Hideo Kojima suggerisce gli episodi pilota per i giochi della prossima generazione



Hideo Kojima, forse il creatore di videogiochi che più si avvicina con i suoi lavori ad essere “regista” per modalità esplicative, storie raccontate e diciamolo, cutscenes un po’ troppo abbondanti, parlando con Edge ha proposto la sua idea di tutela per i giochi che saranno protagonisti della prossima generazione.

Come tutti sanno sviluppare i cosiddetti giochi “tripla A” è diventato un impegno che avvicina le grandi software house alle major cinematografiche, sia per esborso di capitali e mezzi che conseguentemente di denaro. Ma una differenza va fatta notare: se lo sviluppo di un film può essere relativamente più veloce, quello di un videogioco di prima fascia può richiedere fino a tre anni di lavoro… e se una volta pronto non piacesse a nessuno? Forse Kojima ha la soluzione.

Ecco le parole del “maestro”:

Con la nextgen sarà possibile fare molte cose più realistiche, ma questo non significa necessariamente che si dovrebbe. Bisogna dare la priorità, e questo è di fatto quello che sta succedendo, a separare i team che riusciranno a sviluppare da quelli che non ce la faranno. Un gioco molto profondo di 20 o 30 ore ha bisogno di una squadra più grande e di prendere tre o quattro anni per lo sviluppo.

Io penso che ci sia un modo diverso di affrontare il problema: qualcosa di simile a una serie televisiva, dove è possibile utilizzare episodi pilota per testare il gradimento prima di saltare completamente nel progetto… Si potrebbe distribuire l’episodio pilota solo tramite canali di download, in modo che il giocatore possa provare prima che la produzione continui. Qualcosa del genere non necessiterebbe di così tanto tempo di sviluppo, forse un anno, e se avesse successo sarebbe possibile continuare.

Kojima propone dunque un format che viene abitualmente usato nelle produzioni per la TV: una sorta di episodio pilota che funzioni come termometro del gradimento del pubblico per un determinato progetto. Sicuramente potrebbe rappresentare un salvagente per quelle Software House che dopo enormi investimenti sono state costrette a chiudere per scarse vendite o perchè hanno realizzato giochi non all’altezza delle aspettative. Voi che ne pensate, potrebbe funzionare?

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