The Darkness - La recensione



Negli anni 90, noi amanti di fumetti ci iniziammo a trovare invischiati in storie che sembravano uscite dai filmacci di genere degli anni 70. Tizi iperpompati si accompagnavano a fantatope disegnate da artisti con poca familiarità con l’anatomia femminile. I fumetti della Image, e in particolare quelli della Top Cow, avevano in particolare fatto propria questa originale e innovativa forma narrativa. Personaggi come Spawn, Witchblade e The Darkness erano davvero troppo, e per chi come me era cresciuto con i fumetti Marvel dell’era Claremont parevano a tratti una specie di scherzo che non faceva ridere. Jackie Estacado, killer della mafia con il potere delle tenebre, era in particolare per me fonte di continua irritazione: un tizio odioso che girava in lamborghini, plausibilmente strafatto di coca.
Le cose devono essere cambiate, perchè in questo adattamento videoludico Estacado è un minimo meno insopportabile. Merito probabilmente di Starbreeze, che è riuscita a renderlo più umano e quasi simpatico.

Basta con la fuffa comunque. The Darkness è un fps dalla forte impronta narrativa e di ambientazione horror-mafioso. Sarebbe proprio un peccato svelare anche un solo particolare della storia.
Ci limiteremo a dare qualche dettaglio. Jackie Estacado, killer della mala, si risveglia il giorno del suo ventunesimo compleanno con misteriosi poteri legati alle tenebre, ospite di una misteriosa entità conosciuta solo come Tenebra e che si manifesta attraverso di lui come un mucchio di tentacoli e fauci affilate. Nei panni di Estacado bisognerà far fuori un sacco di mafiosi, poliziotti corrotti e entità varie.
Il gioco è stato realizzato dalla talentuosa software house svedese Starbreeze Studios, già responsabile di Chronicles of Riddick: Escape from Butcher’s Bay.

Ferri del mestiere

Oltre alle armi tradizionali, come già detto Estacado può usare i poteri della tenebra, ma l’utilizzo consuma energia che si rigenera soltanto mentre si è al buio. Quindi bisognerà attraversare i livelli sparando a tutte le fonti di luce, evitando di confrontare i nemici quando non si è al buio, visto che al protagonista bastano davvero pochi colpi per andare al creatore.
L’approccio al combattimento è abbastanza diverso dal solito. The Darkness lascia libertà al giocatore. Entrare a pistole spianate? Prendere di sorpresa i propri avversari? Usare i propri servitori? Sta sostanzialmente al giocatore scegliere come agire e ogni situazione può essere risolta in diversi modi. Personalmente adoro usare il tentacolo ‘telecomandato’ per andare in giro a eliminare i nemici, per poi finire il lavoro sporco a colpi di pistola. State invece lontani dal fucile a pompa: è dannatamente impreciso e non è facile arrivare in corpo a corpo con i vostri nemici, a meno di non prenderli alle spalle.

Vedo gente faccio cose

La ragione per cui considero questo uno dei giochi dell’anno è l’attenzione ai dettagli. Nel team deve esserci almeno una persona ossessionata ai limiti della compulsione per i graffiti (di cui il gioco è letteralmente stracolmo) visto che probabilmente non ne esistono due uguali all’interno del gioco.

La cura profusa dagli sviluppatori svedesi in ogni aspetto del gioco traspare dal doppiaggio, davvero di ottimo livello. Si segnalano in particolare Mike Patton, ex cantante dei Faith No More, che si rivela un doppiatore davvero efficace in un ruolo fondamentale come quello della Tenebra e Kirk Acevedo (qualcuno se lo ricorderà in Oz e Band of Brothers) nel ruolo di Estacado.

Mentre andate in giro a stendere gente, poi, verrete inoltre coinvolti in un piacevole sottogioco che vi darà l’occasione di esplorare con più attenzione il mondo del gioco. In giro per New York sono infatti disseminati numeri telefonici nascosti nei luoghi più impensabili (in maniera simile alle piastrine di Gears of War) raccoglierli e utilizzarli ad un telefono pubblico permetterà di sbloccare contenuti extra come video dimostrativi, bozzetti e numeri originali del fumetto. Un altro modo di ottenere questi numeri è aiutare alcuni personaggi del gioco, che vi proporranno alcune missioni secondarie.
Giocare di fretta questo gioco è un crimine e se anche solo pensate di farlo meritate che il vostro cuore venga divorato da qualche abominazione demoniaca. Questo è un gioco che va giocato con calma, godendosi i dettagli, i dialoghi e le piccole cose. Anche considerato che saltando le missioni secondarie, il gioco scorre via abbastanza velocemente.

La perfezione non è di questo mondo

E’ inevitabile: The Darkness ha dei difetti. in questo caso, però, i difetti sono soprattutto questione di gusti personali. Personalmente avrei gradito un avanzamento meno lineare nelle sezioni di azione. E, tutto considerato, al gioco avrebbe giovato qualche oretta in più.

L’IA poi avrebbe avuto bisogno di qualche miglioramento. Considerando gli indubbi vantaggi che avete sui vostri avversari, sarebbe stato meglio se questi ultimi avessero mostrato qualche sprazzo di ingegno, mentre al momento si limitano a spararvi addosso e a cercare riparo. Hanno un’ottima mira, ma non provano ad aggirarvi o a usare tattiche di squadra. Sarà l’ambiente il vostro principale avversario: con le buone condizioni di luce, la maggiorparte dei vostri nemici sono poco più che prede; diventano leggermente più pericolosi soltanto all’aperto, dove sparare ai lampioni diventa più complicato e quindi bisogna usare i propri poteri tenebrosi con maggiore attenzione.

Il multiplayer, diciamoci la verità, pare un po’ un’aggiunta accessoria che difficilmente farà breccia nel cuore dei giocatori online. E’ possibile prendere sia il controllo degli umani (senza i poteri di Estacado purtroppo), sia dei Darkling (i servitori) nelle classiche modalità deathmatch, CTF e compagnia. E mentre scrivo è abbastanza difficile trovare partite con un buon ping, forse anche a causa del fatto che il gioco è uscito soltanto da pochi giorni. Fateci comunque un giro, magari a voi aggrada.
E assente inoltre qualsivoglia modalità in multiplayer con split-screen, mentre è possibile giocare in lan utilizzando il system link.

In conclusione

The Darkness è un gioco assolutamente da provare se vi piacciono i videogame dalla forte impronta narrativa. Ha tutto il diritto di stare nell’olimpo assieme a giochi come Max Payne, Metal Gear Solid e Fahrenheit. E’ semplicemente benedetto da un ottimo doppiaggio (rigorosamente originale – anche se sono presenti sottotitoli in italiano), una ottima regia e una discreta qualità di sceneggiatura.

Peccato anche per il multiplayer, che pensato meglio poteva risultare davvero interessante.

Comunque, per quanto riguarda, questo è uno dei giochi dell’anno.










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