Acclaim: lo storico sviluppatore e produttore videoludico statunitense chiude i battenti. Di nuovo.


I colleghi di Gamasutra ci comunicano di aver tristemente scoperto che Playdom, uno sviluppatore videoludico statunitense molto attivo nella realizzazione di giochini su Facebook e MySpace, lo scorso 27 agosto ha deciso di chiudere (senza alcun preavviso) il sito ufficiale di Acclaim Games e la relativa sussidiaria con sede a Beverly Hills: viene perciò scritta definitivamente la parola fine sulla storia ventennale di uno dei marchi più famosi della storia dei videogiochi, nonostante i reiterati tentativi di salvataggio compiuti inutilmente negli ultimi anni dai soggetti più disparati.

Il primo a tentare il “miracolo” è stato Howard Marks, un eccentrico imprenditore americano che nel 2006 riuscì ad acquisire i diritti per lo sfruttamento di questo storico marchio a tre anni di distanza dalla bancarotta della società Acclaim Entertainment: fiutato l’affare, nel 2009 Playdom decise di mettere sotto la sua ala protettrice la neonata Acclaim Games, sfruttandone commercialmente il celebre nome per diffondere MMORPG semi-gratuiti ed altre amenità artisticamente fiacche. L’ultima pagina di questo triste romanzo l’ha scritta la Disney, che nel luglio scorso ha acquistato Playdom staccando un assegno da 763 milioni di dollari ai suoi (ormai ex) proprietari e decidendo, conseguentemente, di dare ad Acclaim l’estremo saluto forzando Playdom ad avviare una massiccia ristrutturazione interna.

Tra i tanti titoli a cui Acclaim ha dato i natali sia direttamente (sviluppandoli) che indirettamente (limitandosi “solo” a produrli), citiamo i primi due capitoli di Burnout e Mortal Kombat, The Simpsons: Bart vs. the Space Mutants, Batman Forever, Forsaken e le serie di Turok e Dave Mirra BMX.

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