Gli sparatutto sono un ottimo allenamento per la vista


No ragazzi, la frase che dà il titolo a questo articolo non è una manifestazione d’amore per i videogiochi d’azione, nè è la conseguenza diretta dell’assunzione di un qualche tipo di oppiaceo venezuelano (non in questo caso, almeno): secondo i ricercatori dell’Università di Rochester, infatti, i videogiocatori che si cimentano quotidianamente con gli sparatutto riescono a migliorare sensibilmente la reattività della loro vista.

Attraverso una singolare ricerca portata avanti da Daphne Bavelier, il team di scienziati da lei diretto si è servito di 22 collaboratori che si sono prestati a fare da “cavie” e che sono stati immediatamente divisi in due gruppi, entrambi formati da persone adulte: il primo ha giocato per un tempo totale di 50 ore ad Unreal Tournament 2004 e a Call of Duty 2, mentre il secondo ha giocato a The Sims 2 per lo stesso identico lasso di tempo.

Alla conclusione del periodo di “lavoro” intensivo, la Bavelier ha sottoposto le persone ad un test per la distinzione delle tonalità di grigio e ha notato, nel “gruppo FPS”, un incremento medio dal 43% al 58% della reattività rispetto allo stesso tipo di test fatto all’inizio dell’esperimento, mentre le persone del “gruppo The Sims” sembrano non aver migliorato le loro capacità visive.

A questo punto, è lecito attendersi, in futuro, da questa (come da altre Università) dei test sul quoziente di intelligenza degli amanti dei giochi di ruolo e dei puzzle? O degli ulteriori test sull’effettiva diminuzione delle capacità visive degli appassionati di titoli a luci rosse? Solo il tempo, oltrechè la follia umana, sapranno darci le temute risposte.

via | Reuters

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