Un futuro senza giochi AAA? Parla Lorne Lanning: "Troppe spese pochi guadagni"

Il futuro dei giochi AAA è davvero segnato? Secondo Lorne Lanning, la risposta è indiscutibile
Il futuro dei giochi AAA è davvero segnato? Secondo Lorne Lanning, la risposta è indiscutibile

Si tratta soltanto di un’opinione, ma permette senz’altro di fare alcune riflessioni sui giochi AAA, soprattutto in questo periodo, indiscutibilmente dominato da giochi per smartphone e tablet che, se non portano il nome di Angry Birds, lasciano davvero il tempo che trovano (almeno per il momento, in effetti, sono semplici giochini passatempo e nient’altro, che offrono, per di più un’esperienza di gioco limitata sotto vari aspetti). Il discorso di Lorne Lanning, fondatore di Oddworld Inhabitants, è stato però molto più ampio e riguardava qualsiasi gioco che non fosse di tripla A:

“Ogni sviluppatore di videogiochi che conosco [speriamo ne conosca pochi ndr] che sta ancora creando giochi AAA sta facendo il possibile per trovare un modo di uscirne fuori. […] Sta diventando sempre peggio”.

Parole forti, quelle a GamesIndustry, che certo preoccupano chi non ha alcuna intenzione di abbandonare il mondo dell’hardcore gaming; ma non sono fine qui:

“Il lavoro diventa sempre più costoso e le ricompense inferiori. Ecco perché abbiamo deciso di fermarci per qualche tempo fin quando non saremmo riusciti a pubblicare i nostri giochi in versione digitale, per scoprire se saremmo stati in grado di costruire il nostro business. Sta funzionando e sta finanziando nuovi contenuti”.

Addio giochi AAA?

Noi non condividiamo l’analisi fatta da Lorne Lanning: i giochi di software house indipendenti sono sempre più belli, certo; ma è anche vero che in molti casi sono orribili (e non diciamo certo una novità). Anche i tripla AAA non sempre soddisfano, non c’è dubbio; il punto, però, è che vale sempre il discorso “qualità”, a prescindere dalla tipologia del titolo: se un gioco è bello, e ovviamente ben pubblicizzato, i ricavi possono essere stellari (pensate a GTA V ma non solo).

Vi ricordiamo, per esempio, le parole di una software house senz’altro attenta ai AAA, Square Enix:

“Posso categoricamente smentire l’ipotesi che Square Enix abbandonerà i giochi hardcore AAA su console e PC. Stiamo lavorando duro per migliorare il modo in cui sviluppiamo i nostri giochi e anche come li pubblichiamo”.

Qual è la vostra idea a tal proposito?

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