Darksiders III: Nordic Games si dice possibilista

I nuovi proprietari della saga di Darksiders aprono allo sviluppo di un terzo capitolo
I nuovi proprietari della saga di Darksiders aprono allo sviluppo di un terzo capitolo


Con la recente acquisizione multipla per 4,8 milioni di dollari delle proprietà intellettuali di Red Faction, di Darksiders, di MX vs. ATV e di decine di altri beni virtuali posti all’asta in conseguenza del fallimento di THQ, la (fino ad ora) misconosciuta casa di produzione e distribuzione austriaca di Nordic Games è ufficialmente entrata nel novero delle società più influenti del panorama videoludico internazionale.

Perfettamente consapevole del suo nuovo ruolo all’interno dell’industria dell’intrattenimento digitale, il fondatore e amministratore delegato della compagnia, Lars Wingefors, ha concesso una lunga intervista ai curatori di Eurogamer.net per illustrare le mosse che l’azienda deciderà di compiere d’ora in avanti per preservare e, se possibile, per “appesantire” il valore delle proprietà intellettuali appena assorbite:

“La nostra non è una casa di sviluppo. Non dobbiamo necessariamente realizzare sequel di IP acquisite. Per andare in quella direzione non possiamo fare altro che affidarci a dei team di sviluppo dalla comprovata esperienza. Per quanto riguarda l’IP di Darksiders, nelle ultime ore siamo stati avvicinati da persone che sembrano conoscere molto bene questa serie, ma allo stato attuale non sappiamo se questo interessamento porterà o meno allo sviluppo di Darksiders III. In questo momento possiamo solo confermare il fatto che ci muoveremo in ogni direzione e valuteremo tutte le soluzioni che le altre software house ci proporranno per sviluppare seguiti di IP in nostro possesso.”

Dietro alla misteriosa figura suggerita da Wingefors e legata a chi si è attivato in queste ore per far presente ai Nordic Games di “saperla lunga” sulla serie di Darksiders e, quindi, di potersi occupare attivamente del terzo capitolo della saga action/adventure di Morte e Guerra, potrebbe celarsi il team di sviluppo di Vigil Games passato in blocco a Crytek nelle settimane immediatamente successive alla bancarotta di THQ.

Darksiders II: galleria immagini

Darksiders 2: galleria immagini
Darksiders 2: galleria immagini
Darksiders 2: galleria immagini

Per questo, nella seconda parte delle dichiarazioni rese ad Eurogamer.net, il boss del nuovo colosso videoludico austriaco non ha potuto dribblare l’argomento e, di conseguenza, si è lasciato andare ad una serie di riflessioni decisamente interessanti:

“Senza dire che siamo in contatto con Crytek USA, in quest’occasione posso comunque confermare il fatto che mi piacerebbe davvero tanto lavorare con loro se riuscissimo a trovare le giuste condizioni. Se possono dimostrarci di riuscire a realizzare un titolo come Darksiders III, perchè non dovremmo interpellarli? Avendo lavorato ai capitoli precedenti sono le persone più adatte per occuparsi del sequel, ma dicendo questo voglio anche far capire agli altri team di sviluppo che se vogliono lavorare a questo titolo, anche per loro la nostra porta sarà sempre aperta.

Ho un grande rispetto per gli ex Vigil Games, hanno fatto degli ottimi videogiochi ma sono sicuro che la loro agenda sia già piena di impegni. Fare questo tipo di giochi richiede tempo. E poi, avrò anche speso tutti questi soldi per comprare questa serie ma di certo non dispongo di 100 milioni di dollari; la nostra è un’azienda molto solida dal punto di vista finanziario, ma per questo tipo di progetti non disponiamo del denaro che ha speso THQ per realizzare Darksiders II.

Dobbiamo trovare soluzioni creative se vogliamo fare un gioco di quelle dimensioni. Prima di lanciarci in discorsi di natura economica, però, la cosa più importante è quella di trovare il giusto team e le condizioni migliori per iniziare un simile progetto. Non c’è mercato per i videogiochi ‘da 60’ su Metacritic. Abbiamo bisogno di un titolo che superi una media voto complessiva dell’80 o del 90 [su 100] se vogliamo rendere commercialmente fattibile la cosa.”

In chiusura del suo intervento fiume, il buon Wingefors riesce persino a tirare in ballo Sony e Microsoft: a loro e alla loro dirigenza, infatti, l’astuto boss di Nordic Games guarda in previsione della guerra a suon di esclusive che si scatenerà al lancio della prossima generazione di console PlayStation e Xbox, con tutte le conseguenze in termini di proposte multimilionarie di acquisizione dell’IP di Darksiders che potete facilmente immaginare.

Crytek USA ribadisce la volontà di comprare la saga di Darksiders

2 aprile 2013 – A cura di David
Crytek USA ha ribadito la sua intenzione di partecipare all’asta per acquisire i diritti esclusivi sulla proprietà intellettuale Darksiders, in vendita dopo il fallimento dell’ex publisher THQ. Questa mossa non appresenta solo un investimento finanziario, ma ha alla sua base anche un certo valore affettivo: molti membri dei Crytek USA provengono infatti dai Vigil Games, studio di sviluppo ormai defunto che ha creato la saga Darksiders. Via avevamo già segnalato che il CEO di Crytek USA, David Adams, ha scritto su Twitter:

«Proveremo a fare un’offerta sull’IP di Darksiders. Abbiamo messo 7 anni di anima e cuore in quel franchise, e credo che il suo posto sia qui a casa, con i suoi creatori»

Ora anche Ryan Stefanelli, co-fondatore di Vigil Games e ora in forze a Crytek USA, conferma con decisione questa volontà:

«Quando l’IP di Darksiders andrà all’asta, Crytek farà la sua offerta. Non ho molto altro da dire, poiché tutto il resto dipende da burocrazie, corti e questioni legali, ma siamo veramente emozionati per questa prospettiva»

L’asta per i rimanenti IP di THQ è già cominciata. La corte statunitense ha stabilito che il termine ultimo per fare le offerte sarà il 15 aprile. Di certo non ci dispiacerebbe vedere una saga importante come Darksiders tornare nelle mani dei suoi creatori, soprattutto dopo il buonissimo Darksiders 2.

via | Games Industry

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