Catherine: impressioni sulla demo giapponese

Da giovedì 27 Gennaio, attraverso i rispettivi servizi online giapponesi di PlayStation e Xbox, è possibile scaricare la demo di Catherine. Ma cos’è Catherine? Di questo titolo ne abbiamo ampiamente parlato in questa sede, non mancando quasi mai di segnalare notizie e curiosità ad esso relative. Senza tanti panegirici, la migliore presentazione che riusciamo brevemente a fornire è questa: trattasi del primo progetto che vede impegnato il Team Persona su PlayStation 3 e Xbox 360 – un tempo “next-generation”.

Ciò che più di tutto ha catturato la nostra attenzione, sin dai primi dettagli reperiti, è senza dubbio la particolarità del tema proposto. Vincent, protagonista del gioco, comincia ad accusare degli strani incubi dopo un piccante incontro con Catherine, sfociato in una “notte brava” a casa di lui. A questo punto è giusto menzionare due elementi che vanno ad intersecarsi con lo scenario appena proposto. Il primo riguarda il fatto che Vincent ha già una donna, che, manco a farlo apposta, si chiama Katherine. Il secondo, non meno meno importante (anzi!) è che nello stesso periodo avvengono delle strane morti: alcuni uomini vengono ritrovati cadaveri nel proprio letto, sfigurati in volto.

Quale connessione c’è tra l’incubi di Vincent e questi agghiaccianti eventi? E chi è la procace ragazza che il nostro protagonista incontra al bar? Tutte domande le cui risposte emergeranno pian piano con lo svolgersi del gioco, supponiamo. Tra l’altro non ci dispiacerebbe nemmeno avere una seppur vaga idea circa il contenuto di questi incubi. Ed è proprio da questo punto che parte la demo.

Siamo già in piena fase REM, e lo intuiamo non tanto in relazione al fatto che Vincent cammini in mutande, con in mano un cuscino e in mezzo a tante altre pecore. No, ciò che ci fa certamente storcere più il naso è il fatto che, stando alle premesse di cui abbiamo accennato in apertura, sia lui ad avere le corna nonostante il tradimento appena consumato. Ma bando alle facili battute, eccoci catapultati in una strana piattaforma. Le origini? Incerte. Le motivazioni? Anche loro, incerte. L’unica cosa che ci resta da fare, dunque, è assecondare i vari consigli che ci vengono forniti per arrivare in cima.

A dispetto dell’evidente barriera linguistica (ideogrammi e solo quelli!), non è affatto difficile raccogliere i vari suggerimenti che appaiono sullo schermo. Sostanzialmente, in questa specifica fase, il gioco si atteggia come una sorta di puzzle-game in cui dobbiamo risolvere alcuni piccolissimi grattacapi per salire di almeno uno scalino. Spingere cubi e collocarli nel posto più appropriato è pressoché l’unica nostra preoccupazione in questo specifico frangente.

Da qui capiamo, grossomodo, com’è strutturato l’onirico mondo in cui Vincent deve letteralmente sopravvivere una volta abbandonatosi alle comode braccia di Morfeo. Non ci resta a questo punto che discutere riguardo cosa succede nel momento in cui il povero malcapitato ha gli occhi ben aperti. Dopo aver risolto la sezione di cui abbiamo appena scritto, ci ritroviamo seduti in un locale a gustarci una pizza con quelli che, presumibilmente, sono degli amici di Vincent.

Purtroppo, non riuscendo a captare anche fosse una sola parola in mezzo alle tante chiacchiere che si scambiano, non possiamo far altro che limitarci a passare alla sequenza successiva. E’ tardi, Vincent è rimasto solo… ma ecco che appare lei, bellissima e ingenua, quasi come fosse una visione. Le sue pronunciate forme, lo si intuisce immediatamente, stordiscono il nostro protagonista. L’idea che ci siamo fatti è che lui, in fondo, sappia chi sia questa emerita sconosciuta, solo che non riesce a realizzarlo.

Da notare che, qualche istante prima dell'”apparizione”, Vincent ha avuto modo di scambiarsi qualche sms con Katherine. Inutile dire, anche in questo caso, che non abbiamo capito nulla, nonostante siamo noi a dover decidere cosa scriverle. Senza avere coscienza alcuna di ciò che le abbiamo inviato, quindi, ecco comparire sullo schermo una strana barra con due angeli alle rispettive estremità. In mezzo una tacca, volta ad indicare una non meglio precisata misurazione. A che servirà? Speriamo di scoprirlo in una futura conversione che disponga di caratteri latini.

Salto diegetico (come dicono quelli che la sanno lunga), ed eccoci a letto con la misteriosa ragazza. Il resto? Beh, il resto lo lasciamo a coloro che vorranno cimentarsi in questa demo. Ciò che possiamo evidenziare, a chiosa di questa poco approfondita trattazione, è che l’ultima fatica del Team Persona ha confermato tutti i dubbi e tutte le aspettative della vigilia. Un gioco atipico, con una trama altrettanto fuori dagli schemi. Schemi che, peraltro, Catherine sembra non fuggire affatto. Le fasi in cui Vincent dorme, per esempio, non hanno nulla di così “innovativo”. Si tratterà di risolvere certi piccoli grattacapi, disponendo nel modo corretto alcune piattaforme, così da poterci arrampicare sino in cima. Il tutto, reso decisamente più impegnativo da un conto alla rovescia che scandisce queste fasi. Man mano, infatti, le zone più in basso scompaiono, costringendoci a trovarci più in alto nel momento in cui ciò accade (e non è così semplice). Diversamente… addio Vincent!

Nello stesso tempo ci sembra di aver capito che le nostre scorribande in stato di veglia dovranno aiutarci a comprendere cosa stia succedendo, evitando di cadere vittima di un crollo psicologico. Sì perché, a nostro parere, Catherine giocherà molto su tale aspetto. La stabilità mentale di Vincent rappresenterà, probabilmente, qualcosa di cui avere particolare cura. Solo così, forse, potremmo venire a capo di una vicenda che ha davvero del misterioso. Accettate questa sfida? Noi la accetteremmo di buon grado, se solo Atlus ce ne desse l’opportunità. E sapete che c’è? Dopo l’approdo di Demon’s Souls qui in Europa, a noi ci piace credere che tutto sia possibile!

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