Forza Motorsport 4: la recensione

Forza Motorsport 4: il simulatore automobilistico di Turn 10 recensito per voi da Gamesblog.it
Forza Motorsport 4: il simulatore automobilistico di Turn 10 recensito per voi da Gamesblog.it

Il lungo e faticoso processo di sviluppo portato avanti dai ragazzi di Turn 10 per dare a Microsoft la possibilità di confrontarsi ad armi pari con gli agguerriti concorrenti di Sony, che con i Polyphony Digital hanno dominato il mercato dei simulatori automobilistici su console per un periodo di tempo straordinariamente lungo, giunge quest’oggi al suo culmine con la commercializzazione europea di Forza Motorsport 4, ultimo capitolo di una serie che negli anni ha saputo offrire un’esperienza di gioco a tutto tondo, capace cioè di solleticare il palato dei neofiti e di soddisfare le puntuali richieste degli appassionati di lungo corso.

In un progresso scandito ciclicamente da episodi sempre più convincenti e profondi, l’epopea motoristica di Forza Motorsport si è evoluta parallelamente alla piattaforma programmatica di Xbox inserendosi come un cuneo nel monopolio detenuto fino a quel momento dalla multinazionale nipponica “nemica”, detentrice assoluta dei diritti di Gran Turismo e quindi in grado, giustamente, di dettare al mercato le proprie condizioni. Al passaggio della serie su Xbox 360, però, la situazione si è andata via via modificando grazie soprattutto allo slancio di modernità (o comunque di innovazione) compiuto dagli stessi Turn 10 con l’introduzione di elementi inediti sia nell’impianto di gioco (con un solido motore fisico e un’IA reattiva come non mai) che nel sistema di personalizzazione (impossibile non citare in tal senso l’editor di livree e il relativo “mercatino online”).

Senza dilungarci oltre, assumiamo perciò l’atteggiamento critico di chi deve sviscerare un videogioco così atteso per evidenziarne pregi e difetti senza influenze di sorta, analizzando assieme a voi questo nuovo capitolo della saga di Forza Motorsport nella recensione che sta per partire.

NON C’È TRE SENZA QUATTRO

Sotto il cofano della giocabilità, molti dei cilindri che spingono il motore di Forza Motorsport 4 sono quelli che hanno consentito al suo diretto predecessore di raggiungere la saga di Gran Turismo (superandola in taluni frangenti) nel primo posto della classifica delle simulazioni automobilistiche su console: ciononostante, l’esperienza che se ne riesce a trarre sembra nuova di zecca e, paradossalmente, nulla somiglia a ciò che è stato fino a pochi anni fa.

L’esempio più calzante ci viene dalla Carriera e dalle modifiche che sono state apportate a questa specifica modalità per renderla più appetibile e meno “noiosa” (una spiacevole sensazione provata almeno una volta da chi ha accumulato più di 15-20 ore di gioco con FM3): riformulata come un Tour Mondiale di 380 eventi divisi più o meno equamente in 10 diverse stagioni, la carriera in singolo di Forza 4 si adatta plasticamente alle scelte compiute dai giocatori in fase di selezione delle auto (a loro volta suddivise in categorie, ma questo è pacifico), delle gare singole, dei tornei e degli eventi “arcade” sbloccabili di volta in volta.

Nonostante gran parte delle “regole” che governano la carriera siano rimaste pressoché le stesse di FM3, il World Tour di Forza Motorsport 4 ha il pregio più unico che raro di rispondere dinamicamente alle richieste avanzate dai giocatori grazie alla presenza di un sistema di difficoltà “intelligente” che cresce di livello all’aumentare dei punti esperienza e delle gare vinte: pur facendo incollare gli utenti allo schermo per decine di ore senza indurli al benché minimo segno di “noia” (la stessa descritta poche righe fa), una simile, corposa revisione si manifesterà curiosamente in un’atipica sensazione di spaesamento (e quindi di moderata delusione) in coloro che hanno letteralmente fuso il disco di gioco di FM3, i quali, abituati a ritmi diversi nell’evoluzione della carriera, si vedono costretti ad assorbire i cambiamenti in un periodo di tempo che varia in base ai gusti e alle esigenze dei fans (e che non possiamo né vogliamo quantificare per rispettare la sua natura soggettiva… chi vi scrive, tanto per fare un esempio, ci ha messo tre giorni per “capire”, e quindi amare alla follia, la quasi-IA che muove la carriera…).

