Mercenaries 2: World in Flames - la recensione

A distanza di tre anni e mezzo dalla sua prima apparizione sui nostri schermi, Mercenaries torna a farsi vedere in salsa next-gen, riprendendo sostanzialmente gli elementi principali del suo predecessore da cui differisce principalmente per il luogo dove si svolgono gli eventi, mantenendo gran parte delle sue caratteristiche.

Dopo essere passata sotto la bandiera di Electronic Arts, Pandemic ci mette dunque nuovamente nei panni dei professionisti della guerra con un solo obiettivo: distruggere tutto quanto si trova intorno a noi cercando di guadagnare quanti più soldi è possibile.

Divertimento assicurato? Andiamo a scoprirlo con la versione Xbox 360 in nostro possesso, mentre ricordiamo che il gioco è disponibile anche per PC, PS2 e PS3.

Pagati per uccidere

L’ambientazione di World in Flames si sposta dal Nord Corea al caldo del Venezuela, dove i nostri tre personaggi si trovano ad agire in un contesto un po’ più vario rispetto al primo capitolo, dividendosi tra scenari differenti tra cui ambientazioni esotiche e villaggi sgarrupati, il tutto rispondendo delle proprie azioni a più di una fazione come già visto 3 anni fa. Le forze in gioco sono ora l’Esercito di Liberazione venezuelano, la Universal Petroleum, Pirati, esercito cinese e Nazioni Unite, che a turno ci pagheranno per combattere contro i loro nemici.

Per tutto il gioco ci ritroveremo a pagare le conseguenze delle nostre scelte nei confronti delle 4 forze, soffrendo gli attacchi dei compagni nel momento in cui si uccide un membro di una di queste, rimanendo invece in amicizia con i nemici della fazione dell’ucciso. E’ possibile anche ingannare i soldati utilizzando i mezzi mobili della loro stessa fazione: idea carina che però come vedremo tra poco rimane relegata ai margini delle meccaniche di gioco da una difficoltà per niente elevata che non richiede particolari stratagemmi per andare avanti.

Gioco di distruzione di massa

Mercenaries 2 mostra chiaramente le sue caratteristiche sin dai primi momenti dall’inizio dell’avventura: distruggere tutto quanto capiti davanti a noi infischiandocene di elementi spesso fondamentali in altri videogame, tra cui in primis munizioni e salute.

Le prime perché decisamente abbondanti sul campo di battaglia e la seconda perché in un modo o nell’altro risulta essere trascurabile non essendo praticamente mai a repentaglio anche nelle fasi più concitate: nonostante i 3 personaggi disponibili abbiano ognuno una particolare proprietà infatti, condividono l’abilità di rigenerare i punti ferita in maniera anche abbastanza veloce (per uno di essi il potere speciale è proprio quello di riguadagnare salute ancora più velocemente).

Tutto ciò unito a una specie di bullet time in tempo reale che permette di vedere dove vanno i colpi sparati dai nemici rende il gioco molto semplice, mentre anche compiere le acrobazie più improbabili può apparire la cosa più facile del mondo, così come prendere un missile in pieno viso non significa necessariamente la morte del nostro alter-ego virtuale.

Va bene eliminare ogni piccola possibilità di frustrazione del giocatore, ma addirittura far mancare a larghi tratti quella sana sfida che è lecito aspettarsi da un videogame è un’arma pericolosamente a doppio taglio, che rischia di non offrire ulteriori stimoli per andare avanti nel gioco.

Divertimento sfrenato e multiplayer

La semplicità di Mercenaries 2 è la chiave per non preoccuparsi di nulla pensando solo ed esclusivamente ai propri obiettivi e a cercare di fare quanti più danni possibili, complice anche un buon livello d’interazione con l’ambiente circostante che rende uno spasso far esplodere oggetti e nemici: peccato solo per l’intelligenza artificiale di questi ultimi un po’ sottotono, il che ci riaggancia alla perfezione al discorso fatto nel paragrafo precedente sulla facilità di questo gioco.

La modalità online offre la possibilità di entrare in partita cooperando con un altro giocatore, che si troverà legato a noi in tutto e per tutto: la pecca più grande del multiplayer è proprio questa, il non poter godere di un free roaming a 360 gradi essendo al contrario praticamente costretti a rimanere nei paraggi del proprio compagno, cosa che nelle fasi più concitate di gioco più che una modalità cooperativa sembra un modo per complicarsi la vita rispetto a quella singola.

Tecnicismi

Dal punto di vista grafico Mercenaries 2 rientra abbastanza nella norma, anche se i filmati d’intermezzo lasciano a tratti un po’ desiderare nelle animazioni, alternando attimi abbastanza godibili ad altri un po’ meno belli da vedere. Per quanto riguarda il motore di gioco in sé invece non si sono difetti particolari da annotare, se non volendo proprio trovare il pelo nell’uovo un piccolo calo nella cura del dettaglio dell’ambiente in alcune circostanze: non si tratterà di un motore grafico che fa gridare al miracolo, ma il suo lo fa senza particolari problemi.

Una menzione la merita come già detto l’interazione con il background, piacevole oltre che dal punto di vista dello spacca e distruggi tutto quello che hai a tiro anche in ottica video.

Il sonoro si pone più o meno ai livelli del comparto grafico, risultando però deficitario soprattutto nel doppiaggio, in cui gli attori coinvolti sono nettamente lontani dalla parte interpretata: niente da dire invece sugli effetti sonori, puliti e indovinati.

Commento finale

Mercenaries 2 è un titolo un po’ particolare, in grado di offrire divertimento ma allo stesso tempo di togliere al giocatore quella sana quantità di sfida che quest’ultimo può aspettarsi da un videogame. Tutto dipende alla fine da come lo si prende: se siete alla ricerca di un gioco con cui divertirvi a distruggere tutto senza preoccuparvi eccessivamente del resto allora avete trovate pane per i vostri tempi, mentre se cercate qualcosa di più impegnativo e degno della vostra fama di hardcore gamer probabilmente questo titolo vi lascerà un po’ delusi, a meno che non vogliate usarlo come intermezzo tra una partita a S.T.A.L.K.E.R. e l’altra.

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