Second Life non è uno spazio pubblicitario 3d!

Lungi da me difendere un gioco/applicazione che ho lasciato da tempo per questione di noia e limitazioni del software (ce ne vuole ancora di strada da fare prima di arrivare ad un mondo virtuale come quello di Snow Crash). Però che diamine, ultimamente a leggere i blog italiani Second Life sembra una succursale del web 1.0, pieno soltanto di spazi pubblicitari per vendere idee e oggetti.

E’ questo, da qualsiasi prospettiva si voglia vedere la cosa, è falso. Ragionando in termini di metri quadri, ad esempio, gli spazi acquistati da società e personaggi provenienti dalla ‘First Life’ all’interno del mondo di gioco sono una percentuale trascurabile.

I giornali in compenso sembrano abboccare: Di Pietro che entra in Second Life è una notizia bislacca, una di quelle con cui la stampa mainstream va a nozze. Ma perchè lo fanno anche i blogger?
Trascurando poi la vera notizia, ovvero che date le limitazioni di SL solo un numero limitato di utenti può visualizzare un determinato luogo contemporaneamente prima di vedere moltiplicarsi il lag. Pensate se Italia potesse essere visto massimo da 40 persone contemporaneamente (sarebbe meglio?). Ne consegue che questi investimenti sono abbastanza kamikaze e se ne dovrebbe parlare in tutt’altro modo visto che Second Life c’entra poco e c’entra molto di più la maniera di rapportarsi con le nuove tecnologie degli italiani.

Assodato che Di Pietro e compagnia sono solo una piccolissima parte di SL cos’è il resto? Il resto se vuoi è discutibile: società nate nella Second Life, Goreani, Furries, gioco d’azzardo, mafia, Tringo e in più circa diecimila forme di sesso virtuale non ancora documentate. Insomma, ci sono motivi molto più concreti per parlarne male.
A parte gli scherzi, la cosa davvero affascinante di SL è la nascita di comunità interne al mondo e completamente autosufficienti. Comunità che peraltro guardano spesso con sospetto alle ‘invasioni’ dell’esterno. Non c’è niente di più errato che considerare questo gioco/applicazione (la definizione rimane spinosa) come una succursale o un estensione del World Wide Web (magari come un figlio del VRML che fu). E’ qualcosa di alternativo che probabilmente evolverà in maniera autonoma (dal punto di vista tecnico la strada da fare è lunghissima), quindi per piacere non scambiatelo per un World Wide Web 3d o un Social Network.

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