Watchmen: La Fine è Vicina - la recensione

In concomitanza con l’uscita dell’omonimo film nelle sale cinematografiche arriva anche sui nostri schermi da giocatori incalliti Watchmen: La Fine è Vicina, segnando così l’ennesimo esempio di trasposizione videoludica di un film a sua volta tratto da un fumetto o viceversa, in una delle tante combinazioni a cui ormai da tempo siamo più che abituati.

Distribuito attraverso i canali online su PC, PlayStation 3 e Xbox 360, Watchmen è un tipico picchiaduro a scorrimento che tornerà anche nei prossimi tempi sotto forma di episodi aggiuntivi: il primo capitolo che ci accingiamo ad analizzare nella versione per la console Sony è disponibile al prezzo di 19,99€ sul PlayStation Network e Steam, o alternativamente su Xbox Live a 1600MP.

Come tutti sappiamo conversioni del genere si rivelano troppo spesso solo grosse operazioni di marketing volte a massimizzare i profitti provenienti dall’attenzione mediatica generata dal kolossal di turno: sarà il caso anche di Watchmen o abbiamo finalmente una delle poche eccezioni che confermano la regola? Andiamo a scoprirlo indossando il nostro costume da supereroe dopo la pausa.

Un eroe per amico

La versione videoludica di Watchmen: La Fine è Vicina ci mette nei panni dei due personaggi Rorschach e Nite Owl, accompagnando i quali come già detto vengono narrati i fatti che precedono di molto quanto visto all’interno del film appena uscito nelle sale, mostrandoci come i nostri eroi vengono coinvolti all’interno della vicenda Watergate, attraverso 6 livelli per un totale di tempo giocato che anche a volerla tirare per le lunghe non va oltre le 3 ore, complice anche l’assenza di una componente cooperativa multigiocatore che in un titolo come questo sarebbe stato più che azzeccato, per non dire necessario per completare il quadro di gioco.

La possibilità di giocare insieme a un amico esiste fortunatamente almeno “dal vivo” con la possibilità per 2 persone di impersonare sulla stessa console (o PC) uno Rorschach e l’altro Nite Owl, ottenendo però ben poca longevità in cambio in quanto probabilmente una volta finito da soli il gioco difficilmente verrà voglia di cimentarvisi di nuovo anche con la presenza di un altro personaggio controllato da un umano.

Watchmen

Quando pestare non diverte

Il problema principale di Watchmen: La Fine è Vicina è la ripetitività che dopo la prima mezz’ora di gioco finisce inesorabilmente per affliggere il giocatore, posto davanti a un titolo già di per sé appartenente a un genere in cui troppo spesso le meccaniche di gioco si riducono a un picchia-picchia-picchia senza possibilità di scampo riproponendo delle meccaniche di gioco ormai sorpassate e memorizzate perfettamente dai giocatori.

Le combo ci sono e non sarebbero nemmeno tanto male, ma a conti fatti per andare avanti basta continuare a premere lo stesso tasto ripetutamente, che sia l’attacco leggero o pesante poco importa, facendo perdere l’appeal anche a mosse speciali come il lancio dei nemici, di per sé abbastanza divertente ma che in un contesto come quello di Watchmen finisce anch’esso per essere risucchiato dal vortice della ripetitività nel momento in cui ci si rende conto che utilizzando due soli tasti è possibile andare avanti senza particolari patemi, diventando una sorta di uomo invincibile in grado di scansare i colpi dei nemici contrattaccandoli senza problemi, il tutto come già detto con la sola pressione combinata di due pulsanti.

Multiplayer a parte, anche in singolo difficilmente una volta finito il gioco con uno dei due personaggi ci si ritroverà ad avere la voglia di portarlo a termine anche con l’altro, visto che a parte poche sfumature tra Rorschach e Nite Owl non cambia praticamente nulla.

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Tecnicamente parlando

Il comparto tecnico di Watchmen è probabilmente quello meglio riuscito dell’intero gioco, anche se non è esente da alcune incertezze che ne impediscono la possibilità di essere apprezzato al 100%. Partendo dalla grafica, ci troviamo di fronte a un prodotto di buonissima fattura per essere un titolo “budget” da digital delivery: l’ispirazione fumettistica dell’opera principale si fa apprezzare soprattutto nelle scene filmate, realizzate seguendo lo stile dei comic americani in modo non banale, mentre anche le animazioni e il dettaglio grafico fanno il loro lavoro in modo impeccabile pur non essendo ovviamente da strapparsi i capelli di testa.

Le incertezze sopra citate si identificano in un’incredibile ripetitività nei modelli dei nemici anche all’interno dello stesso livello, impossibile da non notare: un vero peccato perché per tutto il resto il comparto video di Watchmen fa decisamente la sua figura. Il sonoro si avvale delle voci originali degli attori del film e per questo ovviamente ha dalla sua un doppiaggio di primissimo livello, accompagnato comunque da effetti vari abbastanza buoni.

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Commento finale

Watchmen: la fine è vicina si presenta con alcuni grossi punti interrogativi, superati i quali i fan del fumetto e/o del film saranno i primi a trovarne spunti per passare attimi di puro divertimento, mentre anche gli appassionati di picchiaduro a scorrimento potrebbero trovare alcune difficoltà nell’immedesimarsi pienamente in una parte indossata troppe volte, all’interno di un genere che dai gloriosi Double Dragon e Final Fight ha sempre faticato a rinnovarsi per offrire qualcosa di nuovo alla scena videoludica. A conti fatti quindi chi non appartiene a nessuna delle due categorie sopra citate può benissimo rivolgere la propria attenzione verso altri lidi, dato che la maggior attrattiva di questo titolo consiste proprio nella possibilità di vestire i panni di Roschach menando qualche pugno qua e là senza nemmeno affannarsi più di tanto: rimandato al secondo episodio.

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