Remedy: "Alan Wake è troppo vuoto per essere un open-world"

Saku Lehtinen di Remedy ritiene che Alan Wake non possa funzionare se non con una struttura lineare. Il motivo è perché è stato pensato in questo modo
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Saku Lehtinen di Remedy ritiene che Alan Wake non possa funzionare se non con una struttura lineare. Il motivo è perché è stato pensato in questo modo


In uno slancio di apprezzabile onestà, Remedy ha motivato in maniera piuttosto ponderata la scelta di non rendere Alan Wake un open-world, ossia un gioco letteralmente “a mondo aperto”. Ne ha parlato l’art director Saku Lehtinen, il quale ha si è detto assolutamente a favore “di titoli in cui si avverte il peso dell’ambientazione, dove viene evidenziato quel senso di mondo che prosegue” (via Videogamer). Tuttavia, ecco cosa ci dice:

Invece di un accurato lavoro teso a costruire un mondo creato pressoché da zero e tentare di renderlo un open-world, abbiamo optato per l’alta via. Quindi troviamo dei posti interessanti che ci ispirino – dei buoni punti di partenza – e poi plasmiamo il tutto verso questa direzione. Se troviamo cose positive e che si sembrano giuste, le lasciamo lì dove sono. E restringiamo tutto finché non ci sembri essere abbastanza.

Insomma, in sostanza, Lehtinen conferma quanto si può facilmente dedurre dalle stesse sessioni di gioco ad Alan Wake. Si tratta di un titolo concepito per essere lineare, senza alcuna differente velleità. Il titolo in questione è stato pensato in questo modo, il che, a quanto pare, scoraggia un cambio di rotta. Stravolgere tale natura sarebbe addirittura improponibile, dunque.

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