Call of Duty: Black Ops - evento all'Alcatraz di Milano


Come tutti sapranno, oggi è il giorno d’uscita ufficiale di Call of Duty: Black Ops. Activision ha quindi inteso celebrare questo lancio organizzando, ieri sera, un evento all’Alcatraz di Milano, chiamando a sé volti più o meno noti e coinvolgendo buona parte della stampa specialistica del settore. Un’occasione per sottolineare quanta importanza ricopra per loro l’approdo sul mercato della settima iterazione di questa serie milionaria.

Ovviamente non potevamo mancare noi di Gamesblog, con il vostro prode redattore che ha tentato di divincolarsi tra tornei e presentazioni, cercando di trarre quanto di meglio potesse essere portato all’attenzione di voi lettori. A dispetto delle supposizioni, infatti, l’evento si è dimostrato piuttosto ricco e intenso – in generale possiamo dire che ha avuto i suoi momenti.

Ma andiamo un po’ per volta. Nel tentativo di dare una vaga sistematicità alla trattazione, proveremo ad illustrarvi lo svolgimento di questo incontro al quale, dicevamo, sono intervenuti davvero in tanti – di certo più di quelli che il sottoscritto aveva osato immaginare. Partiamo, quindi, con il nostro quanto più rapido possibile excursus, ma dopo il consueto salto chiaramente.

Call of Duty: Black Ops – immagini evento Alcatraz di Milano



Non appena giunti in loco e sbrigate le classiche operazioni di routine, ci siamo immediatamente calati nell’evento. Pronti via, il sottoscritto ha, suo malgrado, provato a tenere alto il buon nome della nostra testata, partecipando ad un torneo in LAN con altri colleghi e amici. Risultato? Terzo posto su otto partecipanti al primo turno… peccato passassero alla fase successiva solo i primi due!

Poco male. Smaltita, non a fatica, la sbornia post-eliminazione abbiamo cominciato a fare un giro perlustrativo, al fine di comprendere come fosse strutturato il tutto in termini di scaletta. E’ stato tra un grissino e l’altro (visto che è stato anche offerto un aperitivo) che abbiamo cominciato a renderci conto della portata della manifestazione.

Dopo aver scorto le figure di Daniele Bossari e Marco Mazzoli dello Zoo di 105, abbiamo cominciato a maturare la percezione di quanto Activision si fosse prodigata al fine di organizzare qualcosina di più di un semplice “incontro celebrativo”. Niente di trascendentale, s’intende, eppure l’organizzazione è sembrata essere pressoché impeccabile.

Salito sul palco, il presentatore della serata, ossia Bossari, ha dato la parola al general manager di Activision Italia, Paolo Chisari. Dopo aver illustrato per sommi capi la storia del franchise, però, ecco giungere una nuova sorpresa. Si tratta della presenza del giocatore del Milan, Clarence Seedorf.

Dopo le solite chiacchiere di rito, nonché alcune clip di gioco e di interviste, si è passati a quella che probabilmente è stata la parte più simpatica dell’intera serata. Spero non vi siate dimenticati del torneo al quale ho accennato in apertura. Bene, al vincitore di tale torneo è toccato un ingrato compito: rappresentarci a livello europeo. E qui s’impone una velocissima spiegazione.

In realtà l’evento di ieri si è tenuto in contemporanea con altre cinque città europee. Oltre a Milano, quindi, c’erano Amsterdam, Berlino, Madrid, Londra e Stoccolma. Tutti i vincitori dei rispettivi tornei si sono quindi scontrati in un Deathmatch tutti contro tutti, con in palio un televisore 3D per il primo classificato.

Un timidissimo tifo da stadio ha allora avvolto l’Alcatraz, dove un po’ tutti siamo stati colti da quel briciolo di pseudo-patriottismo che abbiamo in corpo. A mo’ di sfida calcistica, abbiamo seguito le gesta del giovanissimo (19 anni) Marco Viola. Una vera lotta quella si è tenuta nei dieci minuti di sanguinosa battaglia, a suon mitragliatori e granate.

L’apice è stato ovviamente raggiunto alla fine, quando il nostro Marco si è classificato primo praticamente nei minuti conclusivi. Bei momenti d’intrattenimento, insomma, che hanno carinamente condito le ore trascorse.

Un po’ meno gratificante è stata la prova di Seedorf, la cui simpatia non si è dimostrata sufficiente per avere la meglio durante il successivo torneo tenutosi in contemporanea europea con altri personaggi dello sport e dello spettacolo. Noi, in tutta sincerità, siamo riusciti a riconoscere solo Wayne Bridge, giocatore del Manchester City.

Ed è così che si è concluso l’evento, tra foto e strette di mano. Sappiamo che ai nostri lettori avrebbe fatto piacere saperne di più sul gioco, ma chi vi scrive è riuscito a malapena a testarlo. Tuttavia posso riportarvi un piccolo aneddoto, giusto per scaricare il barile.

Chiaramente erano presenti delle postazioni in cui era possibile provare la campagna in singolo, sia in 3D (che non ci ha affatto colpito: risoluzione e frame rate, giustamente, davvero bassi, tanto da generare un discreto fastidio) che alla “vecchia maniera”. Purtroppo abbiamo avuto meno tempo di quello che speravamo (in queste occasioni, purtroppo, è sempre così), ma come diceva qualcuno, c’est la vie… Ergo, preferisco congedarmi da voi col ricordo di una bella serata, trascorsa in buona compagnia. Alla prossima, gente!

















































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