La poliedrica esperienza di gioco del World Tour vive e si autoalimenta delle gare “classiche”, degli eventi a tema e, altra novità della saga, delle sfide Top Gear (le stesse che prima, per comodità e per onestà intellettuale, abbiamo etichettato come “arcade”): basati su prove di agilità e di abilità alla guida, gli eventi Top Gear sono uno dei due anelli di congiunzione che legano indissolubilmente l’anima amatoriale a quella professionale di Forza Motorsport 4. Il secondo dei due anelli descritti poc’anzi, naturalmente, è costituito dalla modalità Autovista: come una splendida penna di pavone utilizzata per scrivere su di una candida pergamena, il modulo Autovista tratteggia artisticamente l’opera dei Turn 10 disegnando un magico salone virtuale che, anche grazie all’implementazione di Kinect ,ci permette di immergerci anima e corpo nell’universo di gioco per osservare nel dettaglio ogni centimetro della carrozzeria, del motore e degli interni dei nostri bolidi preferiti in un’estasi estetica mai raggiunta da qualsiasi altro titolo automobilistico.

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SOGNI SU QUATTRO RUOTE

L’intelligenza artificiale che governa il World Tour scandendone ritmi e modalità di accesso agli eventi è raffinata tanto quanto quella che, scesi in pista, dovremo affrontare nelle varie gare in singolo o in Rete proposteci dai Turn 10: rispetto al precedente capitolo della saga, questa volta il comportamento degli avversari governati dal computer risulterà essere meno punitivo ma più spavaldo, crescendo in intensità e “sfrontatezza” ai livelli della carriera più elevati o nelle occasioni in cui ci ritroveremo al volante di una vettura dalle alte prestazioni. Ogni pilota virtuale reagisce dinamicamente alla nostra presenza e risponde puntualmente alle nostre contromosse modificando la velocità o la traiettoria di ingresso o di uscita dalle curve, dosando con parsimonia il gas nei rettilinei e stando attenti a non incappare in disastrosi incidenti.

Proprio per questo, forse, la sensazione che se ne ricava è quella di una maggiore semplicità nel riuscire a superare i nemici governati dall’IA, specie ai livelli di difficoltà più bassi: i piloti virtuali non ci considereranno più come degli acerrimi nemici da battere ad ogni costo ma, piuttosto, come dei semplici avversari in una gara che contempla anche altri partecipanti (rispetto a FM3, in tal senso, il numero di auto in gara nelle gare in singolo è salito da 8 a 12). Al maggior realismo, quindi, almeno in questo caso non corrisponde necessariamente un’evoluzione del tutto positiva.

Come e più che in passato, però, in Forza Motorsport 4 l’esperienza di gioco vera e propria può essere personalizzata attraverso una serie di parametri modificabili a piacimento per garantire agli utenti più smaliziati e ai “guidatori della domenica” di divertirsi come meglio credono, aumentando così il livello di sfida restituito dalle gare della carriera o comunque dagli eventi che prevedono degli avversari comandati dalla CPU. Di conseguenza, cambiando anche solo uno dei diversi settaggi degli aiuti (incluso il sistema di riavvolgimento del tempo mutuato dagli episodi passati) si modifica profondamente il modello di guida per adattarlo all’accurato motore fisico scritto dai Turn 10 per enfatizzare gli aspetti simulativi e rendere ancora più realistico il comportamento del proprio bolide alle alte velocità, nell’impostazione delle curve e nei contatti tra le varie auto.

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La natura multisfaccettata e modulare del motore fisico e delle varie impostazioni di guida, ovviamente, da un lato garantiscono ai neofiti di avvicinarsi al titolo per assimilarne le meccaniche con una curva d’apprendimento non troppo ripida, mentre dall’altro lato rendono straordinariamente appagante l’esperienza di gioco di chi, maturata un’esperienza pluriennale nel capo dei simulatori automobilistici su console, preferisce lanciarsi in gara utilizzando un volante. Oltre all’ottimo force feedback restituito in gara dalle sollecitazioni del terreno, dalle collisioni, dalle alte velocità, dal cambio di marcia e dalle sterzate brusche, l’utilizzo di un volante eleva al cubo le innovazioni apportate alle meccaniche di gioco dagli sviluppatori a stelle e strisce e rende giustizia ai seppur piccoli miglioramenti all’ottimo impianto simulativo del capitolo precedente.

Pur disattivando tutti gli aiuti, comunque, in alcune circostanze si continua a notare leggermente quell’aiuto “fantasma” che ridà aderenza alla macchina quando in realtà dovrebbe perdere completamente il grip. Ma si tratta solamente di uno dei piccoli compromessi per non rendere il gioco troppo frustrante. Ciononostante, seppur con qualche piccola incongruenza percepibile all’ingresso in curva alle alte velocità e allo spostamento del peso delle dreamcar più indomabili (tolte ovviamente le Ferrari e i bolidi di poche altre case costruttrici), l’impiego di un volante contribuisce a migliorare esponenzialmente la sensazione di immersività regalata dalla visuale interna all’abitacolo e dalla funzione di head tracking sfruttabile dai possessori di Kinect, la quale si dimostra più fluida del previsto e persino un pelo più reattiva di quella omologa di Gran Turismo 5 con PS Eye (quest’ultima attivabile solo in modalità arcade). Da segnalare la sensazione di “stacco” della frizione, che in Forza 4 è realizzata in modo assolutamente magistrale, molto sopra la concorrenza.

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MULTIPLAYER

Votato al multiplayer come il suo diretto predecessore, il quarto capitolo di Forza Motorsport sfrutta in ogni modo possibile la connessione ad Xbox Live per veicolare attraverso di essa le gare competitive propriamente dette e, soprattutto, tantissime serie di opzioni per aggregare gli utenti alla comunità online di ForzaMotorsport.net: se nel caso degli eventi singoli notiamo diverse migliorie legate alle possibilità di personalizzazione (con modalità di accesso alle varie gare basate su decine di parametri configurabili a piacimento) e nel numero di partecipanti per lobby (che passa a 16), nel caso della community le innovazioni sono ben più evidenti e toccano ogni ambito dell’opera per elevarne ulteriormente il tenore qualitativo.

Per enfatizzare il gioco di squadra e consentire ai piloti virtuali di evolvere il proprio alter-ego allo stesso ritmo dei rispettivi amici in lista, quei geniacci di Turn 10 hanno preso spunto dai colleghi che si sono avvicendati nello sviluppo dei vari episodi di Test Drive per introdurre i Club, ossia degli speciali clan a invito (e a numero chiuso) da cui gestire in contemporanea con i propri amici le gare, gli eventi da portare a termine e le sfide della modalità Rivali. Vicina concettualmente a quella che nell’Autolog degli ultimi capitoli di Need for Speed gestisce le statistiche e i tempi realizzati dagli utenti in Rete, la modalità Rivali di FM4 propone tutta una serie di eventi a tema in cui cimentarsi per scalare la classifica globale battendo i “fantasmi” delle auto rivali: una modalità relativamente semplice ma comunque in grado di donare emozioni a profusione.

