FIFA Street: la recensione

FIFA Street: torna il calcio di strada targato EA. La recensione di Gamesblog.it
FIFA Street: torna il calcio di strada targato EA. La recensione di Gamesblog.it

Evolutosi parallelamente agli ultimi due capitoli “maggiori” per permettere agli sviluppatori di EA Canada di amalgamare nella struttura di gioco gli innumerevoli elementi grafici, fisici e tecnici introdotti nelle loro ultime simulazioni calcistiche, il progetto del nuovo FIFA Street per console ad alta definizione è giunto finalmente nella sua fase conclusiva e, così facendo, s’appresta ad entrare di prepotenza nelle case degli appassionati di mezzo mondo.

Abbandonati gli orpelli scenici che hanno contraddistinto l’ultimo episodio con giocatori in stile deformed e mosse alla Holly e Benji, i navigati sviluppatori di Toronto hanno fatto di necessità virtù e, sulla base del lavoro compiuto con SSX, Fight Night e Skate, hanno deciso di reimmaginare la saga mettendo a frutto la loro esperienza per far leva sulle animazioni e sulla profondità dei trick nella speranza di riuscire a trovare la giusta alchimia tra il realismo e l’immediatezza.

Curiosi di sapere fin dove sono riusciti a spingersi i ragazzi di EA Canada? Restate con noi: nella recensione di FIFA Street che vi proporremo quest’oggi cercheremo di illustrarvi i pregi e i difetti di questo atteso titolo legato al calcio a cinque e alle sue mille varianti da strada.

CALCETTO 2.0

Per milioni di bambini e di ragazzi in tutti il globo, il calcetto non è uno sport o un semplice svago ma una vera e propria ragione di vita, come ben sapranno i lettori che hanno passato la loro infanzia a rovinare la saracinesca dei negozi di quartiere o del garage del vicino di casa più indisponente: sotto le toppe dei palloni più elaborati e degli stracci delle sfere rudimentali, da più di un secolo nascono e si alimentano i desideri di chi, dal più fortunato al più povero, sogna di diventare un campione osannato dal pubblico della propria squadra del cuore. Con questa consapevolezza, gli sviluppatori di EA Canada hanno intrapreso una lunga maratona che, negli ultimi due anni, dalle favelas brasiliane agli ipertecnologici campetti sui grattacieli di Tokyo li ha portati a raccogliere le informazioni necessarie per ripartire daccapo con la saga di FIFA Street, reimmaginandola su basi diametralmente opposte a quelle del terzo episodio del 2008.

Messe da parte le ambiguità e le incongruenze del passato, i curatori del progetto hanno deciso saggiamente di sposare le novità simulative del motore fisico di FIFA 12 per rimodularlo e riadattarlo in modo tale da garantire la fluidità e l’immediatezza necessarie per portare in un universo interattivo le forti sensazioni che, da sempre, animano il calcio di strada e il calcio a 5 professionistico. La sintesi di tutto ciò è rappresentata dalla modalità Tour Mondiale, l’architrave che, con le sue molteplici varianti, sorregge l’intera impalcatura di gioco di FIFA Street: all’interno del Tour Mondiale sono schematizzati tutti gli eventi e le situazioni della carriera in singolo e dell’esperienza in rete (ricca, è bene precisarlo sin da adesso, tanto quanto quella offline, come vedremo tra non molto nel paragrafo dedicato al multiplayer).

FIFA Street: galleria immagini

Il Tour Mondiale di FIFA Street, infatti, amplia gli orizzonti delle analoghe modalità di FIFA 12 e FIFA Manager per tradurre in realtà i sogni degli amanti del calcio a 5 e dello street soccer (virtuale e non), consentendoci di gestire sin nei minimi particolari la creazione di una squadra e dei suoi giocatori grazie a un editor estremamente funzionale che tiene conto dei canoni estetici del proprio team e dei valori degli atleti in rosa, ognuno caratterizzato da ben sette attributi potenziabili in base al risultato della squadra e, naturalmente, a quello delle performance dei singoli (“atletismo”, dribbling, difesa, portiere, passaggio, tiro e velocità). Per non appesantire l’editor di elementi che sarebbero risultati quantomeno estranei al contesto di un videogioco dedicato al calcio di strada, gli sviluppatori di EA Canada hanno automatizzato determinati aspetti della “vita societaria” (primo fra tutti quello economico), sintetizzando al contempo la gestione tattico-manageriale per porre l’accento sull’azione di gioco e sul talento dei singoli atleti in campo: la scelta di schematizzare questi frangenti dell’opera per mettere in risalto il gameplay spicciolo ha come conseguenza diretta quella di spettacolarizzare gli incontri e, contemporaneamente, di dare importanza ai singoli eventi cui bisogna partecipare per guadagnare l’accesso alle fasi avanzante della carriera.

Scopo principale degli “utenti-manager” che si cimentano con il Tour Mondiale è infatti quello di superare ogni fase (regionale, nazionale, continentale e mondiale) completando di volta in volta gli eventi contrassegnati sulla mappa, la cui varietà ben visualizza lo sforzo compiuto dagli sviluppatori per rappresentare il frastagliato mondo dello street soccer e del calcetto professionistico: oltre ai canonici tornei 5vs5 troviamo così le gare singole 3 contro 3 con porte più piccole, le frenetiche sfide 2vs2 in campi minuscoli, gli eventi freestyle con sistema a punti, i simpatici scontri “Ultimo rimasto” (chi segna perde un giocatore, vince chi riesce a rimanere per primo senza atleti in campo) e gli altrettanto originali tornei di “Re del Tunnel” (i dribbling valgono un punto, i tunnel tre e le giocate aeree due. I punti vengono messi da parte e assegnati solo in caso di gol, ma se l’altra squadra segna si perdono tutti i punti guadagnati in quella azione). E questo, senza tener conto delle varianti esplicate nelle infinite mosse a disposizione dei giocatori e nella possibilità di intraprendere la carriera in multiplayer: prima di passare al modulo in rete e alle sue peculiari caratteristiche, quindi, conviene soffermarsi sugli aspetti legati al gameplay per analizzarli approfonditamente nel prossimo paragrafo.

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FUNAMBOLI E MEDIANI

A prescindere dalla molteplice e variegata natura delle modalità offerte dal Tour Mondiale, c’è un unico filo conduttore che lega le une alle altre ed è costituito dalla granitica impalcatura di gioco eretta da EA Canada sulla scorta del lavoro svolto negli anni recenti con gli episodi di FIFA e, in misura non certo marginale, con le serie sportive di Skate, SSX e Fight Night: inserito per la prima volta il disco nel tray della console, infatti, agli utenti più navigati ed esperti bastano davvero pochi minuti per accorgersi che una parte fondamentale del gameplay di FIFA Street non deriva dal simulatore calcistico “maggiore” ma, al contrario, ha le sue radici ben piantate nelle ultime “rappresentazioni videoludiche” targate Electronic Arts dello skateboard, dello snowboard e del pugilato.

I calciatori di strada dell’ultima creatura interattiva degli sviluppatori di Toronto, infatti, differentemente dai loro colleghi del mondo professionistico basano tutto sulla destrezza nel cogliere di sorpresa l’avversario di turno in un fazzoletto di terreno, sulla velocità di esecuzione delle finte e sulla fluidità del fraseggio: volta alla spettacolarizzazione più estrema, la stella polare della giocabilità di FIFA Street non è la concretizzazione a rete ma, piuttosto, il gesto tecnico fine a se stesso. La massima espressione di questo concetto, che potrebbe risultare di difficile comprensione per chi si avvicina solo adesso a questo tipo di prodotti, è rappresentata dalla rivoluzionaria mappatura dei trick sul controller: ogni mossa, dalle finte più elementari al gesto tecnico dei campioni più navigati, ha una sua collocazione strategica sui tasti del pad e può essere attivata con la pressione (leggera o prolungata) dei due grilletti laterali di sinistra e con il movimento (anche qui, deciso o appena accennato) della levetta analogica destra.

