivenza per il nostro The Kid.

Un mondo tutto colorato

La dedizione nel design di Supergiant Games viene ancora più apprezzata guardando il gioco sotto il suo lato artistico: difficile non innamorarsi del lavoro effettuato dagli sviluppatori dal punto di vista grafico, in un mondo composto da colori di ogni tipo e chiaramente ispirato dai giochi di ruolo giapponesi più celebri. L’assenza di scene d’intermezzo non si fa affatto sentire, e le poche fasi che non si svolgono col motore di gioco vengono portate avanti tramite degli ottimi disegni col narratore impegnato a raccontarci la storia.

Parlando del motore del gioco, la visuale isometrica farà forse storcere il naso a chi non ama questo tipo d’impostazione un po’ retrò, ma allo stesso tempo verrà probabilmente amata da chi ha vissuto gli anni d’oro di tale tipo d’inquadratura. Il sonoro fa pienamente il suo lavoro, con la voce del narratore ad accompagnarci per tutto il gioco: vista la natura del gioco, occorre accontentarsi dell’inglese per il parlato, con sottotitoli tradotti in italiano così come tutto il resto del gioco.

Bastion: la recensione

Commento finale

La tradizione che vuole titoli più che interessanti venire fuori durante la Summer of Arcade vede in Bastion la sua nuova conferma, visto che il gioco creato da Supergiant Games può a tutti gli effetti essere considerato di ottima fattura pur non brillando per originalità nel complesso. Un sistema di gioco collaudato vede nell’ispirazione degli sviluppatori il proprio punto di forza più grande, ispirazione che si fa notare con prepotenza un po’ in tutti quanti gli aspetti del gioco.

Difficile quindi non apprezzare questo Bastion, soprattutto in un periodo avaro di uscite di primo piano, con le quali sotto diversi aspetti questo gioco potrebbe comunque arrivare a competere.

Cosa ci piace

Cosa non ci piace

  • Ottimo design
  • Immediato e divertente
  • Formula narrativa originale
  • Lo stesso design potrebbe non piacere a tutti

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