Anche per Namco Bandai è tempo di licenziamenti


Ci piacerebbe riportare solo il lato chiaro e splendente di questo settore, ma ci pare ancora più utile dare ai nostri lettori l’opportunità di percepire nella maniera più veritiera possibile la situazione in cui versa. Dopo le “teste tagliate” in Ignition (mossa che ha anche comportato la cancellazione di WarDevil, o viceversa, chi lo sa…), tocca alla sezione statunitense di Namco Bandai fare i conti con questo nefasto epilogo.

Sono 90, infatti, i dipendenti licenziati negli States da parte della compagnia nipponica. D’ora in avanti, gran parte dello sviluppo che era dislocato a San Jose, California, tornerà a casa, in suolo giapponese. Principio di questa drastica quanto oramai usuale misura risiede nella fusione tra la divisione online e quella mobile. Esatto, i più perspicaci avranno già capito. D’altra parte, proprio a Luglio risale la partnership annunciata con una compagnia che sviluppa titoli per cellulari, ossia la giapponese DeNA.

Il vice-capoccia della sezione Marketing, Carlson Choi, è stato decisamente esplicito in tal senso: vogliono occuparsi di contenuti digitali perché è verso questa direzione che si sta muovendo l’intera industria. Insomma, ancora una volta delle comprensibili, seppur non condivise, scelte di carattere economico. Ci piacerebbe essere meno banali (e ce ne scusiamo) ma diciamolo pure… trattasi di un altro triste giorno per il videoludo.

via | Scrawlfx

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