World of Tanks allarme sicurezza, gli sviluppatori invitano a cambiare passwords in cambio di moneta digitale

Gli sviluppatori del free-to-play invitano a resettare le password a causa di un "incidente riguardante la sicurezza".
Gli sviluppatori del free-to-play invitano a resettare le password a causa di un "incidente riguardante la sicurezza".

Quante volte negli ultimi mesi abbiamo sentito la notizia di database violati dagli hacker? Innumerevoli, e questa volta una sfortuna simile è toccata a World of Tanks. Wargaming, lo sviluppatore del free-to-play, oggi annuncia con un comunicato ufficiale che “alcune informazioni personali sono state compromesse a causa di un incidente riguardante sicurezza“.

Colpa di hacker o forse solo una manovra maldestra, che in ogni caso spinge lo studio a invitare tutti i giocatori registrati a cambiare password, per sfatare qualsiasi problema derivato da questa leak. Wargaming assicura che appena scoperto il problema è stata lanciata un’indagine, che fortunamente ha determinato che nessun dato sensibile riguardo ai sistemi di pagamento degli utenti è stato compromesso. La buona notizia per i giocatori però è che il cambio della password è incentivato da un bonus di 300 Gold, la moneta digitale usata per gli acquisti interni al gioco.

Ecco il messaggio dello sviluppatore apparso sulla pagina ufficiale del gioco:

“Se avete usato la vecchia password Wargaming ID su altri siti, raccomandiamo vivamente di procedere al cambio della password anche su quei siti. Vi ringraziamo di aver cambiato tempestivamente la password e ci scusiamo per l’inconveniente”.

World of Tanks è un free-to-play pubblicato per Windows che è stato al centro di un vero e proprio fenomeno di vendite. Negli ultimi mesi dello scorso anno si parlava di 40 milioni di iscritti, con aumenti vertiginosi sopratutto in Russia, dove il gioco sembra andare per la maggiore. Il gioco è a metà tra uno strategico e un arcade, e permette di scontrarsi su una grande varietà di carri armati (gli upgrade si pagano, in puro stile free-to-play) su differenti campi di battaglia.

Via | CVG | Wargaming

Il creatore di World of Tanks: “i produttori di console hanno pregiudizi e sottovalutano il free-to-play”

A cura di David

Victor-KislyiDal palco del DICE 2013 Victor Kislyi, fondatore di Wargaming e creatore del fenomeno World of Tanks, ha ammonito alcuni suoi colleghi dell’industria videoludica per non credere abbastanza nelle potenzialità del modello “free-to-play”, ovverosia dei giochi proposti gratuitamente i cui introiti derivano da pubblicità o microtransazioni facoltative.

Rivolgendosi speficicamente ai produttori di console, Kisly ha parlato di pregiudizi e vecchi modi di fare dei quali giganti come Sony, Microsoft e Nintendo dovrebbero liberarsi. Dopo la pausa le dichiarazioni complete.

«[I produttori di console] continuano ad avere pregiudizi e continuano a comportarsi nei soliti vecchi modi. Se continueranno a seguire la vecchia linea, con il vecchio concetto di single player, potrebbero rischiare un tracollo. Spero che si tratti di gente saggia e intelligente. Spero sia così, io ci credo, ed è per questo che siamo stati così felici di annunciare l’acquisizione degli studio Day 1 per avventurarci nel mondo delle console. […] Oggi come oggi il free-to-play è ovunque. Sta crescendo, e tutti lo sanno. È ancora un oceano blu, è ancora il selvaggio west.»

Ricordiamo che Kisly ha fondato Wargaming.net oltre 15 anni fa, ma solo in tempi relativamente recenti ha trasformato la sua azienda da produttrice di giochi single-player a giochi online free-to-play, ottenendo risultati di vendita straordinari. World of Tanks conta quasi 50 milioni di utenti, e Wargaming è ormai un colosso con 1400 dipendenti e 12 sedi sparse in tutto il mondo. Secondo le sue stime, nel 2015 il mercato del free-to-play varrà quasi 10 miliardi di dollari nei soli Stati Uniti.

Chi volesse può guardarsi l’intero intervento di Kisly a questo indirizzo. Non dimenticatevi anche la nostra recensione di World of Tanks.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti