Trials Evolution: la recensione

Trials Evolution: il "racing game piattaformoso" di RedLynx analizzato per voi da Gamesblog.it
Trials Evolution: la recensione
Trials Evolution: il "racing game piattaformoso" di RedLynx analizzato per voi da Gamesblog.it

Da qualunque lato la si voglia guardare, la scena indipendente cresciuta su Steam, App Store, Xbox Live e PSN dimostra una vivacità e, per certi versi, una “libertà” sconosciuta agli attori che gravitano attorno alle produzioni maggiori: i casi recenti di Journey, Minecraft, Superbrothers e Angry Birds confermano la tendenza degli ultimi anni e dimostrano che qualcosa, nell’industria videoludica sorta all’ombra delle multinazionali del settore, sta effettivamente cambiando.

Tra le poche major accortesi dell’importanza rivestita dalla ribollente scena indie nell’ottica della “formazione culturale” dell’intrattenimento digitale del futuro troviamo Ubisoft che, con l’acquisizione morbida (cioè senza strappi o ristrutturazioni forzate) degli sviluppatori finlandesi di RedLynx, ha deciso di giovarsi delle loro fresche idee per dare agli appassionati della saga di Trials un nuovo capitolo completo sotto ogni punto di vista.

Lo straordinario calore con cui Trials Evolution è stato accolto le settimane scorse dagli utenti di Xbox Live Arcade testimonia l’entusiasmo suscitato nei fans ma di certo non risponde alle domande di chi, in questi giorni, si è chiesto se valga o meno la pena di ascoltare le sirene degli acquirenti della prim’ora per mettere mano al portafogli virtuale di Punti Microsoft e provvedere all’acquisto dell’ultima creatura dei RedLynx: con la recensione che vi proporremo quest’oggi, quindi, cercheremo di soddisfare la curiosità dei nostri lettori attraverso l’analisi critica di tutti gli elementi che, nel loro insieme, tratteggiano l’esperienza di gioco di Trials Evolution.

MOTORE, AZIONE!

Per quanto riguarda le meccaniche di gioco spicciole, l’ultima fatica dei RedLynx rimane nel solco dei capitoli precedenti e continua ad offrire un particolare gameplay bidimensionale con gare di motocross basate sulla velocità, sulla prontezza dei riflessi e sull’esperienza: l’obiettivo, quindi, rimane quello di completare il tracciato e di giungere al traguardo il più velocemente possibile e col minor numero di cadute accumulate nel corso della gara. Tanto nella campagna a giocatore singolo quanto negli eventi multiplayer, ad ogni pilota virtuale che rovescia la moto, che impatta contro degli oggetti o che non riesce a mantenere il passo degli altri concorrenti uscendo dalla visuale viene comminato un numero di penalità proporzionato al cumulo degli errori commessi e al piazzamento finale.

Senza nulla togliere alla complessità del sistema deputato alla gestione delle penalità e, quindi, al conseguimento delle medaglie, è però la fisica l’elemento cardine su cui “gravita” (in tutti i sensi!) ogni aspetto della giocabilità di Trials Evolution: il pilota di moto da cross interpretato dall’utente, infatti, pur senza doversi preoccupare della sterzata (le gare, lo ricordiamo, sono rettilinee e bidimensionali) si ritrova costretto a impostare i salti e a dosare il gas in un mondo assoggettato a regole fisiche a dir poco ferree. A prescindere dal realismo dei tracciati più fantasiosi, ogni evento di Trials Evolution rappresenta un’esperienza a se stante per la necessità imprescindibile di studiare ogni mossa e di tradurla in movimenti leggeri con lo stick analogico sinistro: sempre in virtù dell’onnipresente forza di gravità, in congiunzione con il classico acceleratore il povero alter-ego motociclista deve inoltre spostare il carico dei pesi della sua “bestia” per compiere piccoli balzi, per equilibrare la posizione della moto in volo e persino per “arpionare” le sporgenze facendo leva con la ruota motrice posteriore.

Dalle gare “semplici” riprese dai tornei di motocross ufficiali alle prove di abilità più ostiche e creative, il tasso di difficoltà e il livello di divertimento varia in relazione alla complessità delle rampe, all’irregolarità del terreno e alla presenza di “elementi scenici” come piattaforme semovibili, esplosioni a tempo, ponti sospesi, pozzanghere d’acqua e getti di vapore in grado di annullare la gravità ambientale per permettere l’esecuzione di salti chilometrici. Il gameplay dalle mille sfumature di Trials Evolution, in definitiva, è uno straordinario esempio di come si possa raggiungere un risultato eccellente e innovativo partendo da meccaniche già conosciute e da basi collaudate in anni di esperienza.

Trials Evolution: galleria immagini

PICCOLI FUNAMBOLI CRESCONO

Sprovvista di una linea narrativa anche solo abbozzata, la campagna a giocatore singolo di Trials Evolution rappresenta la prima tappa del lungo viaggio che i giocatori devono intraprendere prima di arrivare alla conclusione della loro avventura su due ruote: l’unico orpello autorale della Carriera è costituito dai quattro test di licenza che fungono da tutorial scaglionato e da via d’accesso privilegiata alle gare avanzate. Diversamente dalla versione HD del 2009, l’universo di gioco di Evolution non compie strappi nel gameplay ma offre una curva d’apprendimento estremamente morbida che, dal conseguimento della patente D alla scoperta degli ultimi, diabolici tracciati, accompagna l’utente in un riuscitissimo cliffhanger emozionale che soddisfa la richiesta di sfida degli appassionati di lungo corso e aiuta i neofiti a raggiungere il livello degli utenti più smaliziati.

