Sony Ericsson Xperia Play: resoconto della presentazione italiana a Milano


E’ un pomeriggio uggioso quello che si staglia sulla seppur suggestiva vista di Milano, dall’alto del trentunesimo piano del rinomato Grattacielo Pirelli. E’ in questa cornice che si svolge la bella presentazione del nuovo Xperia Play di Sony Ericsson, dispositivo su cui noi di Gamesblog non potevamo certo glissare. Il motivo è presto detto: questo smartphone punta a fare breccia anzitutto per la sua vocazione apertamente rivolta al gaming.

Noi eravamo lì, in attesa di capire qualcosa in più riguardo la proposta che ci verrà data in pasto a breve, pronti a tuffarci nella madre di tutte le prove, ossia quella su strada. Come sempre in questi casi, la tempistica e le condizioni non rendono agevole qualsivoglia approfondimento degno di tale nome – posto che, in certi contesti, anche dei tempi un po’ più dilatati non offrirebbero chissà quale materiale per una disamina realmente oggettiva.

Tuttavia, quel che abbiamo avuto modo di vedere ci ha mostrato quanto serve per approntare un breve resoconto a livello vagamente prestazionale. E’ chiaro che, per ovvi motivi, da questa parte si sia preferito soffermarsi sull’aspetto ludico di questo nuovo prodotto, che pur costituendo la componente di maggior rilievo, non è certo l’unica. Qualora intendiate approfondire meglio altri aspetti, quindi, vi rimandiamo all’anteprima parallela dei nostri cugini di Mobileblog.

Ciò che balza immediatamente agli occhi, non appena si ha modo d’impugnare il nuovissimo Xperia Play, è la sua “praticità”. Forti di un retaggio che sicuramente incide al fine di questa nostra considerazione, la familiarità del pad integrato simil-PlayStation rende tutto molto più semplice. Non è un caso se ciò su cui si è fatto maggiormente leva è stato mettere in risalto la certificazione PlayStation – di fatto, il primo dispositivo “non-PlayStation” a poterne vantare.

Il D-pad, i due analogici, i classici quattro tasti (cerchio, triangolo, x e quadrato), select, start e i due dorsali, rappresentano decisamente un punto a favore per questo nuovo arrivato. Associato a quello che ci è sembrato un ottimo compromesso a livello di peso, quella che ci siamo trovati davanti è apparsa anche un’ottima soluzione per giocare parecchi titoli.

Noi, a dire il vero, ne abbiamo potuti provare giusto tre, ma di questo ne parleremo a breve. Prima intendiamo concludere questa fase della nostra trattazione, in virtù della quale ci sembra di poter dare un giudizio positivo in merito all’aspetto puramente “pratico” dell’Xperia Play. Ripetiamo, a fare la differenza è l’importantissima eredità di un pad che oramai ha fatto storia, e sulla cui maneggevolezza riteniamo ci sia poco da discutere. Non è un caso, probabilmente, se ai vertici della compagnia l’intenzione sia quella di coprire tutti i generi possibili, già ben presenti nelle immediate uscite.

Si contano, infatti, titoli come Assassin’s Creed, Dead Space, Guitar Hero, Need for Speed, The Sims, Dungeon Defenders ed altri ancora – tra cui pure qualche sparatutto in soggettiva. Interessante anche la lista dei partner sviluppatori, che passa dalla ben navigata Gameloft (compagnia specializzata nel settore mobile-gaming) a compagini ben più “imponenti” come EA, Namco e Ubisoft. Insomma, da questo punto di vista ce n’è per tutti i gusti. In tal senso non è assolutamente secondaria l’integrazione di Android, su cui Sony Ericsson sta puntando così tanto da affermare di voler trasformare l’Xperia Play nella piattaforma privilegiata in tal senso. Per chiudere, non mancheranno, ovviamente, realtà afferenti al social-gaming, settore oramai non più in espansione, bensì ampiamente consolidato.

