Rare: i tagli al personale sono un'ipotesi concreta


“Come l’intera industria a livello mondiale attraversa un serio momento di crisi, che comporta una rivisitazione dei piani di sviluppo, anche la nostra azienda sente la necessità di ristrutturare la propria costruzione interna, in modo da accelerare tutti i processi e riuscire a gestire al meglio la creazione di giochi di qualità”

Le parole dello studio manager di Rare, al secolo Mark Betteridge, non lasciano adito a dubbi: i venti di crisi che spirano in tutto il mondo occidentale (soprattutto negli USA o, come in questo caso, in Gran Bretagna), portano perciò anche una delle realtà videoludiche più innovatrici dell’intero settore a rivedere le proprie politiche di gestione interna delle risorse finanziarie.

Acquistata da Microsoft nel 2002 ed inizialmente criticata per il suo scarso contributo alla riuscita del “progetto Xbox”, l’azienda creata da Tim e Chris Stamper ha avuto modo di rifarsi sin dal primo giorno di vita di Xbox 360, contribuendo alla creazione di nuove proprietà intellettuali come Kameo o come Viva Pinata, ma senza perdere di vista gli appassionati di lungo corso attraverso lo sviluppo di titoli come Perfect Dark Zero o come Banjo-Kazooie: Nuts & Bolts.

Gli uffici di Twycross, sede centrale di Rare, danno attualmente lavoro a 200 tra artisti e programmatori: cosa succederà d’ora in avanti è impossibile saperlo, le uniche cose certe sono il supporto massivo agli Avatar e l’uscita di Banjo-Tooie tra gli Xbox Live Arcade del prossimo aprile.

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