Mass Effect: la recensione


Breve ma intensa recensione di Mass Effect: cercherò di lasciare da parte molte cose e concentrarmi su quello che c’è di buono nel gioco e quello che invece non funziona. Si presume che sappiate già che si tratta di un RPG, che mischia elementi shooter con elementi ruolistici, etc.

Cominciamo con le cose buone. L’ambientazione di Mass Effect è inappuntabile. E’ soltanto il secondo gioco di BioWare a vantare un’ambientazione originale, completamente creata da zero. E mentre il mondo di Jade Empire mi sembrava un po’ abbozzato e deboluccio quello di Mass Effect mi sembra perfettamente delineato. Da lettore di fantascienza mi piacerebbe sottolineare che non è affatto facile realizzare una buona sci-fi opera. Magari Mass Effect non può competere con i mondi creati da Herbert o Van Vogt, ma di certo ottiene un ottimo risultato raramente ottenuto nei videogame (per non parlare del cinema!).
La prima cosa che colpisce è l’universo e come sia diverso dalle ambientazioni in stile Guerre Stellari. La maggiorparte dei pianeti che esplorerete sono inospitali: lande desolate spazzate dal vento, spesso prive di atmosfera a base di ossigeno. Umani e alieni non fanno molto gli schizzinosi e popolano anche posti del genere, con installazioni ad alta tecnologia che rendono anche il più terribile dei pianeti adatto alla vita. Ma non aspettatevi mondi rigogliosi in quantità.

Il gioco poi ha un’altra peculiarità: si discosta completamente dalle scelte morali classiche dei GDR videoludici, che generalmente ci chiedono di scegliere tra bene o male senza sfumature di grigio nel mezzo. Non è l’unico a farlo di questi tempi (anche l’interessante The Witcher propone scelte ambigue con ripercussioni a lungo termine), ma apprezziamo molto il pensiero. Qui la distinzione è più che altro tra il tipo di soldato che volete essere. Bravi ragazzi o Rambo, passando per tutte le gradazioni di follia e fervore militare che vi vengono in mente.
Il sistema di dialogo, quello che doveva essere uno dei pezzi forti del gioco secondo le anticipazioni, è in realtà un vecchio trucco rifinito e messo in ghingheri per la nuova generazione con una nuova interfaccia più intuitiva e un doppiaggio davvero di altissimo livello (e non ho nemmeno niente da lamentarmi dell’adattamento italiano – e io ho sempre da lamentarmi dell’adattamento italiano).

Storia e design a parte, il gioco mi sembra che abbia dei problemi davvero palesi che mi impedirebbero di dargli un voto alto (ma noi qui non diamo voti, quindi poco male). E’ costellato di piccole imperfezioni e fastidi, che sommati rendono spesso l’esperienza abbastanza snervante.
Mi sembra fare il caso di fare qualche esempio.
Per capire la relazione tra Action e RPG nel gioco, dovete tenere conto del fatto che è praticamente impossibile andare avanti senza sfruttare i ripari. Una buona mira è fondamentale, a meno di non prediligere le classi basate sulle abilità biotiche.
Per fare un paragone con Tabula Rasa, altro RPG uscito di questi tempi che assomiglia ad un third person shooter, bè, se lì siamo in un rapporto Action/RPG di 30 e 70, qui siamo sui 60 e 40.

Ah, il Mako. Un veicolo corazzato e armato di cannoncino per esplorare i pianeti. A BioWare deve essere sembrata un’ottima idea, e probabilmente lo è. In pratica, però, esplorare i mondi del gioco si rivela un vero e proprio incubo a causa di un modello fisico troppo rigido. Basta un singolo dosso per rendere ingestibile il veicolo e i pianeti sarebbero ottime location per gare di Rally. E’ incredibilmente difficile capire come il Mako si comporterà, e questo vuol dire che i combattimenti diventano estremamente lenti, perchè sparare in movimento è impossibile.
Altra cosa molto simpatica è che il mirino non è assolutamente indicativo del punto in cui sparerete. E’ al momento impossibile sparare una postazione al di sotto di voi anche di pochi centimetri. Dovete essere esattamente alla stessa altezza di un bersaglio per poterlo colpire, cosa non sempre facilissima. Non si capisce se si tratti di un bug o di una funzionalità voluta dagli sviluppatori.
Andare in giro con il veicolo non è un sottogioco, ma una parte determinante del gameplay. E’ necessario per esplorare molti pianeti e fondamentale per quelli dove la sopravvivenza umana è a rischio. Poi, parliamone: a me questa cosa di assegnare accellerazione e sterzo sullo stick sinistro mi sembra una pessima idea. Datemi un pulsante a parte per accellerare, please.

La vera delusione è comunque l’IA del gioco, sia da parte dei nemici che dei propri compagni di squadra. Questi ultimi si incastrano spesso da soli e hanno costantemente bisogno della nostra attenzione. I nemici non sono molto brillanti: si limitano a trovare un riparo e lo lasciano molto raramente. Niente di trascendentale, ma magari ci si poteva aspettare qualcosa di più dal punto di vista tattico.
Le cose si fanno un minimo più difficili quando si è in inferiorità numerica. I nemici hanno diversi vantaggi, tra le altre cose. Ad esempio, i designer hanno una perversa tendenza a lasciarci dopo un filmato nel mezzo dell’azione nella peggiore posizione possibile. E’ spesso in questi momenti che arrivano i colpi fatali, mentre si cerca di pensare a come interpretare la situazione e a capire da dove arrivano i colpi. Poter fermare l’azione con i dorsali destro e sinistro aiuta molto, ma avrei preferito una schermata tattica più tradizionale, con possibilità di visione di insieme della battaglia e il potere di dare ordini ai compagni di squadra. In sostanza: muori subito dopo il filmato, bestemmi, ricarichi il salvataggio e rifai il tutto senza problemi.

Poi diamine: i caricamenti. Devo dire che i nostri gestiscono la cosa con stile: invece di costellare il gioco di barre di caricamento BioWare si è inventata diverse soluzioni artigianali: ascensori, camere di decompressione, etc. Ogni scusa è buona per caricare quello che viene dopo. I tempi comunque sono abbastanza lunghi. Se non fumate, probabilmente inizierete.
Il gioco ha poi la brutta abitudine di perdere texture e normal map durante molti cambi di inquadratura: se ricordate è quello che faceva a volte Gears of War all’inizio dei livelli ed è solo un fastidio temporaneo che dura qualche istante; ma GoW lo faceva una volta su dieci, stavolta capita spessissimo.

Concluderei con una nota sull’interfaccia. E non saprei nemmeno da dove cominciare. Ragazzi, davvero. Possibile che nessuno in occidente sia ancora riuscito a realizzare un’interfaccia usabile per un GDR console? Copiare dai giapponesi, please.

Mass Effect è molto più action di quanto ci si potesse aspettare, soltanto che le componenti action non mi sembrano sempre all’altezza di quelle GDR. E’ comunque uno dei migliori giochi dell’anno e vanno fatto i complimenti a BioWare per aver tentato strade nuove; epperò si spera che per il prossimo episodio la software house canadese riesca a rifinire certi aspetti che non mi hanno esattamente convinto.

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