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Il numero di mosse eseguibili dal proprio alter-ego con o senza il possesso della palla, oltretutto, è suscettibile ad altri parametri oltre a quello dei tasti premuti e, di conseguenza, si moltiplica in funzione della posizione del calciatore sul rettangolo di gioco, ma anche della direzione impressa con lo stick analogico, della bravura dell’atleta impersonato, della quantità di avversari da scartare e degli stili sbloccati: dal colpo di testa in tuffo alla possibilità di evitare il tentativo di tunnel avversario chiudendo repentinamente le gambe, dalla schucchiaiata alla rovesciata fino ad arrivare alle parate acrobatiche, ogni aspetto del gameplay è il risultato di una complessa operazione con innumerevoli varianti.

L’impalcatura di gioco di FIFA Street, specie se vista in quest’ottica, dimostra di reagire plasticamente al volere dell’utente senza le forzature delle soluzioni sportive concorrenti: se da un lato la straordinaria libertà garantita dal gameplay riesce a soddisfare le esigenze dell’appassionato di lungo corso così come dei neofiti e dei giocatori occasionali, dall’altro lato la presenza di un numero così elevato di varianti lascia insolute alcune problematiche relative alla gestione tattica e all’equilibrio tra la fase difensiva e quella offensiva dei calciatori in campo. Nel caso delle modalità legate ai Punti Stile ottenibili con i trick, ad esempio, fa specie notare come non si tenga in dovuta considerazione la qualità dell’azione nel suo complesso ma, purtroppo, solo quella delle prodezze dei singoli. Altre note dolenti di FIFA Street sui cui non possiamo né vogliamo soprassedere sono la gestione manageriale e, nello specifico, il comportamento dell’intelligenza artificiale dei propri compagni e delle squadre guidate dalla CPU: i giocatori avversari affidati al computer (e in parte anche quelli della nostra squadra), infatti, a prescindere dal livello di difficoltà selezionato reagiscono con estremo ritardo ai contropiedi nemici, hanno difese troppo ingessate e indugiano troppo nel controllo palla da fermo (al punto tale da dare la fastidiosa impressione di avere il pallone incollato tra i piedi). C’è poi la questione mai risolta dell’illogico comportamento dell’intelligenza artificiale dei portieri, un problema che si protrae da ben prima dello sviluppo di FIFA Street e che, per questo, non possiamo citare come “elemento negativo” di questo specifico progetto.

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MULTIPLAYER

La componente multiplayer di FIFA Street, come era lecito attendersi, funge da anello di congiunzione tra la nuova struttura di gioco basata sui trick e l’impalcatura “classica” dei capitoli della saga maggiore, con modalità e opzioni in rete del tutto analoghe a quelle sperimentate dagli utenti di FIFA 12. Oltre alle immancabili (e leggendarie) partite multigiocatore in locale con sfide da 2 a 4 utenti connessi sulla stessa console, e all’altrettanto imprescindibile stagione online con 10 partite con promozioni e retrocessioni di categoria, l’aspetto di FIFA Street che più di ogni altro guadagna in spessore una volta connesso alla rete è quello del Tour Mondiale.

Orientato sulla personalizzazione estrema dell’esperienza di gioco, il Tour Mondiale della carriera in singolo acquista, in rete, tutta una serie di elementi inediti collegati alla compravendita dei giocatori, alle sfide tematiche, ai tornei ad esclusione diretta e alle classifiche condivise con cui tenere sempre sott’occhio gli avversari da affrontare e gli eventi a cui partecipare per guadagnare qualche posizione. All’indubbio fascino degli scontri in multiplayer si somma poi il sollievo derivante dall’assenza della problematica intelligenza artificiale delle squadre guidate dalla CPU: una “qualità nascosta” dell’online di FIFA Street da non sottovalutare in nessun modo.

