Ray Muzyka e Feargus Urquhart parlano del futuro degli RPG

Dal palco del DICE 2013 i guru dell'industria videoludica Ray Muzika e Feargus Urquhart parlano del futuro degli RPG-
Dal palco del DICE 2013 i guru dell'industria videoludica Ray Muzika e Feargus Urquhart parlano del futuro degli RPG-


Durante il DICE 2013 due guru dell’industria videoludica come Feargus Urquhart di Obsidian software e Ray Muzyka, co-fondatore di BioWare, hanno tenuto un discorso sul futuro dei giochi di ruolo, esprimendo le loro opinioni su come il genere – fra i più longevi di sempre – dovrà adattarsi per continuare ad essere predominante anche in futuro.

Uno dei punti focali sembra essere mantenere integra l’identità dei grandi capolavori single-player pur riuscendo a integrare elementi multiplayer di varia natura. La strada giusta sembra essere quella già tracciata dalle grandissime intuizioni viste in Dark Souls, con il suo geniale multiplayer asincrono, e in Dragon’s Dogma, con le “pedine” utilizzabili da altri giocatori. Dopo la pausa vi riportiamo alcuni passaggi dell’intervento.

Ray Muzika spiega:

«Nel futuro possiamo immaginarci modalità multiplayer online per far integrare i grandi giochi single-player con il multiplayer. Una potrebbe essere il ghosting o poter giocare in modo asincrono con i personaggi dei propri amici. […] Un’altra caratteristica fondamentale potrebbero essere le mod degli utenti. Basta guardare il successo di Minecraft. Noi avevamo pubblicato gli strumenti per creare modifiche già su Neverwinter Nights»

Feargus Urquhart è sostanzialmente d’accordo con questa linea di pensiero :

«Perché non dovrebbe essere possibile condividere il proprio mondo di gioco con gli amici? Se mentre guardi la mappa del mondo di gioco e ci sono diversi modi per affrontare una quest, perché non si dovrebbe avere la possibilità di vedere come i propri amici hanno affrontato la missione? O gli utenti degli Stati Uniti, o gli utenti europei… O anche per i personaggi: sarebbe bello poter vedere i personaggi dei propri amici direttamente da dentro il gioco, analizzare il loro equipaggiamento e ricevere informazioni su come l’hanno ottenuto. […] Questo sarebbe “social multiplayer” invece che multiplayer “in game”, ma comunque sempre multiplayer.»

Che ne pensate? Di certo elementi multiplayer “sociali” e non prevaricanti potrebbero senza dubbio donare ulteriore linfa vitale a certi giochi. Anzi, come abbiamo già spiegato in apertura, già lo fanno con alcuni titoli.

via | Vg247

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti