The Third Birthday, Tactics Ogre e Dissidia Final Fantasy 012: Gamesblog li ha provati per voi

Stagione ricca quella che ci accingiamo a vivere su PSP, con una Square Enix impegnata su più fronti con ben tre titoli che arricchiranno la softeca della piccola console di Sony durante la primavera che è oramai alle porte.

Chiaramente ci riferiamo a due brand storici nell’ambito di questo settore, dai quali la compagnia giapponese ha tratto ben tre nuovi titoli, tutti piuttosto attesi e su cui svariate tipologie di appassionati nutrono diverse speranze.

D’altro canto, come rimanere totalmente indifferenti a titoli come Parasite Eve: The Third Birthday, Dissidia Final Fantasy: Duodecim 012 e Tactics Ogre? Quello di seguito proposto altro non è che un breve resoconto, tutt’altro che approfondito e senza dubbio poco esaustivo, della prova a cui abbiamo avuto il piacere di sottoporre il titoli sopra menzionati.

The Third Birthday, Tactics Ogre e Dissidia Final Fantasy Duodecim
The Third Birthday, Tactics Ogre e Dissidia Final Fantasy Duodecim
The Third Birthday, Tactics Ogre e Dissidia Final Fantasy Duodecim
The Third Birthday, Tactics Ogre e Dissidia Final Fantasy Duodecim

Partiamo con The Third Birthday, ossia quello che più ci ha colpito tra i tre. E i motivi sono molteplici. Tanto per cominciare, inutile negarlo, il fascino di un brand di cui si è persa pressoché ogni traccia da circa dodici anni. In secondo luogo, la curiosità – anch’essa difficile da dissimulare – circa un terzo episodio riguardo cui molti hanno già preventivamente storto il naso.

Senza voler giustificare nessuno, ci pare corretto riconoscere delle attenuanti a tutti coloro che avrebbero preferito qualcosa di “diverso” rispetto a ciò che in realtà è The Third Birthday, e, soprattutto, su di un’altra console.

Gli stessi sviluppatori, nonostante una partenza in Giappone tutt’altro che scoraggiante, hanno manifestato la loro amarezza per non avere sviluppato il gioco su PS3 anziché su PSP. A dispetto di tutto ciò, però, noi intendiamo dirci soddisfatti, alla luce di una mezz’oretta davvero intensa di gioco, in cui abbiamo avuto modo di cogliere parecchi aspetti interessanti.

Anzitutto, la linea intrapresa in relazione a questo nuovo capitolo non segue in toto quanto visto in quei due primi, riusciti episodi che hanno reso celebre la serie. Tanto per cominciare, com’è ampiamente risaputo, una telecamera decisamente meno ispirata. Piaccia o meno, il coinvolgimento indotto da quelle particolari inquadrature risulta, ahinoi, adesso inarrivabile alla luce di una soluzione che prevede la classica visuale in terza persona.

Questa macrodiversità, però, non per forza va letta in chiave negativa. Diverso non significa per forza di cose, peggiore. Per esempio, una delle prime cose a generare una certa perplessità è senza dubbio l’assenza del doppio analogico. Se, però, nelle prime battute si avverte una certa scomodità, bastano poche sequenze per trovarsi a proprio agio.

L’idea di doverci impossessare di un corpo altrui attraverso un particolare macchinario, l’Overdrive, dà adito a tutta una serie di soluzioni, in termini di gameplay, davvero interessanti. Questo particolare sistema ci darà infatti l’opportunità di svolgere le nostre battaglie con un pizzico di “strategia” in più – dove le virgolette risultano d’obbligo in base alle singole situazioni.

Insomma, dal nostro piccolo test è emerso un titolo davvero promettente, divertente da giocare, nonché a tratti evocativo quanto a scenario. Certo, in sede di gioco sulla versione finale andranno appurati molti aspetti rimasti ancora parzialmente nell’ombra. Tanto per cominciare quello relativo all’atmosfera, su cui determinate scelte sembrano avere inciso non poco. In altre parole, pur dovendo attualmente riconoscere un indubbio valore a questo lavoro, ci è parso che qualcosa dell’appeal classico e fortunato della serie si sia logorato col tempo. Speriamo di essere smentiti in sede di sessioni intense di gioco.

Archiviata questa nostra sommaria trattazione su The Third Birthday, passiamo a due titoli che quanto a genere risultano diametralmente opposti: Dissidia Final Fantasy Duodecim 012 e Tactics Ogre.

Il primo, seguito di un Dissidia Final Fantasy che può essere considerato un esperimento abbastanza riuscito, tenta di rendere giustizia a quanto ereditato. Purtroppo, come avremo modo di far notare a breve anche in relazione a Tactics Ogre, la nostra prova si è limitata a pochi minuti.

Ciò significa che per il momento preferiamo optare per la via della prudenza, basandoci sulle buone, care, vecchie sensazioni. Qualche scontro nei panni della bella Lightning, infatti, ci induce a ben sperare in merito al Duodecim. Questo picchiaduro sui generis sembra aver mantenuto intatto quel feeling che rese il suo predecessore così accattivante.

Passando celermente sulla sponda Tactics Ogre, il nostro compito risulta decisamente più agevole. Il motivo risiede sostanzialmente nell’impossibilità di approcciare qualsivoglia tipo di analisi su di un gioco di ruolo tattico qual è il titolo in questione. E’ altresì vero che questo “nuovo” capitolo deve necessariamente fare i conti con un retaggio che sembra riproporsi in maniera piuttosto netta e lapalissiana.

Tactics Ogre, di fatto, affascina nella stessa misura in cui sono riusciti tutti i vari “Tactics”. Un Regno da salvare, alcuni giovani eroi a cavallo di un ideale ed un sistema di gioco che definire rodato è un eufemismo. Senza contare che, stando anche ad un sentire piuttosto condiviso, questo genere si presta meglio di tanti altri su di una console così controversa come PSP.

Insomma, ci piacerebbe poter aggiungere altra carne sul fuoco, ma non avremmo certamente reso un buon servizio a voi, nonché agli stessi giochi sottoposti a “verifica”, se ci fossimo inoltrati in ulteriori dissertazioni basate su poco o nulla. Quel che possiamo certamente consigliare è di tenerli d’occhio tutti e tre, le cui uscite promettono una primavera calda per gli amanti del videoludo – o di parte di essi, s’intende.

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