Bioshock: non tutto è perduto per la trasposizione cinematografica


Con un certo di disappunto, osiamo immaginare, molti ricorderanno come fu bruscamente interrotto il film su Bioshock. Le sin troppo esose pretese economiche fecero sì che il progetto chiudesse i battenti e che scivolasse nel limbo di quelli mai realizzati. Ora però il produttore, Gore Verbinski, rassicura tutti in merito alla stato di sviluppo dei lavori inerenti la pellicola.

Stiamo lavorando nel tentativo di realizzarlo. Il problema di Bioshock è stato: una R come rating (cioè un film in cui tutti i ragazzini al di sotto dei 17 anni devono essere accompagnati da un adulto, ndr.), subacqueo, horror. E’ davvero costoso per un film i cui contenuti sono valutati in questo modo. […] Di conseguenza stiamo lavorando insieme a Juan Carlos (Fresnadillo, il regista, ndr.) per trovare il modo di abbassare i costi e mantenerlo fedele per coloro che rappresentano il cuore del pubblico al quale intendiamo rivolgerci, capite? Il problema è che deve essere una R, una difficile R. Non vogliamo svilirlo, non intendiamo farlo diventare un PG-13 (cioè contenente materiale inappropriato per i ragazzini di età inferiore ai 13 anni, ndr.).

Insomma, è chiaro che in sede di produzione di un qualsiasi film ci debba confrontare con questo aspetto. Una delle sfide più difficili è quella di conciliare le proprie idee con la loro reale fattibilità. E considerato che in un primo momento furono ventilati 160 milioni di dollari (!), non possiamo far altro che augurare buona fortuna a Verbinski e soci.

via | Destructoid

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