PlayStation Network offline: anche l'hacker GeoHot dice la sua

Se frequentate spesso le pagine di Gamesblog sarete sicuramente al corrente delle ultime vicende che hanno vista coinvolta Sony da un lato, e alcuni hacker dall’altro: proprio uno dei protagonisti delle cronache recenti, GeoHot, ha voluto dire la sua sulla vicenda del PlayStation Network, messo offline proprio in seguito a un attacco proveniente da alcuni hacker. Come saprete, è passata ormai una settimana e Sony prevede di farne passare un’altra prima di riportare tutto online.

Con un post sul proprio blog, l’hacker George Hotz si è detto prima di tutto completamente estraneo all’ultimo attacco, pronunciandosi anzi contro chi ha causato il problema:

“Eseguire codice homebrew ed esplorare la sicurezza dei propri dispositivi è cool, entrare nei server di qualcun altro rubando i dati degli utenti non è cool. Mettete la comunità di hacker in cattiva luce, anche se l’attacco è verso degli imbecilli come Sony”

Nel lungo post GeoHot va poi avanti, spiegando quelle che erano le sue intenzioni prima che la causa legale ne bloccasse gli sforzi:

“Una delle cose alle quali stavo pensando a gennaio era un’alternativa al PSN, un posto per le console con jailbreak per scaricare giochi homebrew senza rovinare l’esperienza di nessuno. Sfortunatamente gli eventi mi hanno allontanato da questo percorso, ma ai videogiocatori voglio dire che se avessi avuto successo adesso avreste avuto un posto per giocare online con la vostra PS3. Sono uno dei buoni. Ho giocato su PC: odiavo i cheater e li odio ancora ora”

Non manca la stoccata a Sony, colpevole secondo GeoHot di arroganza:

“Non diamo la colpa agli ingegneri Sony per questo, allo stesso modo in cui non l’ho data a chi ha progettato il rootkit BMG. Le colpe le hanno i dirigenti che hanno dichiarato guerra agli hacker, ridendo all’idea che le persone potessero penetrare nella fortezza che una volta era Sony, lamentandosi incessantemente della pirateria e assumendo avvocati quando avrebbero dovuto assumere buoni esperti in sicurezza. Alienare la comunità di hacker non è una buona idea. Sony deve accettare di non avere più il controllo su PS3 quando la vende. Notate che solo il PSN ha perso i dati personali, non Xbox Live quando Xbox 360 è stata violata, non iTunes quando è arrivato il jailbreak per iPhone, e nemmeno Gmail quando Android è stato bucato. Questo perché le altre società non sono pazze.”

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