CD Projekt e le differenze tra The Witcher 3 e Dragon Age Inquisition

Gli autori di The Witcher 3 illustrano alcune delle differenze sussistenti tra l'ultima avventura di Geralt di Rivia e l'epopea fantasy dell'Inquisitore
Gli autori di The Witcher 3 illustrano alcune delle differenze sussistenti tra l'ultima avventura di Geralt di Rivia e l'epopea fantasy dell'Inquisitore

Il successo inaspettato di Dragon Age Inquisition (per le critiche mosse al secondo capitolo della saga e per la sequela infinita di posticipi che hanno minato le certezze degli appassionati) sta spingendo sempre più addetti al settore ad accompagnare i mesi che ci dividono dal lancio di The Witcher 3 con anteprime, analisi comparative e interviste piene di domande pruriginose sulle differenze tra Wild Hunt e lo stesso Inquisition.

Gli ultimi, in ordine di tempo, a riproporre questo “scontro a distanza” sono stati i giornalisti di PlayStation Lifestyle nel corso di un’intervista doppia allo sviluppatore di CD Projekt RED Miles Tost e al vice presidente della sezione marketing Tomasz Jarzbowski, durante la quale si è avuto modo di capire che tra il loro team e gli autori di BioWare vige un rapporto di reciproco rispetto:

“Ammiriamo profondamente gli autori di Dragon Age Inquisition ed è davvero bello sapere che il lavoro svolto su questo splendido GDR fantasy è stato premiato con un paio di GOTY. The Witcher 3, però, offrirà un tipo completamente diverso di esperienza fantasy: in Inquisition il mondo di gioco è pieno di draghi e di magia, in Wild Hunt gli elementi fantasy rimarranno sottotraccia, saranno una componente importante della storia ma non la principale. Ci sarà magia nel mondo, ma solo poche persone potranno utilizzarla e sarà tutto ancorato al timore che la gente comune nutrirà per la stregoneria e per chi pratica le arti magiche. Per questo, il lato fantasy di The Witcher 3 avrà più a che fare con la sfera personale che con l’ambientazione.”

Guarda le ultime, evocative immagini di gioco di The Witcher 3: Wild Hunt

Leggi anche – Dragon Age: Inquisition – la recensione

Decisamente più graffianti sono invece le dichiarazioni rilasciate ai curatori di Eurogamer.de dallo sviluppatore a capo del team che sta realizzando le quest, Mateusz Tomaszkiewic, in merito al diverso approccio adottato dai suoi ragazzi per plasmare le missioni principali e le attività secondarie di Wild Hunt rispetto ad Inquisition e alle cosiddette fetch quests (le semplici “missioni di riporto” decontestualizzate dalla narrazione principale e legate alla sola acquisizione di punti esperienza o oggetti di scarso valore):

“Dragon Age Inquisition? Mi è piaciuto parecchio, ma pesandoci bene… Voglio dire, è un gioco splendido e fa sempre bene avere nuovi GDR con cui confrontarci, ma per i miei gusti sarebbe stato comunque un grande gioco se avesse avuto qualche fetch quests in meno.”

Il lancio di The Witcher 3: Wild Hunt è previsto per il 19 maggio su PC, PlayStation 4 e Xbox One. Solo allora, molto probabilmente, riusciremo a capire quanto distanti possano essere sotto il profilo tecnico, ludico, narrativo, qualitativo e “quantitativo” l’ultima epopea di Geralt di Rivia e la splendida avventura dell’Inquisitore.

via | Eurogamer.de, PlayStation Lifestyle

The Witcher 3: Wild Hunt - galleria immagini
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