THQ: "L'industria dei videogiochi non sente alcun bisogno di nuove console HD"


A cosa potrà mai servire una nuova generazione di console casalinghe ad alta definizione se quelle attuali riescono ancora a reggere sul mercato e ad offrire un hardware abbastanza potente da permettere a qualsiasi sviluppatore di esaudire ogni suo capriccio videoludico? È questo, in estrema sintesi, il pensiero espresso ai colleghi di IGN dal presidente ed amministratore delegato di THQ, Brian Farrell, sull’opportunità o meno di rimodulare l’intera industria videoludica in funzione di una nuova ondata di console ad alta definizione:

“Penso che la strada intrapresa in quest’ultimo periodo da Microsoft e Sony sia quella giusta sia dal punto di vista strategico che prettamente commerciale: con Move e Kinect si riuscirà ad ampliare il bacino utenti senza chiedere obbligatoriamente ai giocatori vecchi e nuovi di cambiare console. Naturalmente sarà il mercato a decidere quale delle due soluzioni sarà quella che riuscirà ad attrarre il maggior numero di clienti, ma dal mio punto di vista è magnifico il fatto che ci siano due produttori di console a scontrarsi pacificamente sullo stesso mercato con due soluzioni diametralmente opposte.

C’è ancora chi pensa che sarebbe utile svecchiare il parco console con nuovo hardware, ma io mi chiedo: è questa la soluzione migliore? Graficamente il salto qualitativo sarebbe minimo, e comunque già adesso i titoli sono maledettamente belli da vedere sia su X360 che su PS3. Queste console poi offrirebbero un audio migliore? Assolutamente no. Oppure un gameplay inedito? Molto improbabile, specie adesso che gli sviluppatori hanno compiuto il salto ed hanno deciso di curare maniacalmente i loro titoli futuri sia sotto l’aspetto della giocabilità che in quello della profondità della trama. Penso sia questa la direzione giusta: i tempi della ricerca spasmodica di nuova tecnologia e grafica sono finiti.”

Il ragionamento di Farrell, oggettivamente, non fa una piega: contando però gli innumerevoli colpi di scena offertici dall’industria videoludica e dai suoi attori negli anni passati, ci riserviamo il diritto di pensare che in un prossimo futuro qualcuno tra Sony, Microsoft, Nintendo e persino Apple non potrà che stravolgere nuovamente la situazione (vedasi ad esempio le preoccupazioni della grande N sulle mire espansionistiche di Apple o le indiscrezioni sulla nuova PSP2).

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