Rayman Origins: la recensione

Ubisoft rispolvera la propria mascotte storica con un platform davvero eccezionale. Leggete la nostra recensione per saperne di più!
Ubisoft rispolvera la propria mascotte storica con un platform davvero eccezionale. Leggete la nostra recensione per saperne di più!

Nel corso degli anni la serie di Rayman ha visto lentamente scemare la freschezza e la folle vena creativa che ne avevano caratterizzato i primissimi capitoli. Spesso si tratta di un processo inevitabile ma a volte, nonostante le pressioni di un mercato sempre più in mano ai sequel e ai titoli fotocopia sfornati a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro, accadono i miracoli.

Quando i pianeti si allineano nel modo giusto, case come Ubisoft distolgono momentaneamente la propria attenzione dall’ennesimo Assassin’s Creed o dal nuovo capitolo di “Splinter of Persia” per dare spazio e risorse a persone come Michel Ancel, game designer che nel corso della propria carriera ha sfornato perle come Rayman e Beyond Good & Evil.

Libero di agire seguendo i propri istinti, questa volta Ancel ha scelto di tornare alle origini per realizzare uno dei platform più basilari e meravigliosi degli ultimi anni, che sfida a viso aperto quel campione di incassi chiamato New Super Mario Bros. Wii. Se volete saperne di più continuate a leggere. Non ve ne pentirete!

Ignorando il presente

Rayman Origins, come suggerisce il titolo stesso, è un vero e proprio ritorno alle origini della serie e, più in generale, dei videogiochi stessi, lasciando da parte tutti gli orpelli (spesso superflui) che possono essere trovati praticamente in ogni titolo di nuova generazione. Niente online, niente integrazione con i social network, niente di tutto questo è presente in Origins.

Ubisoft e Ancel offrono al giocatore “semplicemente” una grafica meravigliosa, un level design curato in ogni più piccolo aspetto (cosa sempre più rara, di questi tempi), la totale assenza di bug o glitch da patchare al day one e, soprattutto, un gameplay basilare ma squisitamente coinvolgente.

Nonostante la sua natura piacevolmente retrò, comunque, Rayman Origins è molto attuale, grazie anche a una grafica HD interamente disegnata a mano e caratterizzata da animazioni a dir poco eccellenti. Ma questo è solo l’inizio.

Le immagini della recensione di Rayman Origins

Un vero e proprio cartone animato

Quando parliamo di animazioni eccellenti non abbiamo certo paura di esagerare, visto che la qualità visiva offerta da Rayman Origins potrebbe tranquillamente essere paragonata a quella di alcune produzioni Disney. Ogni movimento, dal più piccolo e insignificante a quello più esagerato e cartoonesco, cattura l’occhio del giocatore coccolandolo con una dolcezza variopinta.

Alle ipnotiche movenze dei protagonisti, inoltre, si vanno ad affiancare le animazioni delle bizzarre creature che popolano le altrettanto improbabili ambientazioni, a loro volta caratterizzate dalla medesima cura maniacale per i particolari. Tra sogghigni allucinati e sballonzolamenti budinosi, in questo gioco c’è abbastanza arte da impressionare anche il più abile degli animatori.

Parlando dei livelli in cui si sviluppa l’azione, è impossibile non soffermarsi sulla geniale creatività che li caratterizza. La miscela spiazzante di elementi totalmente sconnessi tra loro ma inspiegabilmente affascinanti ha dell’incredibile, tanto che vagando fra quei luoghi onirici vestendo i panni della freschissima melanzana Ubisoft, capita più di una volta di lasciarsi distrarre dalle follie sullo sfondo.

Un gioiello di divertimento

La splendida veste grafica, tuttavia, non sarebbe certo bastata a rendere Rayman Origins un gioco da avere ad ogni costo, se la giocabilità non fosse stata all’altezza. Fortunatamente il lavoro certosino dei programmatori di questo gioiello non si è fermato al comparto tecnico.

