Nintendo risponde ufficialmente alla petizione anti-Pokémon

A seguito della petizione della PETA contro il trattamento dei Pokémon (?) nel noto videogioco pubblicato di Nintendo, quest'ultima risponde seccamente
A seguito della petizione della PETA contro il trattamento dei Pokémon (?) nel noto videogioco pubblicato di Nintendo, quest'ultima risponde seccamente

Riepiloghiamo. La PETA, ossia l’organizzazione che si occupa del trattamento etico degli animali (così recita l’acronimo: People for the Ethical Treatment of Animals), ha indetto una petizione contro i Pokémon poiché i giochi pubblicati da Nintendo inciterebbero o quantomeno avallerebbero una non meglio precisata violenza ai danni degli animali. Ma ecco quanto riportato nella loro petizione:

I Pokémon sono trattati come oggetti privi di sensibilità e usati come intrattenimento umano o come cavie da esperimento. Il modo in cui i Pokémon vengono stipati all’intendo delle pokéball poi, è simile a come i circhi incatenano gli elefanti dentro certi automobili semoventi, facendoli uscire solo per compiere numeri che spesso li confondono e recano loro dolore. Numeri che vengono appresi mentre vengono pungolati con dei ganci d’acciaio affilati e sottoposti a scariche elettriche.

A riguardo la PETA ha pure creato un piccolo gioco in flash (che trovate a questo indirizzo), nel quale viene ribaltato il celebre slogan della saga in “liberateli tutti!“. La risposta, laconica, di Nintendo non si è fatta attendere (via Nintendoeverything).

Nintendo e la Pokémon Company prendono molto seriamente l’utilizzo inappropriato dei loro prodotti e delle loro proprietà intellettuali.

Controbattuta che potrebbe significare tutto e niente, data la sua ambiguità. Più che altro chiarisce che la compagnia di Kyoto ha preso atto della vicenda ed agirà in qualche modo. Staremo a vedere come e in che senso.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti