Rolling Stone elogia Guitar Hero e Rock Band



Videoludica ci riporta un articolo apparso sulla celebre rivista musicale Rolling Stone che tesse le lodi del nuovo fenomeno dei giochi musicali targato Harmonix, avviato con la serie Guitar Hero e poi evoluto in Rock Band.

Qui su Gamesblog abbiamo sempre dato ampio spazio a questo nuovo filone di titoli musicali, e sia l’incredibile successo commerciale che l’apprezzamento unanime di stampa specializzata e non sembra confermare la nostra “intuizione”.
A voi uno stralcio del’articolo, consultabile in forma più estesa su Videoludica e nella sua interezza su Rolling Stone.

«In effetti, Guitar Hero non è un mero passatempo digitale per rockstar in pantofole. È una scossa al sistema un pò ammuffito del rock and roll. È un fenomeno planetario, se ci passate il clichè da omini del marketing. Guitar Hero e il suo seguito, sorprendentemente intitolato Guitar Hero II hanno fatturato oltre trecentosessanta milioni di dollari in poco meno di due anni. Nessun album musicale introdotto sul mercato dal 2005 a oggi può vantare simili numeri.

Mentre qualche politico in cerca di voti demonizzava quel due percento di videogame dai contenuti iper-violenti che si rivolgono a un pubblico adulto, milioni di giocatori usavano il divertimento elettronico come piattaforma di lancio nel mondo della musica. Altro che “simulatori di omicidi”! Se i videogiochi sono effettivamente una nuova filosofia pedagogica, Guitar Hero è il miglior maestro in circolazione.

[…]

Che Guitar Hero sia un fenomeno pop culturale prima ancora che ludico lo attesta il fatto che l’anno scorso MTV abbia rilevato Harmonix per qualcosa come centosettantacinque milioni di dollari. Analogamente, Activision ha investito novantanove punto nove milioni di dollari per acquistare Red Octane, l’azienda che ha registrato il marchio Guitar Hero e che produce in esclusiva le chitarre necessarie per giocare. Dato che MTV e Activision non hanno voluto (o potuto) collaborare, non deve stupire che la serie si sia letteralmente sdoppiata.

Laddove i primi due episodi di Guitar Hero usavano per lo più versioni cover di celebri brani, Rock Band e Guitar Hero III includono dozzine di brani originali di superstar come Nirvana e Gun’s Roses. “All’inizio le case discografiche remavano contro – confessa Alex Rigopulus, co-fondatore di Harmonix – era problematico anche solo chiedere un appuntamento, figuriamoci ottenere i diritti di alcuni brani”. Ma la situazione è drasticamente cambiata. Ora sono le etichette a mettersi in la fila per convincere i programmatori ad inserire nel gioco questo gruppo piuttosto che quel cantante. Com’è facilmente intuibile, l'”effetto Guitar Hero” sulle vendite di album si è fatto sentire. In un momento di stagnazione – per non dire crisi – i videogiochi hanno dato un aiuto insperato all’industria musicale.

“I music game non solo fanno da catalizzatori, rilanciando band lontane dalle classiche, ma per molti utenti rappresentano il veicolo privilegiato per avvicinarsi al rock,” afferma Mark Pinkus, vicepresidente della storica label Rhino Records. “I miei figli imparano canzoni nuove ogni giorno e mi chiedono informazioni su gruppi storici del passato. Prima di Guitar Hero, non avevano mostrato grande interesse per la musica”.

Rock Band offrirà ai fans la possibilità di scaricare interi album, tra cui Who’s Next nonchè diciotto brani dei Grateful Dead. Chi ha detto che i videogame hanno ucciso il rock and roll? (Brian Hiatt, Rolling Stone)»

[via Videoludica]

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