Il gameplay di Origins è tanto basilare quanto divertente e, mescolando una vasta gamma di elementi classici, riesce a incollare i giocatori allo schermo sia in single player che in compagnia degli amici. L’obiettivo del gioco è la raccolta dei numerosi Electoon sparsi per le ambientazioni, in modo da creare un ponte fra i livelli e proseguire lungo il difficile cammino creato dal team di sviluppo.

Il recupero di queste bizzarre creature non è certo semplice e richiede tutta l’abilità del giocatore per completare la sfida al 100%. Come da tradizione della serie, poi, proseguendo con l’avventura Rayman ottiene abilità sempre nuove indispensabili per affrontare ostacoli specifici dei livelli e, per i maniaci della perfezione, per raggiungere zone precedentemente inaccessibili nelle ambientazioni già completate e rivisitabili in qualsiasi momento.


I tesori più pazzi del mondo

Alle fasi platform tradizionali, quelle che accompagnano il giocatore per gran parte dell’esperienza, si vanno poi ad affiancare le splendide sessioni di Caccia al Tesoro, livelli particolari in cui Rayman e i suoi compagni devono inseguire alcuni scrigni viventi fermamente intenzionati a non lasciarsi prendere tanto facilmente.

Se nelle fasi normali di gioco le numerose abilità che si ottengono nel corso dell’avventura si rivelano essere un accessorio extra utile solo per gestire meglio alcune situazioni o per catturare gli Electoon più difficili da raggiungere, in questi momenti è necessario sfruttare al meglio ogni singolo asso nella manica a disposizione per ottenere il tanto desiderato successo.

In armonia con l’intero pacchetto, queste divertenti sequenze si distinguono per un’allegra colonna sonora a base di frenetici giri di banjo. Tra scivolate millimetriche, corse sui muri e acrobazie degne di Mission Impossible, questi particolarissimi livelli sono a dir poco leggendari.

Cooperativo o competitivo?

In perfetto stile New Super Mario Bros. Wii, anche Rayman Origins può essere giocato assieme a tre amici (rigorosamente offline, dettaglio che per qualcuno potrebbe rappresentare un difetto), in modo da vivere un’esperienza di una follia dissacrante. Quattro giocatori possono muoversi con una libertà quasi assoluta, essendo limitati unicamente dai confini dello schermo.

All’interno della cornice del televisore ogni personaggio può correre da una parte all’altra, saltare e, perché no, anche colpire ripetutamente i compagni d’avventura, magari portandoli a una morte prematura facendoli cadere in qualche precipizio o lanciandoli contro le bizzarre creature che popolano il mondo di Rayman. La morte, tuttavia, non è mai un problema definitivo, visto che finché almeno un giocatore rimane su schermo gli altri possono tornare all’interno di fluttuanti bolle di sapone.

Al di là dell’ispirazione fin troppo evidente al già citato idraulico Nintendo, comunque, il multiplayer di Rayman Origins ci ha convinti meno del single player a causa della sua eccessiva confusione. Anche giocando in più persone, inoltre, i livelli non cambiano minimamente, tanto che in molte occasioni la sfida risulta drasticamente ridimensionata (in particolar modo negli scontri con i boss). Ciò non toglie, comunque, che la presenza del multiplayer sia un gradito extra capace di aggiungere un pizzico ulteriore di follia a una miscela già piacevolmente esplosiva.


Commento finale

Rayman Origins è uno dei platform più belli di questa generazione di console. Tornando alle origini della propria mascotte Ubisoft ha tirato fuori dal cilindro un gioco eccezionale e adatto da ogni genere di pubblico: adulti, bambini, esperti e giocatori occasionali vengono messi d’accordo da questo piccolo gioiello che tutti dovrebbero giocare almeno una volta.

Cosa ci piace

Cosa non ci piace

  • Grafica sontuosa
  • Level design perfetto
  • Ottima colonna sonora
  • Longevità non eccelsa
  • Assenza dell’online
  • Multiplayer poco sviluppato

Le immagini della recensione di Rayman Origins

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