Gears of War 3: RAAM's Shadow - la videorecensione

RAAM's Shadow - la campagna aggiuntiva di Gears of War 3 "videorecensita" per voi da Gamesblog.it
RAAM's Shadow - la campagna aggiuntiva di Gears of War 3 "videorecensita" per voi da Gamesblog.it

Incoraggiati dalla calorosa accoglienza ricevuta dai nostri lettori alla pubblicazione delle prove dei titoli di lancio di Kinect e, più di recente, dei video dimostrativi su Infinity Blade 2 e sulla funzionalità AirPlay di iPad 2, decidiamo quest’oggi di recensire in modo atipico un progetto altrettanto “insolito” come RAAM’s Shadow, approfittando dell’occasione per mostrarvi in anteprima un filmato di 15 minuti con un nostro “commento a caldo”.

Portata a compimento l’esperienza con Marcus Fenix tramite Gears of War 3, con RAAM’s Shadow gli sviluppatori di Epic Games decidono di proiettarci indietro nel tempo per consentirci di indossare gli scomodi panni dei membri della squadra Zeta durante il tumultuoso periodo immediatamente successivo all’E-day, il tristemente celebre Giorno dell’Emersione delle locuste sulla superficie del pianeta Sera.

Oltre al corposo filmato che campeggia ad inizio articolo e che costituisce il cuore centrale della nostra videorecensione odierna, subito dopo la pausa tenteremo di analizzare in maniera sintetica gli aspetti principali di questo progetto, ivi compresi i punti di forza e quelli, altrettanto inevitabili, di debolezza.

Gears of War 3: RAAM’S Shadow – galleria immagini


Gears of War 3: RAAM'S Shadow - galleria immagini
Gears of War 3: RAAM'S Shadow - galleria immagini
Gears of War 3: RAAM'S Shadow - galleria immagini

Sviluppato dallo stesso team che ha dato alla luce la campagna singleplayer di Gears of War 3, RAAM’s Shadow si presenta più come un’espansione a se stante che come un contenuto aggiuntivo propriamente detto: gli eventi descritti sono completamente sganciati dalla trama narrata nella trilogia avente per protagonista quel carro armato ambulante che risponde al nome di Marcus Fenix, e diversi aspetti della struttura di gioco sono novità che rappresentano un unicum nell’intera saga.

Se ad una prima occhiata le variazioni rispetto a GOW 3 sono pressoché impercettibili e immeritevoli di essere menzionate, bastano davvero poche ore di gioco (tante quante ne servono per finire il DLC, purtroppo) per scoprire che molto, in realtà, è stato fatto: l’aspetto che più di ogni altro colpisce la nostra attenzione è quello legato alla conformazione degli ambienti di gioco. In RAAM’s Shadow, proprio come nel primo, glorioso capitolo della serie di Gears of War, la scarsa estensione dell’area “esplorabile” limita i movimenti del nostro alter-ego, costringendolo a ricorrere di sovente ai ripari e agli attacchi corpo a corpo contro gli avversari che, per giunta, sbucano da ogni angolo della mappa dalle “tane di vermi” che si aprono ciclicamente nel terreno.

La straordinaria frenesia del gameplay, specie ai livelli di difficoltà più elevati, è rappresentata plasticamente dalla necessità di tenere sempre alta la concentrazione proprio perchè le locuste possono attaccare da qualsiasi direzione e in qualunque momento: la modalità multiplayer cooperativa a 4 utenti, proprio per questo, risulta essere ben più appagante di quella della campagna principale “liscia”, anche perchè il ventaglio di azioni proposte è davvero molto ampio e spazia dai classici scontri a fuoco alle battaglie con i boss.

Tra tante migliorie e innovazioni, come accennatovi c’è spazio anche per delle innovazioni pure, come per la possibilità più unica che rara di controllare in prima persona il generale RAAM (anch’essa, e non a caso, una vecchia conoscenza di chi s’è cimentato con il primo episodio della saga) e di dare la caccia ai Gears per farli a fettine con bordate di Kryll: qui, però, nonostante gli sforzi profusi dai ragazzi di Epic Games nel cercare di dare corpo a queste fasi di “intervallo interattivo” tra una missione e l’altra della squadra Zeta, il ritmo di gioco scorre in maniera estremamente blanda e la sensazione generale che se ne trae è appunto quella di una “fase accessoria” che mal si sposa con il veloce e rodato gameplay delle restanti missioni.

Gears of War 3: RAAM'S Shadow - galleria immagini

COMMENTO FINALE

La strada intrapresa dagli sviluppatori capitanati da Cliff Bleszinski per dare la luce al progetto di Gears of War 3, con RAAM’s Shadow segue una via traversa che s’incrocia con quella del primo, storico capitolo della saga.

Per la felicità di tutti coloro che seguono Marcus Fenix sin dal 2006, questa atipica campagna con Michael Barrick ha il sapore di una riconciliazione attesa da troppo tempo e che, per questo, non può che risentire dell’influsso negativo di innovazioni mal implementate come le lente sessioni al comando del generale RAAM.

Come abbiamo avuto modo di scrivere nella videorecensione iniziale, inoltre, i 1200 Punti Microsoft richiesti per scaricare questo corposo contenuto aggiuntivo a partire dal 13 dicembre prossimo sono un conto davvero troppo salato, specie se consideriamo che la longevità media dell’espansione, al netto delle sessioni rigiocate in cooperativa online, s’attesa sulle 3-4 ore.

A prescindere dalle sbavature e dalle problematiche di carattere veniale, però, RAAM’s Shadow era e continua ad essere un progetto quantomai ricco che riesce a conciliare i desideri e le richieste di tutti i fans, vecchi e nuovi, della serie di Gears of War.

Gears of War 3: RAAM'S Shadow - galleria immagini

Cosa ci piace
Cosa non ci piace
  • Scontri “vecchio stile”, imprevedibili e frenetici come quelli del primo Gears
  • Graficamente ancora più curato di GOW 3
  • Gameplay vario come non mai
  • Ritmo di gioco blando al comando del generale RAAM
  • 1200 Punti Microsoft per 4 ore di gioco sono davvero troppi

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