Loading Human, ecco cosa sappiamo sul primo gioco italiano per Oculus Rift

Loading Human, il primo gioco italiano per Oculus Rift, arriverà sul mercato in occasione dell’uscita del già celebre visore di realtà aumentata.
Loading Human, il primo gioco italiano per Oculus Rift, arriverà sul mercato in occasione dell’uscita del già celebre visore di realtà aumentata.

Loading Human: se non ne avete ancora sentito parlare, state certi che a breve sarà sulla bocca di tutti. E’ uno dei giochi del futuro, pensato e realizzato in Italia per Oculus Rift, il visore di realtà virtuale acquistato da Facebook poche settimane fa per 2 milioni di dollari.

Sviluppato da Untold Games tra Roma e Genova, Loading Human è un’avventura in soggettiva, ora disponibile in versione demo, che si prepara a sbarcare sugli scaffali nel prossimo anno, quando Oculus Rift, salvo slittamenti in seguito all’acquisizione da parte di Mark Zuckerberg, diventerà realtà per tutti gli utenti.

Le demo per Oculus Rift aumentano giorno dopo giorno, esperimenti che potrebbero portare a qualcosa di concreto, videogiochi innovativi e unici del loro genere, ma Loading Human è già a un buon punto, con una storia da vivere e giocare:

Giocare a Loading Human significa diventare un’altra persona e vivere la sua vita cercando di progredire nella sua narrazione. Il che significa che se ti guardi allo specchio non vedi qualcun altro. Che puoi manipolare oggetti, aprire porte, sfogliare libri. Quando indossi il casco non vedi un altro schermo. Vedi un’altra realtà.

A parlare è Flavio Parenti, direttore creativo del progetto, a cui fa eco Elisa Di Lorenzo di Foofa Studios, il team di sviluppo di Loading Human, che ci fornisce qualche dettaglio in più:

Per ora si tratta solo di muovere e impugnare oggetti, ma sono allo studio prototipi in grado di restituire la sensazione dell’attrito e della resistenza.



La novità di Loading Human, però, sta nella storia. Il titolo è ambientato in un modo futuribile in cui il giocatore interpreta un uomo la cui memoria, attaccata da una malattia degenerativa tipo Alzheimer, è riversata in un computer.

Insomma, la basi per qualcuno di unico, in grado di fare la differenza nel mondo ancora in crescita di Oculus Rift ci sono. Ora non resta che capire se l’acquisizione da parte di Facebook darà una sferzata al progetto e lo farà arrivare sugli scaffali prima di quanto pensiamo.

Via | Il Messaggero

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