Oltre che a gestire e ad organizzare le statistiche e tutti gli altri aspetti del modulo in Rete, i Club vanno poi ad integrarsi con l’ormai celeberrimo mercatino online di carrozzerie create dagli utenti attraverso il mastodontico editor di livree, ma anche al mercato parallelo delle aste legate alla vendita di messe a punto e di automobili possedute nel proprio garage. Il multiplayer, insomma, rappresenta un’esperienza complementare e parallela alla carriera in singolo tanto profonda quanto variegata che consente a Forza Motorsport 4 di guadagnare lo scettro del gioco di corse con la componente online più matura e sviluppata che si sia mai vista fino ad oggi su qualsiasi piattaforma.

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GRAFICA E SONORO

I balzi in avanti compiuti dai Turn 10 nella rappresentazione grafica di FM4 sono dovuti più a delle questioni puramente artistiche che a delle innovazioni tecnologiche vere e proprie. Visivamente parlando, infatti, più che all’utilizzo di fondali maggiormente definiti, di modelli poligonali più ricchi e di filtri grafici avanzati, il merito principale della straordinario livello estetico del titolo è da impotare agli artisti di Turn 10 che, di loro iniziativa, hanno sviluppato in proprio un sistema estremamente realistico di illuminazione e, di concerto, hanno portato avanti delle iniziative come quella, graficamente eccelsa, della modalità Autovista.

Dai particolari degli interni delle auto alla profondità visiva dei circuiti, dalla fluidità delle scene di gioco (che si mantengono stabili a 60fps anche nelle sessioni online più frenetiche) al poetico gioco di riflessi delle carrozzerie colpite dai raggi del Sole, il risultato finale è di una bellezza incomparabile grazie al team di programmatori e al non meno importante gruppo di artisti che hanno lavorato a stretto contatto in questi mesi per proporci un titolo di una così alta caratura estetica. Oltre alle 500 e passa autovetture della versione “liscia” (ossia senza DLC), il database di Forza Motorsport 4 conta 26 ambientazioni uniche e decine di tracciati singoli: in nessun caso, però, sono disponibili delle condizioni di meteo variabile, né tantomeno le attesissime gare in notturna.

Sulla falsariga del comparto tecnico troviamo anche gli aspetti legati all’impianto audio: ai blandi pezzi proposti dalla tracklist, infatti, fanno da meraviglioso contraltare gli straordinari campionamenti sonori che, per potenza e fedeltà, toccano vette qualitative mai raggiunte dalla concorrenza.

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COMMENTO FINALE

Più che un videogioco, Forza Motorsport 4 è un’opera d’arte in movimento che regala allo spettatore un’esperienza poliedrica e ammaliante. Le innovazioni apportate dai Turn 10 alle modalità in singolo, al modulo in Rete e a tutti gli aspetti rientranti nella galassia di opzioni di personalizzazione del gameplay contribuiscono a rendere ancora più importanti gli sforzi profusi negli scorsi anni dagli sviluppatori statunitensi: tutto, all’interno del mondo di gioco di FM4, ha una sua collocazione e concorre a trasformare il titolo in un arcobaleno di emozioni e di sensazioni personali e collettive al tempo stesso.

La mancanza delle gare in notturna, del meteo variabile e di una vera svolta realistico-simulativa sono poi gocce in un mare di elementi positivi che, seppur in grado di placare la sete degli appassionati per centinaia di ore, evidenziano però dei limiti strutturali difficilmente superabili fin quando non si avrà la possibilità di attingere alla potenza computazionale delle console di prossima generazione: Forza Motorsport 4 è comunque il più grande diamante che si potesse incastonare in un simile anello, e questo rende il tutto ancora più speciale e prezioso.

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Cosa ci piace
Cosa non ci piace
  • Singleplayer e multiplayer ricchi come non mai
  • Perfetto compromesso tra arcade e simulazione
  • Un’esperienza grafica, artistica e sonora unica nel suo genere
  • IA degli avversari poco competitiva per i più esperti
  • Continuano a mancare le gare in notturna e il meteo dinamico
  • Occorre un volante per apprezzare appieno le qualità del gameplay

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