Uomo fugge di prigione come Solid Snake: da dentro una scatola di cartone!


È una cosa assolutamente impossibile, direbbe qualcuno. Era solo questione di tempo, direbbero altri. Fatto sta che un detenuto, forse aiutato da un amore smisurato per la serie di Metal Gear Solid, è riuscito ad evadere dal carcere infilandosi dentro una scatola di cartone che poi è stata regolarmente spedita tramite posta fuori dalle mura dell’istituto penitenziario.

A dare la sconcertante notizia è l’autorevole BBC, che attraverso le pagine del suo sito ci informa che (l’ormai ex) detenuto di 43 anni, di nazionalità turca, è riuscito ad evadere dal carcere tedesco in cui ha “soggiornato” per sette anni (e qui cicciano fuori anche le analogie con i due Fable) proprio grazie a quello scatolotto di cartone con cui Solid Snake si è cimentato durante la sua sfolgorante carriera.

Ma è possibile che le guardie non si siano accorte di nulla? Le guardie carcerarie vere sono chiaramente più argute ed accorte delle guardie di un videogioco, anche se dall’intelligenza artificale sopraffina come quelli della serie di Metal Gear Solid: e allora cosa è andato storto? Continua dopo la pausa.

Scatolone a parte, il piano di fuga è perfettamente in sintonia con la genialità “camaleontica” di Old Snake: anche se i suoi compagni “ancora al fresco” rimangono muti come pesci, le guardie carcerarie riferiscono che pochi secondi prima dell’avvenuta fuga, due complici dell’evaso hanno mestamente provveduto a distrarre le guardie nelle vicinanze, e contemporaneamente un terzo complice ha distratto la guardia notturna per fare in modo che il suo amico potesse “inscatolarsi” tranquillamente.

Certo, in Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriot gli scatoloni sono stati “retrocessi” in efficacia rispetto ai barili o ai cassonetti dell’immondizia. Rimane comunque un’impresa memorabile, che speriamo venga “bissata” dalle forze di polizia teutoniche riacciuffando il “Solid Snake della Bassa Baviera”: certe furbate, è meglio che rimangano nel fatato regno dei videogiochi.

via | BBC

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