La lenta progressione delle gare diviene così il “collante” che tiene insieme gli eventi multisfaccettati della Carriera di Trials Evolution: partire dalle piste di motocross e arrivare alle prove di abilità è un processo lineare che non produce alcuno stress dovuto, come nel capitolo precedente, dalla disomogenea collocazione dei tracciati nella campagna. Tutti gli aspetti della campagna a giocatore singolo, invece, trovano una loro collocazione e ampliano a dismisura le possibilità del gameplay: l’utente occasionale può continuare nella carriera conseguendo medaglie di bronzo o d’argento, l’appassionato può approfondire la conoscenza dei singoli tracciati per puntare all’oro e il perfezionista può cercare di arrivare all’ambita medaglia di platino per vantarsi con gli amici in lista.

Non mancano nemmeno le gare “d’intrattenimento puro” rappresentate dalle Prove del Circo su piste speciali che esulano dalle meccaniche classiche per mettere in scena dei simpatici mini-giochi che, nel loro complesso, danno un assaggio delle enormi potenzialità creative dell’editor di tracciati, vero e proprio valore aggiunto della modalità multiplayer di Trials Evolution di cui ci occuperemo nel prossimo paragrafo di questa recensione. Prima di analizzare il modulo in rete dell’ultima creatura di RedLynx, però, ci preme sottolineare l’unico aspetto negativo della modalità in singolo costituito dal Garage e dall’impossibilità di operare delle modifiche strutturali: l’accesso al Garage è infatti limitato alla sola personalizzazione dei capi di vestiario dell’atleta e al telaio della moto.

Trials Evolution: galleria immagini

MULTIPLAYER

Vero e proprio canto del cigno dell’intera opera, il comparto multigiocatore di Trials Evolution amplia la varietà delle originali piste della Carriera con le gare realizzate dagli utenti più creativi attraverso il Track Central, a sua volta suddiviso dai saggi programmatori di RedLynx in editor semplificato e in editor “pro” per non scoraggiare gli utenti della prim’ora e per dare ai giocatori più navigati la possibilità di sbizzarrirsi con i potenti trigger logici.

Complementare all’esperienza in singolo, il modulo in rete di Evolution non si limita a organizzare le lobby delle partite veloci ma va ben oltre e, in maniera analoga a LittleBigPlanet, struttura i tracciati della community in sotto-categorie con relativa interfaccia grafica per semplificare il download delle prove di abilità e degli eventi Supercross con quattro sfidanti online o in locale.

L’impagabile divertimento garantito dalle gare Supercross dà il senso del lavoro monumentale compiuto dai RedLynx per ampliare a dismisura il livello di rigiocabilità del titolo: il valore aggiunto dai tracciati custom scaricabili gratuitamente dalla community, molti dei quali di qualità analoga alle piste ufficiali, fa il resto e concorre ad ampliare a dismisura la longevità di un prodotto potenzialmente infinito.

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GRAFICA E SONORO

Tecnicamente parlando, Trials Evolution supera di poco la grafica del suo diretto predecessore e si colloca al livello dei primissimi giochi di corse “retail” di questa generazione di console: l’ampiezza della scena inquadrata dalla telecamera compensa la blanda risoluzione delle texture ambientali e garantisce un fluido ritmo di gioco a prescindere dal numero di elementi a schermo, a parte qualche sporadico rallentamento in presenza di determinati effetti particellari come la pioggia o le esplosioni più evidenti. Le uniche critiche che ci sentiamo di muovere ai RedLynx riguardano gli errori riscontrati nel sistema di proiezione delle ombre dinamiche durante le ore diurne e l’effetto ragdoll dell’atleta incappato in una penalità (un aspetto, quest’ultimo, perfetto per evidenziare la natura scanzonata delle prove di abilità ma di certo non adatto allo spirito sportivo delle gare Supercross).

Chiude il paragrafo il giudizio più che mai positivo sull’energica colonna sonora realizzata come base d’accompagnamento degli eventi della campagna in singolo e dei tracciati del modulo in rete: la scaletta dei brani rock, per giunta, segue dinamicamente l’evolversi dell’azione di gioco senza sovrastare il ricco ecosistema dei campionamenti audio delle gare tra esplosioni, tonfi improvvisi e “grida d’incitamento” emesse dagli stessi atleti in occasione dei salti più pericolosi.

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COMMENTO FINALE

Il quadro generale di Trials Evolution non s’allontana di molto da quello della versione HD pubblicata nel 2009: a dare quel “quid” in più alla nuova creatura di RedLynx non è infatti il disegno complessivo del gameplay e delle ambientazioni, ma la straordinaria cura riposta dagli sviluppatori finlandesi nella realizzazione della campagna in singolo, del modulo in rete e del poliedrico editor di tracciati.

Per accorgersi dell’enorme potenziale del titolo bastano davvero pochissime ore di gioco, ma è solo dopo aver passato intere nottate a tentare di migliorare il proprio tempo negli eventi più difficili della carriera e nelle gare online più originali che si riesce a scoprire il vero volto di questo piccolo grande gioiello. Aggiungete a questo l’enorme valore aggiunto rappresentato dall’editor e l’imbattibile rapporto qualità-prezzo di un titolo che alla prova dei fatti dimostra di essere più longevo, profondo e divertente di molti giochi di corse “maggiori”, e capirete i motivi che ci spingono a guardare a Trials Evolution come ad un acquisto obbligatorio.

Cosa ci piace
Cosa non ci piace
  • Longevità alle stelle
  • Giocabilità divertente e mai stressante
  • Le potenzialità dell’editor di tracciati
  • Multiplayer profondo e potenzialmente infinito
  • La difficoltà dei tracciati finali della Carriera
  • Le ombre dinamiche “fuori asse” traggono in inganno
  • L’impossibilità di potenziare le moto

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