Integrato nei menù del Tour Mondiale e in quelli di tutte le altre modalità in singolo o in multiplayer troviamo poi lo Street Network, un modulo realizzato sulla base del network analogo di SSX che permette, se si è online, di confrontare velocemente i propri risultati con quelli degli amici in lista (o dell’intera classifica generale), di condividere i filmati, di incrociare le statistiche della squadra con quella degli avversari, di sbloccare nuovi trick ad ogni vittoria e di seguire dei meta-canali appositi come quello dedicato ai migliori gol della settimana.

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GRAFICA E SONORO

Dal punto di vista meramente grafico, FIFA Street surclassa in ogni ambito della tecnica e dell’estetica il “fratello maggiore” FIFA 12: nonostante l’impiego delle licenze ufficiali sia stato limitato ai maggiori campionati europei e a poco altro, la creatività degli EA Canada ha contribuito superare questo aspetto apparentemente “limitante” e a dare vita ad un alto numero di arene inedite e di altri elementi di personalizzazione correlati ai capi di abbigliamento, agli stadi e ai “bonus secondari” da sbloccare nel Tour Mondiale. La cura per i dettagli, oltretutto, è a dir poco maniacale e si riflette nell’infinità di animazioni a disposizione degli atleti, nella bontà dell’interfaccia di gioco e nella ricchezza delle ambientazioni proposte. In un mare di aspetti positivi, le uniche critiche che siamo costretti a muovere in tal senso riguardano gli estemporanei artefatti visualizzabili nei secondi immediatamente successivi al caricamento di uno stadio e le decisamente più fastidiose imperfezioni nel motore fisico deputato alla gestione delle collisioni tra la sfera di gioco e le barriere a bordo campo: nulla, comunque, che non possa essere corretto con una semplice patch.

Legato a doppio filo al modulo grafico, il comparto audio si mantiene sullo stesso, altissimo livello qualitativo degli altri aspetti tecnici di FIFA Street e contribuisce ad accentuare la profondità dell’azione dentro e fuori dal rettangolo di gioco: all’imprescindibile colonna sonora realizzata per accompagnare il tempo speso tra i menù con decine e decine di brani “a tema” (rap, pop e rock leggero), si somma infatti il nutrito campionario di rumori ambientali costruito per dare spessore al gameplay spicciolo con l’ausilio dei cori e delle frasi di circostanza ripetute dallo speaker in sostituzione della telecronaca classica.

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COMMENTO FINALE

FIFA Street appresenta la sintesi perfetta tra il realismo degli ultimi capitoli della saga “maggiore” di FIFA, la profondità dell’impianto di gioco dei titoli sportivi sviluppati di recente da EA Canada e l’immediatezza del calcio di strada praticato ad ogni latitudine da milioni di giovani che sognano di diventare il Cristiano Ronaldo del futuro.

Pur minata da piccole pecche nella gestione della tattica, nella reattività dell’intelligenza artificiale e nella fisica dei trick, l’opera ultima degli sviluppatori di Toronto è un gemma arcade straordinariamente complessa e originale che riesce a soddisfare le esigenze degli appassionati di lungo corso e la curiosità di chi si avvicina solo ora alle simulazioni calcistiche di Electronic Arts.

Cosa ci piace
Cosa non ci piace
  • Tour Mondiale ricco di eventi
  • La personalizzazione dell’esperienza di gioco
  • Graficamente superiore a FIFA 12
  • Qualche imperfezione di troppo nel motore fisico
  • La lacunosa IA dei nemici e dei portieri
  • La gestione del pallone è troppo legata ai trick

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