Ma se fino ad ora ci siamo detti piuttosto soddisfatti, è il caso che adesso si tenti di ridimensionare nella misura opportuna le nostre impressioni. Non perché “costretti” o, semplicemente, indotti da pregiudizio, ma perché non tutto ci ha convinto, sinceramente. Per esempio, dalla nostra prova dei tre titoli a nostra disposizione, è emersa una pochezza in termini di contenuti che non ci sembra corretto tacere. Chi si aspettasse una nuova PSP, per intenderci, potrebbe non trovare un pieno riscontro con quanto ha da offrire lo smartphone in questione.

Pur non mancando di una notevole definizione (l’HD sarà un vero e proprio must), graficamente i giochi ci sono sembrati davvero “poveri”. Questo vale soprattutto per FIFA 10 (sì 10, avete letto bene!), la cui resa, soprattuto in termini di gameplay, ma anche a livello meramente grafico, dà l’impressione di essere leggermente inferiore persino al primo FIFA apparso sulla già citata PSP. Ci sembra di poter affermare, quindi, che non per forza la precedente dicitura “PlayStation Phone” corrisponda necessariamente alla descrizione di una PSP che funziona anche da telefonino. Al di là della superficialità di una simile sentenza, non ci pare che i produttori l’abbiamo esplicitamente spacciato per tale.

Ma poiché sappiamo che ognuno avrà già maturato, a torto o a ragione, una propria idea, non intendiamo andare oltre cercando di convincervi di una cosa anziché di un’altra. Perché, nonostante un titolo come Bruce Lee (un picchiaduro) appaia decisamente superiore quanto a prestazioni grafiche rispetto a FIFA o ad Asphalt 6 (comunque superiore, da questo punto di vista, rispetto al titolo calcistico), rimane il dubbio in merito a ciò che potrà essere proposto su Xperia Play. Ed il dubbio, ci spiace, è un beneficio che va assolutamente concesso, visto e considerato che stiamo parlando di un device che, dati alla mano, potrebbe fare una gran figura, ma su cui noi, da videogiocatori, preferiamo dirci cauti – anche perché il prezzo dovrebbe aggirarsi attorno ai 600 euro, il che non è affatto da sottovalutare.

E sia chiaro, non paventiamo tutto ciò a fronte di un nostro stupido, quanto inesistente, pregiudizio sulle console portatili (che, peraltro, il sottoscritto adora e su cui ripongo tante speranze). Sottoscriviamo quanto espresso proprio ascrivendolo al mondo nel mondo che è il “videogiocare su console portatili“. Su iPhone/iPod Touch/iPad si sono consolidate tante realtà piuttosto interessanti, ed è giusto sottolineare come l’Xperia Play – oltre a poter contare anch’esso su di uno schermo touch – vanti un vero e proprio pad, tra l’altro molto funzionale.

Nonostante ciò, quello che vediamo è ancora una netta separazione tra l’offerta mobile su telefonino e quella su console portatili tout court. A parer nostro, è del tutto errato equiparare l’ampia gamma di titoli di cui, ad oggi, possono godere DS e PSP, con ciò che troviamo su iPhone o chi per lui. Certo, non intendiamo ancorarci a nessun dogma, il che significa che siamo qui in attesa dello svolgersi degli eventi, che desideriamo analizzare al meglio delle nostre possibilità. Preferiamo definirci come dei bimbi (quindi curiosi per eccellenza) intenti ad osservare dallo spioncino della porta. Non c’interessano i giudizi, bensì prendere atto di come questo mezzo sta via via mutando sempre più velocemente ed inesorabilmente.

E non ci sembra di vaneggiare asserendo che l’Xperia Play dovrà anch’esso confrontarsi con una realtà ed un settore che deve ancora maturare, ma che allo stesso tempo si trova in una fase cruciale di questo suo inevitabile processo. Forse, quindi, ci vorrà un po’ per capire se la strada intrapresa da Sony Ericsson sarà quella giusta. Per ora, il fatto che quello del mobile-gaming e quello degli smartphone rappresentino due mercati in rapida ascesa, dà ragione a chi si sta cimentando in questa ardua sfida.

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